Terremoto in NBA, Kyrie Irving lascia i Brooklyn Nets e si trasferisce ai Dallas Mavericks
Un improvviso terremoto ha scosso il mercato NBA: a pochi giorni dalla scadenza – fissata il 9 febbraio – i Dallas Mavericks battono un colpo che riecheggerà anche nei giorni a venire nella lega, concludendo uno scambio con i Brooklyn Nets e assicurandosi la point-guard Kyrie Irving. Fanno il percorso inverso Dorian Finney-Smith e Spencer Dinwiddie, in un pacchetto che include anche una prima scelta del Draft 2027 più altre seconde scelte. A meno di ventiquattro ore dalla richiesta di cessione di Kyrie Irving, che aveva espresso tutto il suo malcontento quasi "pretendendo" una trade entro il 9 febbraio, il numero 11 dei Brooklyn Nets è stato accontentato.
A sfregarsi le mani sono i Dallas Mavericks, che alla fine sono riusciti a spuntarla e ad assicurarsi le prestazioni dell'ex prima scelta del Draft 2011, mandando in quel di New York due giocatori – Dorian Finney-Smith e Spencer Dinwiddie – più qualche futura scelta. E i tifosi dei Mavericks già sognano, con una nuova coppia, quella composta dal fenomeno sloveno Luka Doncic e da Kyrie, tutta da scoprire e che suscita estrema curiosità per come (e se) riusciranno a trovarsi in campo.
Alla base del divorzio tra i Brooklyn Nets e Kyrie Irving sicuramente la mancata volontà della franchigia di rinnovare il numero 11 alle cifre richieste, ossia un contratto da 4 anni a 198 milioni di dollari. I Mavericks non erano i soli ad aver mostrato concreto interesse per l'acquisizione dell'ex dei Cleveland Cavaliers: poche ore dopo la notizia del "mal di pancia" di Irving, LeBron James, che con Kyrie ha condiviso e conquistato uno dei più avvincenti titoli NBA degli ultimi 20 anni – nel 2016 schiantarono i Golden State Warriors per 4-3, con una clamorosa rimonta – aveva postato su Twitter un messaggio forse un po' criptico.
Tuttavia, è stato facile desumere come la sua volontà fosse quella di un approdo del suo ex compagno ai Los Angeles Lakers, che dopo la firma di Rui Hachimura avrebbero avuto un po' ancora un po' di spazio per tentare l'operazione.
Ma nulla di fatto, il Re dovrà guardare altrove per sperare in qualche rinforzo: le proposte messe sul piatto dai Lakers non hanno convinto i Brooklyn Nets, che hanno deciso di accettare l'offerta di Dallas per tentare di riorganizzare e, per quanto possibile, allargare un roster di una squadra che con Kevin Durant non può semplicemente accontentarsi di un anno di transizione, nonostante la stessa società – come riportato tra i più importanti insider americani – fosse rimasta spiazzata dalla richiesta di una trade del numero 11.
Inoltre, non si escludono ulteriori sorprese nelle ultimissime ore di mercato, con i Phoenix Suns che stanno dimostrando un concreto interesse per assicurarsi la firma proprio della superstar rimasta ai Nets. Nel frattempo, in meno di un giorno la telenovela di Kyrie ha già un finale, con un nuovo duo da sogno in quel di Dallas, che acquisisce le prestazioni di Kyrie il quale, essendo in scadenza, solo in estate potrà firmare un'estensione biennale da 78 milioni di dollari.
Sarà sufficiente per arrivare fino in fondo?
La domanda ora nasce spontanea: basterà Kyrie per il salto di qualità dei Dallas Mavericks? Ovviamente il dubbio numero uno adesso è capire come sarà la convivenza in campo tra l'ormai ex Brooklyn Nets e la superstar dei Dallas Mavericks, Luka Doncic. Lo sloveno più volte ha lasciato intendere la volontà di una diversa campagna di rafforzamento da parte della sua franchigia per assecondare la sua voglia di competere ai massimi livelli dovrà. Adesso, evidentemente, dovrà fare qualche passo indietro rispetto al suo basket, per cosi dire, "eliocentrico" – dov'era lo sloveno, ovviamente, il giocatore attorno a cui ruotava tutto – e accettare di condividere più di qualche possesso offensivo con l'ex Cleveland e Boston.
Irving, dal canto suo, dovrà semplicemente proseguire sulla strada tracciata fino a questo momento nella sua carriera, in cui ha dimostrato di essere un eccellente secondo violino – prima per LeBron, e successivamente per KD – con ottimi risultati. Tuttavia, i dubbi su Kyrie Irving, è risaputo, quasi mai hanno riguardato quanto accade in campo ma, come dimostrato in più di un'occasione e anche negli ultimi giorni, la sua scarsa stabilità al di fuori del parquet: nella sua militanza ai Brooklyn Nets, la point-guard si è infatti contraddistinta per la lunga polemica conseguente alla decisione di non vaccinarsi, per il caso della pubblicazione di un link che rimandava a un film antisemita, e infine per la richiesta di cessione sfociata nella trade odierna.
È evidente che se la versione di Kyrie fosse la migliore in campo e, al contempo, la più stabile fuori, i Mavs possono davvero sognare in grande.