Rissa in panchina tra Anthony Davis e Dwight Howard: alta tensione in casa Lakers
Lakers, we have a problem. In realtà più di uno, per quanto mostrato nelle prime due apparizioni in stagione regolare NBA della squadra campione nel 2020. Oltre ad un'intesa ancora tutta da costruire tra Russell Westbrook, big arrivato in estate, e il resto del gruppo, e considerando anche i tanti problemi di chimica difensiva di un roster svuotato dei migliori specialisti sul perimetro (Alex Caruso, Kentavious Caldwell-Pope, Wesley Matthews), da stanotte il pentolone dei gialloviola si arricchisce di un altro preoccupante fattore. Nel secondo quarto della sfida persa stanotte, ancora una volta in casa, contro i finalisti NBA in carica Phoenix Suns, i due lunghi della squadra Dwight Howard e Anthony Davis sono arrivati al faccia a faccia durante un time-out. Richiamata più volte l'attenzione dell'ex Sixers (già ai Lakers nella cavalcata vincente di due stagioni fa) senza ricevere risposta, è stato AD ad alzare il volume fisico e verbale fino a far reagire Howard e arrivare alla rissa, sedata poi dal rapido intervento dei compagni presenti.
I problemi non finiscono qui
Un episodio immediatamente smorzato e minimizzato davanti alle telecamere nel post-gara dagli stessi protagonisti, che hanno parlato di un semplice alterco di campo senza seguito e senza ripercussioni. Sarà probabilmente così e, paradossalmente, un segnale del genere testimonia quanto vivo sia lo spogliatoio e quanto forte sia la voglia di competere di un gruppo che deve ripartire da zero e costruirsi una nuova credibilità in attacco e in difesa, capace di andare oltre le prodezze di LeBron James e Anthony Davis. A aggiungere ulteriore pepe alla sconfitta e alla latente tensione presente in spogliatoio c'è però anche il gesto di Rajon Rondo, catturato dalle telecamere nel simulare un colpo di pistola contro un tifoso, per due volte, ottenendo la sua reazione e l'allontanamento dal parterre. Chi conosce il playmaker sa quanto provocatorio e irriverente sappia essere con compagni, avversari e spesso anche tifosi. Ma un gesto del genere, compiuto in questo momento, rappresenta ulteriore benzina sul fuoco che non contribuisce certo a smorzare la tensione via via crescente.
Playoff a rischio?
La post-season dei Lakers, a 80 partite da fine stagione regolare, non è ovviamente in pericolo. I giallo-viola hanno tre stelle di livello assoluto, due delle quali perfettamente in sintonia tra loro e in sorprendente stato di forma per essere a inizio anno, e una volta inserito nel motore Russell Westbrook potranno pur sempre disporre dei 3 dei primissimi giocatori NBA. Il tutto basterà ovviamente per approdare alla post-season senza patemi, ma da quel momento in poi per competere contro squadre rodate come appunto i Phoenix Suns o i nuovi Golden State Warriors (anche attendono ancora il recupero di Klay Thompson per salire ancora di colpi) servirà raggiungere un'alchimia ben lontana da quanto visto stanotte e in generale nelle apparizioni tra pre-season e inizio 2021/22. La patata bollente, come accade spesso in questi casi…passa a coach Frank Vogel.