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Popovich costretto a fermarsi per problemi di salute: stop a tempo indeterminato per la leggenda NBA

Gregg Popovich, leggendario tecnico dei San Antonio Spurs, è stato costretto a lasciare la squadra a causa di problemi di salute. Lo stop è a tempo indeterminato. Il suo vice Johnson è stato promosso e lo sostituisce.
A cura di Alessio Morra
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Gregg Popovich, che è uno dei più grandi allenatori della storia della NBA, ha lasciato momentaneamente la panchina dei San Antonio Spurs a causa di problemi di salute, non meglio precisati. C'è preoccupazione perché il club che ha per il momento promosso ufficialmente il suo vice e ha fatto sapere che lo stop sarà a tempo indeterminato. Alcuni giocatori hanno parlato di questa vicenda dopo la sfida persa con i Los Angeles Clippers.

Popovich ha saltato le ultime due partite dei San Antonio Spurs

La notizia era giunga poco prima della sfida con Minnesota, in programma nella notte tra sabato e domenica scorsa. Era stato reso noto solo che Gregg Popovich aveva dovuto lasciare la squadra a causa di un improvviso problema di salute. Il suo vice Mitch Johnson lo ha sostituito, così come ha fatto nell'incontro seguente. Secondo quanto riferito da Shams Carania, giornalista della ESPN, il problema sarebbe di natura seria. Ma nulla filtra, giustamente, sui problemi di salute del tecnico che dal 1996 è l'allenatore degli Spurs.

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Wembanyama e Paul hanno parlato di Popovich

Alcuni giocatori, parlando con la stampa dopo l'ultimo incontro di NBA (il settimo della stagione, il bilancio è di 3 vittorie e 4 sconfitte), hanno risposto a delle domande sul loro allenatore. Chris Paul, un veterano della squadra, ha detto: "Non ho parlato con lui e credo che nessuno dei ragazzi della squadra l'abbia fatto. Ovviamente volevamo farlo. Stiamo cercando di dargli spazio e di fare in modo di controllare ciò che possiamo controllare".

Mentre Victor Wembanyama ha dichiarato: "Non ho ancora avuto la possibilità di parlargli. Non l’ho fatto. Non credo che nessuno dei ragazzi della squadra lo abbia fatto. Stiamo cercando di dargli il suo spazio e di concentrarci su ciò che possiamo controllare. Sono in squadra solo da pochi mesi, ma l’ho seguito per tutta la mia carriera. È così altruista e si assicura che comprendiamo quanto siamo privilegiati a giocare questo sport e a essere nella NBA. Ma sarebbe il primo a dirti di non preoccuparti per lui e di andare là fuori a fare quello che sappiamo fare".

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