“Pregate per me, se vi ho fatto qualcosa mi scuso”, l’ex NBA Ceballos in gravi condizioni per Covid
Il Covid non fa sconti a nessuno, come ormai abbiamo imparato in questa terribile pandemia del nuovo millennio. E tuttavia la foto postata da Cedric Ceballos – con un drammatico messaggio a corredo – ha avuto un impatto fortissimo negli Stati Uniti e in tutto il mondo degli appassionati di basket NBA. Vedere un ex giocatore di primo piano, che pochi anni fa si poteva ammirare in TV con una maglia importante come quella dei Lakers, ridotto in queste condizioni in un reparto d'ospedale è un pugno nello stomaco.
Le parole scritte dal 52enne giocatore nato alle Hawaii non solo svelano cosa gli sta succedendo, ma sono anche un disperato appello a spendere un pensiero per lui, per cercare di spingerlo verso la guarigione: "Al decimo giorno di terapia intensiva, il Covid-19 mi sta ufficialmente facendo il c**o. Chiedo a tutti, familiari, tifosi, medici di pregare per me e di augurarmi di recuperare. Se in passato vi ho fatto qualcosa, permettetemi di scusarmi pubblicamente. La mia battaglia non è finita… grazie".
Un messaggio che dà l'idea di un uomo che vuole trovare pace nell'animo, ma non intende mollare la lotta per la vita. Il suo post ha trovato l'appoggio dei due principali club dove ha giocato, i Phoenix Suns e i Los Angeles Lakers, con messaggi che lo invitano a non arrendersi. Tra le tante risposte dei tifosi, Ceballos è stato incoraggiato anche da Pau Gasol e Steve Nash. Ala piccola dalle esplosive doti atletiche, il nativo di Maui è entrato nella NBA nel 1990, restandoci per 11 anni. Oltre a Suns e Lakers, ha vestito anche le maglie di Dallas, Detroit e Miami. Il suo ricordo nell'immaginario collettivo resta legato alla vittoria nella gara delle schiacciate del 1992, quando trionfò mettendosi una benda sugli occhi, gesto rimasto iconico a distanza di anni.
Ceballos aveva annunciato di aver contratto il Covid lo scorso 27 agosto, dicendosi dispiaciuto di aver dovuto mancare la partecipazione ad un torneo di golf. "Non sono in ospedale e sto recuperando a casa", scriveva. Dopo meno di due settimane sta combattendo per la vita.