Playoff NBA: show di Donovan Mitchell e Joel Embiid, Jazz e Sixers vincono
Nella notte dell'annuncio ufficiale di Nikola Jokic come MVP della stagione 2020/21 si sono giocate due partite di Playoffs NBA, con gara 2 tra Philadelphia 76ers e Atlanta Hakws e il primo episodio della serie che si preannuncia lunga e equilibrata tra Los Angeles Clippers e Utah Jazz. Protagonisti, e non è la prima volta in post-season, sono stati Donovan Michell e Joel Embiid, che hanno trascinato le rispettive squadre a delle convincenti vittorie.
Utah Jazz – Los Angeles Clippers 112-109
La stanchezza della gara 7 giocata 48 ore prima contro i Dallas Mavericks contro la "freschezza" di chi ha archiviato la pratica primo turno in 5 partite contro i Mavs. Prima di entrare nei temi tattici, la grande differenza tra i Los Angeles Clippers e gli Utah Jazz, in gara 1 della semifinale di Western Conference, l'ha fatta proprio l'energia in serbatoio delle due squadre, con gli ospiti capaci di issarsi fino al +13 nel primo tempo complici le pessime percentuali di Utah, salvo crollare in modo verticale nel secondo in cui subiscono 65 punti e non trovano risposte difensive adeguate contro una furia di nome Donovan Mitchell. La guardia di Snyder pareggia il suo numero di canotta coi punti dal campo, 45, regalandosi un secondo tempo da assoluto trascinatore con 16 punti nel terzo periodo utili a far risalire i suoi, e altri 16 nell'ultimo quarto in cui è bravo a cercare sistematicamente di coinvolgere Luke Kennard (ottimo nella metà campo offensiva dei Clippers) in difesa, puntandolo dopo i cambi difensivi sul pick-and-roll e battendolo con facilità. Per Mitchell è la quarta partita da 40 o più punti in carriera ai Playoffs su 27 giocate, tante quante ne ha collezionate in una carriera intera la leggenda della franchigia Karl Malone.
Una prestazione che gli fa meritare addirittura i cori di MVP del pubblico di Salt Lake City. In casa Jazz però le notizie positive sono tante, a partire da Rudy Gobert (10 punti e 12 rimbalzi) che stoppa la conclusione del possibile pareggio di Morris e sigilla la vittoria, arrivando fino ai minuti di Bojan Bogdanovic (anche 18 punti, come Jordan Clarkson) in marcatura su Kawhi Leonard. I Jazz vincono tirando con appena il 40.7% dal campo e il 34% da tre, ben al di sotto delle loro medie, ma perdono appena 7 palloni controllando sempre il ritmo della partita, anche nel difficile primo tempo giocato, e attendendo il calo fisico degli avversari, totalmente annichiliti nei 24 minuti finali. Per L.A., detto di un positivo Luke Kennard che entra dalla panchina e segna 18 punti, fa notizia la partita "normale" di Kawhi (9/19 al tiro e 23 punti) e quella pessima di Paul George, che chiude con 4/17 dal campo. Ricaricare le pile in vista di gara 2 sarà la chiave di volta della serie.
Philadelphia 76ers – Atlanta Hawks 118-102
Un solo uomo al comando. Joel Embiid segna 40 punti a cui aggiunge 13 rimbalzi e stordisce letteralmente la difesa degli Atlanta Hawks, incapaci di opporre un corpo al lungo camerunese all'ennesima serata di grazia. Questa volta ad andare in fuga nel primo tempo sono proprio i 76ers, trascinati dalle prodezze del loro lungo, che superano i 20 punti di vantaggio salvo farsi clamorosamente rimontare da Atlanta ed essere costretti a vincere nuovamente la partita nel secondo tempo, grazie all'impatto dalla panchina di un utilissimo Shake Milton, che chiuderà a 14 punti.
Embiid non è solo però: a dargli supporto ci sono Tobias Harris, che ne aggiunge 22, e un infuocato Seth Curry da 21 punti e 5/6 da tre. Ben Simmons si prende appena 3 tiri dal campo, convertendone 2, ma è in difesa che Doc Rivers gli chiede lo sforzo maggiore, venendo abbondantemente ripagato: alla point-guard australiana viene infatti assegnato Trae Young, che chiuderà con 7 palle perse e 6/16 dal campo di cui 1/7 da tre una serata complicata. Serata in cui il migliore giocatore di Atlanta si chiama invece Danilo Gallinari, che segna 21 punti con 9 rimbalzi, cala sulla distanza ma con Kevin Huerter è nettamente il più propositivo degli Hawks. La serie ora si sposta in Georgia, dove Philadelphia dovrà vincere almeno una partita per riprendersi il fattore campo. Atlanta tuttavia è squadra capace di infiammarsi da un momento all'altro e la spinta del pubblico potrà avere un peso determinante nelle due sfide casalinghe.