Pozzecco in lacrime per l’Italbasket ai Mondiali legge un messaggio in diretta: “Questa la tagliamo”
"Non parliamo di me. Dedichiamo la partita a Matteo Spagnolo e alla sua famiglia per la perdita del nonno materno. Lui è un ragazzo meraviglioso. Sono cose a cui do un valore esagerato. Gli ho chiesto come stesse, lui mi ha detto ‘andiamo a vincere questa c… di partita'”. Con queste parole e un po' di commozione Gianmarco Pozzecco, coach dell'Italia, ha commentato la vittoria per 73-57 con Porto Rico che ha consegnato agli Azzurri la qualificazione ai quarti di finale dei Mondiali di basket 2023. Non accadeva da venticinque anni.
Matteo Spagnolo, astro nascente del basket italiano dopo aver trascorso la scorsa stagione con l'Aquila Trento è passato all'Alba Berlino, fa parte del gruppo azzurro impegnato nella FIBA World Cup e ha saputo la notizia nelle scorse ore. La Federazione Italiana Pallacanestro aveva manifestato la vicinanza al giocatore con una nota pubblicata ieri sul proprio sito: “Il presidente Fip Giovanni Petrucci, il Ct Gianmarco Pozzecco, tutto lo staff e i giocatori della Squadra Nazionale sono vicini con fraterno affetto a Matteo Spagnolo per la perdita del caro nonno”.
Poz è un fiume in piena e sul passaggio del turno afferma ai microfoni Rai: "Non ci credeva nessuno a questa qualificazione ai quarti probabilmente solo il papà di Gigi (Datome) ci credeva perché sa chi è il figlio. Nessuno se lo aspettava ma io conosco il valore di questi ragazzi. Siamo ai quarti dei Mondiali ed è tipo come fossimo imbucati a una festa. In Italia c'è la cultura di dire che sei scarso e sei sfavorito e invece noi non lo abbiamo mai detto".
Il coach ha proseguito parlando del modo di stare in campo dei suoi e sulla portata storica del traguardo raggiunto: “Per ottenere una cosa del genere devi rischiare, noi abbiamo rischiato parlando di noi stessi come se fossimo quelli che potevano arrivare in fondo. Percepiamo la nazione dietro di noi, penso sia una delle pagine più belle della nostra pallacanestro. Ai Mondiali era dalle guerre puniche che non arrivavamo fino qui".
Infine, la dedica alla figlia e alla famiglia: "A chi lo dedico? Ho una figlia di sei mesi che non vedo da due. Mia madre, la mia famiglia".