Venduta a 1,3 milioni la casacca di Jordan a Barcellona ’92, che Air coprì per una lotta tra sponsor
Oggi vale oltre un milione e 300 mila euro, 31 anni fa fu un semplice oggetto della discordia. Stiamo parlando della casacca che Michael Jordan fu obbligato a indossare per salire sul gradino più alto del podio delle Olimpiadi di Barcellona 1992 dopo aver conquistato la medaglia d'oro di basket con la Nazionale americana. E che ‘Air' coprì volutamente con una bandiera americana per nasconderne i logo, oggetto di contesa tra gli sponsor.
L'asta per questo preziosissimo e particolare cimelio era iniziata lo scorso maggio e a Sotheby's è stata battuta in questi giorni alla cifra astronomica di 1,3 milioni di euro. Niente a che vedere con il prezzo con cui sono state acquistate qualche mese fa le storiche scarpette indossate nella sua ‘Last Dance', ma ancora una volta la conferma che tutto ciò che è legato alla storia di Michael Jordan vale a peso d'oro. Così, la giacca della tuta della Nazionale americana, finita tra le mani di Brian McIntyre, un ex dirigente delle pubbliche relazioni della NBA, ha cambiato proprietario dopo tre decenni: "Mi è piaciuto farlo ed è stato il momento giusto per metterlo all'asta. È più facile farlo che lasciarlo ai miei figli".
In quelle Olimpiadi spagnole, Michael Jordan fu la stella tra le stelle del "Dream Team" a stelle e strisce che dominò la scena del basket, prendendosi una medaglia d'oro a suon di prestazioni immense, frutto di una presenza ‘massiccia' dei migliori giocatori NBA. In quel frangente, Michael Jordan, che aveva firmato un contratto personale in esclusiva con Nike nel 1984, non aveva mai indossato la casacca della tuta della Nazionale americana, perché era del marchio Reebok . Ma fu costretto a farlo al momento della premiazione: il Comitato Olimpico degli Stati Uniti gli fece sapere che doveva indossarla se avesse voluto ritirare la medaglia d'oro. Così, Jordan accettò ma salì sul podio con una bandiera americana che si pose sulla spalla, proprio per nascondere il logo Reebok.
Quell'immagine fece il giro del mondo e divenne a suo modo iconica, permettendo oggi a più di 30 anni di distanza di accrescere ancora di più il valore dell'oggetto battuto all'asta. Anche perché, quando Jordan scese dal podio, si tolse la giacca e la gettò via. Venne raccolta proprio da McIntyre che due anni dopo – ha raccontato – avrebbe anche voluto restituirla a Jordan che ha rifiutato non prima regalando un ultimo cameo con una dedica autografa: "Per Brian, grazie di tutto, Michael Jordan". Tutto ciò, 30 anni più tardi è valso 1.384.258 euro.