Pozzecco ha un solo rimpianto per l’Italbasket: “Arbitri, perché?”. È tormentato da una scena
Parlare subito dopo una sconfitta così dura da digerire, tra sincere lacrime per la cocente eliminazione per mano della Francia e l'orgoglio di aver portato un gruppo ben oltre i propri limiti, non deve essere semplice. A Gianmarco Pozzecco tocca però lo scomodo compito di dover parlare ai giornalisti in conferenza stampa e quindi, con al suo fianco il fido capitan Gigi Datome (i due sono scoppiati in lacrime abbracciandosi poco prima di ricevere le domande della stampa), la Mosca Atomica ha mandato i titoli di coda su un Europeo comunque da ricordare degli Azzurri. La speranza è di aver finalmente gettato le basi per il nuovo corso pronto ad accogliere a breve tutto il talento di Paolo Banchero. Dei titoli di coda abbastanza piccati, soprattutto contro la terna arbitrale, a dire il vero tutt'altro che impeccabile soprattutto nella gestione dei minuti finali.
In particolare, il Poz si è soffermato sui 2 falli tecnici comminati all'Italbasket, il primo per flopping e il secondo per proteste nel tempo supplementare. Il coach non ha nemmeno fatto terminare la domanda sui fischietti al giornalista, replicando subito con: "Dirò solo una cosa sugli arbitri. Per quale motivo non non sono andati all'instant replay? Perchè? Perchè non lo usate se lo avete? Lo avete per divertimento? Perchè non mi stringi la mano a fine partita?". Il riferimento è alla scena sulla sirena finale in cui alla mano tesa del Poz uno degli arbitri non avrebbe risposto positivamente.
Il bel tributo a gruppo a inizio conferenza "Fiero dei miei giocatori"
"Sono davvero fiero dei miei giocatori, non potete nemmeno immaginarlo – spiega Pozzecco -. Avete visto la partita, tutti lo avete fatto. Prima di tutto congratulazioni alla Francia perché non hanno mollato mai. Io amo i miei giocatori, posso smettere di allenare domani o oggi stesso, la mia vita non cambia. Quello che hanno fatto in questo torneo, quello che hanno fatto vedere è stato incredibile. Hanno lottato dal primo giorno in ogni fottuto allenamento per raggiungere i loro obiettivi".
"E nessuno si aspettava tutto questo, nessuno. Nessuno. Hanno dato il 100%. Soffro per loro, sto soffrendo davvero per loro – insiste -. Non per me, per loro. Come vi ho detto posso smettere oggi stesso di allenare. Non riesco a vederli così, loro meritavano di continuare a sognare. Sono davvero fiero di loro, non potete nemmeno immaginare quanto io sia fiero di loro. Hanno giocato la miglior pallacanestro di Eurobasket. In ogni momento, in ogni partita potevate vedere la differenza tra loro e le altre squadre. In ogni momento avreste potuto dire “Oh mio Dio, non c’è così tanta differenza con le altre squadre”, questo perché hanno dato davvero tutto".
Le bellissime parole su Simone Fontecchio
Il Poz ha difeso a spada tratta la sua squadra, in particolare Simone Fontecchio, uno degli eroi indiscussi della fase a gironi e di tutto il nuovo ciclo, ma sul banco degli imputati per lo 0/2 che a fine regolamentari avrebbe probabilmente chiuso il match: "Una volta ero davvero arrabbiato per una partita persa contro la Virtus, avevo sbagliato tanti tiri e Bane Prevelic mi disse: “Quanti tiri pensi sbaglierai in tutta la tua vita? Quanti ne hai sbagliati fino ad oggi e quanti ne sbaglierai in futuro?” Io risposi “Non saprei, 5000? Non lo so”.
"Questa è la nostra vita – prosegue -, non importa quanti tiri sbagli, conta come giochi, come ti alleni, la connessione con la pallacanestro, l’amore per il gioco. A Simone ho detto ‘Andrai in NBA tra un mese e sarai un mostro, vedrai. Anche se sbaglierai dei tiri, quello capita a tutti, a tutti'. Io soffro per questo perché non se lo merita, ma è un uomo forte. Probabilmente non dormirà questa notte, ma domani o in un paio di giorni capirà quello che ha fatto: meritava un titolo e il premio di MVP del torneo per distacco"
Un nuovo punto di partenza
Pozzecco ha poi parlato delle prospettive della squadra e in particolare di come l'entusiasmo generato nelle ultime due settimane debba essere positivamente sfruttato per aiutare il movimento: "Ora dobbiamo usare quello che i ragazzi hanno fatto vedere in questi giorni. Io so poche cose, so pochissime cose nella mia vita, ho pochissime certezze, ma una è che la gente si appassiona solo di uno sport dove vede dei giocatori in campo che emozionano. Noi in questo europeo lo abbiamo fatto. Dall’inizio dell’Europeo che lo dico: questi ragazzi emozionano! Lo hanno fatto anche oggi e l’unico modo che abbiamo noi per avvicinare i ragazzini al nostro sport è questo, in un Paese che è prettamente calciofilo. La nazionale deve giocare in questo modo e dobbiamo sfruttare il fatto che abbiamo avuto 12 fantastici ragazzi che hanno messo in campo il cuore, l’anima e una grandissima passione per questo sport. Dobbiamo essere bravi con la federazione a fare in modo di raccogliere i frutti grazie a quello che hanno seminato questi ragazzi".