Trae Young zittisce (di nuovo) i tifosi dei Knicks: partita stellare da 45 punti
Vedi il Madison e poi… Trae Young si conferma bestia nera dei New York Knicks e dei suoi tifosi, che ormai hanno scelto dagli scorsi Playoffs il loro villain preferito attendendo pazientemente il suo arrivo al Madison per subissarlo di fischi e provare a farlo innervosire. E dopo la passata post-season, che ha visto il prodotto di Oklahoma dominare la serie poi finita 4-1 a favore degli Hawks, Trae non poteva che salire in cattedra e dominare anche la sfida di stanotte di regular season, chiusa a 45 punti, 8 assist e 7 triple, più la giocata che sul 111-104 a poco più di un minuto dalla fine ha chiuso definitivamente ogni speranza di RJ Barrett e soci.
Trae, isolato contro il lungo e veterano di New York Taj Gibson, ha praticamente disorientato il suo avversario con una serie di crossover fino a ridurlo sulle ginocchia per il jumper della vittoria, con tanto di gesto rivolto al pubblico che non attendeva altro per issarlo ulteriormente a nemico pubblico numero 1 della città.
Non è stata certo l’unica frizione tra l’asso di Atlanta e i tifosi del Madison: a mezzo secondo da fine primo quarto Trae ha ricevuto un passaggio a tutto campo direttamente dalla rimessa da Bogdanovic, segnando “di tocco” a tabellone e invitando tutti a mantenere la calma, accendendo la scintilla durata poi fino alla sirena finale.
L'ennesimo traguardo raggiunto
Per completare la serata perfetta Young si è esibito nel "solito" clinic di triple mai ordinarie e sempre scagliate da oltre 8 metri, in perfetto stile Stephen Curry, il giocatore a cui Ice Trae si avvicina maggiormente per stile e skillset offensivo. Con i 45 punti di stanotte, Young si è issato oltre quota 40 punti per la nona volta in stagione, vale a dire più di quante ne abbiano fatte finora Steph Curry, LeBron James, Kevin Durant, Giannis Antetokounmpo e Luka Doncic, la sua nemesi dopo lo scambio nella notte del draft. In più, con la 25esima prestazione da 40 o più punti prima di compiere 24 anni, la point-guard degli Hawks si è iscritta un club super esclusivo di sole leggende e che include ad oggi Wilt Chamberlain, Michael Jordan, LeBron James, Rick Barry e Bob McAdoo.
Un altro traguardo che dovrebbe, usiamo volutamente il condizionale, rappresentare un ulteriore endorsement per un giocatore che, vuoi per limiti difensivi vuoi per la franchigia con poco appeal in cui milita, non ha mai ricevuto le luci della ribalta che meriterebbe, con una considerazione sempre inferiore non solo al già citato Doncic ma a tutte le superstar della lega. A suon di quarantelli e a furia di mettere a tacere gli scettici, esattamente come i tifosi dei Knicks di stanotte, Trae vuole consacrarsi tra i grandi dell'NBA. La strada è quella giusta.
Solido contributo del Gallo
Nel 117-111 finale spicca inoltre il mattoncino messo dal nostro Danilo Gallinari, che con una doppia-doppia da 10 punti e 10 rimbalzi si è fatto sentire sotto i tabelloni all'ennesima partenza in quintetto (causa assenza di John Collins). Per il Gallo, un'altra partita di sostanza dopo il season high di qualche notte fa contro i Pelicans (27 punti), in attesa di vedere lui e Young all'opera anche ai Playoffs, tutti da conquistare con gli spareggi da settimo a decimo posto che inizieranno a fine regular season. Per la scorsa finalista di Conference, la post-season non può che essere l'obiettivo minimo. E con questo Trae…tutto è possibile.