Trae Young spaziale con 48 punti nei playoff NBA: è nella storia come LeBron e Kobe Bryant
Trae Young è probabilmente uno dei più odiati giocatori della lega. Sembra paradossale, ma dal draft del 2018 che ha reso Trae "l'altro" giocatore nel famoso scambio tra Mavs e Hawks (Dallas diede la scelta numero 5 più una prima scelta protetta 2019 per "salire" alla numero 3 e chiamare Luka Doncic) rispetto al fenomeno sloveno, la point-guard di Atlanta ha visto misurare ogni sua singola prestazione sempre e comunque con quelle del numero 77 di Dallas. Per ogni suo record, Luka ne faceva due. E mentre già nell'anno da sopohomore Luka giocava i suoi primi Playoffs, Atlanta chiudeva la sua stagione con un 20-47 di record che non faceva altro che avvalorare la scelta dei texani di scambiare scelte e giocatori.
Per Trae Young, Luka Doncic è diventato una sorta di ossessione. Mai palesata, stemperando sempre i toni e non cercando mai la sfida, fisica e verbale. Ma nel silenzio e lavorando duro, anche grazie a una dirigenza che ha allestito un roster che ben si sposa con le sue caratteristiche, ha tramato la vendetta e atteso il suo momento per uscire dall'ingombrante peso di quello scambio.
Ecco, i Playoffs 2021 che Young sta giocando rappresentano la definitiva consacrazione di quella che è a tutti gli effetti una superstar della lega. Partiti nel migliore dei modi vincendo la serie contro i Knicks (con tanto di pubblico del Madison Square Garden che gli ha indirizzato offese, fischi e addirittura sputi) a 30 punti e 10 di media, proseguiti vincendo gara 7 sul campo dei 76ers con tanto di rimonte dal -18 e dal -26 nella serie, e giunti al penultimo episodio prima delle Finals contro i Milwaukee Bucks che, dopo aver battuto i Nets, sono per molti i candidati numero 1 all'anello. A rovinare il primo episodio di quella che molti oggi considerano una cavalcata trionfale verso il titolo, il primo di Giannis Antetokounmpo in Wisconsin, ci ha pensato sempre lui.
48 punti (che gli permettono di eguagliare il record di punti in una partita post-season di NBA di due icone come LeBron James e Kobe Bryant prima di compiere 23 anni), 11 assist, 7 rimbalzi, e un totale (nei suoi minuti in campo, 41:05) di 80 punti segnati/assistiti/partiti comunque da una sua giocata. Un uomo solo al comando, pronto ad avere la meglio contro ogni singolo difensore dei Bucks, squadra che pur al netto dell'infortunio di Donte DiVincenzo può vantare diversi specialisti difensivi e quello che forse è in assoluto il miglior difensore sulla palla dell'intera NBA, Jrue Holiday. Proprio Holiday è stato "vittima" di una delle più diaboliche giocate della serata di Young, che dopo un repentino cambio di mano frontale ha disorientato il 21 dei Bucks e aggiustato la spalla prima di lasciar andare la palla, a simboleggiare la tranquillità con cui è riuscito a prendere la mira visto il ritardo del suo difensore.
Il 116-113 finale è anche la prima sconfitta casalinga dei Bucks in questa post-season, arrivata dopo una gara emozionante e trascinatasi fino alla fine nel totale equilibrio, rotto da un parziale di Milwaukee che a 4 minuti dalla fine sembrava quello capace di indirizzare finalmente la gara (+7 dopo una tripla di Holiday). A guidare la rimonta degli Hawks ci hanno pensato due fondamentali triple di John Collins (23 più 15 rimbalzi) e un rimbalzo chiave di Capela per il vantaggio 112-11, a cui non hanno replicato né Connaughton né Middleton (0/9 da tre in una serata al tiro pessima per tutta la squadra), i cui tiri del potenziale vantaggio e pareggio sulla sirena non sono entrati, consegnando ad Atlanta la vittoria dopo i liberi della staffa (4/4 di Young).
Danilo Gallinari, rimasto per 25 minuti in campo, ha contribuito con 9 punti in una gara non brillante al tiro e chiusa con un -15 di plus/minus che testimonia la sofferenza degli ospiti con lui in campo, soprattutto nel trovare il giusto abbinamento difensivo. Nonostante questo però, una giocata da ricordare il Gallo l'ha lasciata ugualmente lì, contro un signor difensore come PJ Tucker.
La serie comincia quindi in salita per Milwaukee, che pur avendo 67 punti dalla coppia Antetkounmpo-Holiday (34 e 33), raccoglie solo 22 punti dalla coppia Middleton-Lopez con un tremendo 9/30 al tiro e non trova per gran parte della partita risposte adeguate ai tiri in avvicinamento di Young, abile a lasciare alle spalle il difensore chiudendo con un tipico floater contro i lunghi Bucks. Lecito a questo punto attendersi aggiustamenti difensivi da Budenholzer, che già nell'ultimo quarto ha parzialmente arginato il numero 11 accoppiandolo ad Antetkounmpo: i successi contro gli Hawks non possono che passare dall'alzare un muro contro questo straordinario giocatore, che sulle ali dell'entusiasmo e senza più pressione ora insegue un sogno chiamato NBA Finals.