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La strepitosa schiacciata di Ayton sulla sirena decide gara 2 tra Suns e Clippers nei playoff NBA

Nell’ennesima divertente partita di questi Playoffs i Suns si portano sul 2-0 grazie a una rimessa chiusa da una schiacciata di DeAndre Ayton che proprio sulla sirena supera la resistenza dei Clippers. La squadra di Lue si rammarica per un finale in cui pesa e molto lo 0/2 ai liberi di Paul George e si prepara all’ennesima montagna da scalare dopo le rimonte contro Mavs e Jazz.
A cura di Luca Mazzella
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Imprevedibili, emozionanti, ricchi di colpi di scena. I Playoffs 2021 saranno certamente ricordati per la mole spropositata di infortuni che porterà il titolo in città che mai lo aveva vinto finora o il cui ultimo successo risale (Bucks) a 40 anni fa, ma in quanto a rimonte e suspense si fatica a trovare un'edizione migliore di questa. L'ennesimo finale al cardiopalma è arrivato stanotte, in gara 2 della Western Conference Finals, vinta dai Phoenix Suns con un alley-oop, direttamente dalla rimessa eseguita da Jae Crowder, chiuso in schiacciata dal big-man DeAndre Ayton per il 104-103 finale a fil di sirena.

Un canestro arrivato – e anche di questo si parlerà molto – dopo un sanguinoso ai 0/2 ai liberi di Paul George, ancora una volta migliore dei suoi in termini di punti e leadership (10 punti nell'ultimo quarto su 26 totali) ma stavolta molto impreciso dal campo (10/23 al tiro, 1/8 da tre e 5/10 in lunetta) e decisamente poco freddo nel momento decisivo, in una partita che non ha mai avuto un vero padrone, viaggiando sui binari dell'equilibrio fino agli ultimi concitatissimi minuti, fatti di chiamate arbitrali poi riviste al replay e che hanno prolungato gli ultimi 90 secondi per 33 minuti totali con 5 canestri e 5 "reviews" a chiudere il match. Il margine più ampio di tutta la gara è il 63-54 di Phoenix a inizio terzo quarto, subito ripreso dai Clippers che rispetto al primo episodio si sono presentati con le novità Patrick Beverley e Ivica Zubac in quintetto per alzare l'intensità difensiva e ingolfare l'area. Il primo ha costretto Devin Booker a una serata da 5/16 al tiro con la sua solita opprimente difesa, il secondo ha fatto di tutto per contrastare l'impressionante fisicità di Ayton – il vero fattore dei Suns in questa post-season – ma gli è bastato perderlo di vista per un nano-secondo, su quella rimessa, per vanificare il tutto. Nel roster di Lue spicca ancora una volta anche il contributo di Reggie Jackson (19 punti), che però perdere la sfida nella sfida contro Cameron Payne, l'uomo del destino in questa gara 2.

La favola di Cameron Payne

Esattamente un anno fa Phoenix richiamava Cameron Payne dalla G-League, la lega di sviluppo, per le 8 gare nella bolla di Orlando. Lui, gregario con un passato tra Thunder, Bulls e Cavs e sempre facendo spola tra pro e livello inferiore, da quel momento è entrato stabilmente nelle rotazioni di Monty Williams senza uscirne più. E, complice l'infortunio di CP3, è diventato la point-guard titolare della squadra oggi a 2 vittorie dalle Finals NBA. La sua gara stanotte (29 punti e 9 assist) è con distacco la migliore della sua carriera, arrivata in un momento fondamentale anche nel sopperire la prestazione appena sufficiente del compagno di reparto Devin Booker, che ha patito le maniere forti – in tutti i sensi visto che ha riportato la rottura del setto nasale ed è stato suturato "live" durante il match con 3 punti – di Patrick Beverley sguinzagliato al momento giusto da Los Angeles per fermare la star di Phoenix.

Eppure, anche in una serata del genere, il giovanissimo fenomeno dei Suns era riuscito prima a segnare il canestro del 102-101 a 27 secondi dalla fine, poi ribaltato da Paul George prima di arrivare al finale di cui si è già parlato, poi ad avere la lucidità necessaria per leggere il raddoppio a 9 secondi dalla fine consegnando una comoda tripla poi sbagliata a Mikal Bridges, prima del tocco L.A. e alla rimessa finale consegnata a Phoenix. Ma, inutile dirlo, senza Payne i padroni di casa non avrebbero mai avuto la forza offensiva per portarla a casa, complici anche gli aggiustamenti di Lue.

Mai dare per morti i Clippers, soprattutto se sotto 0-2

Con il passaggio del turno contro i Jazz, i Los Angeles Clippers sono diventati la prima squadra a rimontare due serie consecutive nella stessa edizione dei playoffs da situazione di doppio svantaggio. Sotto 0-2 anche stavolta, Tyronn Lue dovrà inventarsi qualcosa di nuovo ma è proprio la capacità del tanto bistrattato coach campione NBA coi Cavs nel 2016 di leggere le partite e apportare i giusti cambiamenti, come fatto già nella notte, che non fa dormire sonni tranquilli a Monty Williams. Per vincere però servirà la miglior versione di George di certo, il contributo di Reggie Jackson e nuove rotazioni a complicare la vita ai Suns, anche se l'impressione è che solo un improbabile rientro di Kawhi Leonard (distorsione ai legamenti del ginocchio) possa realmente risollevare i Clippers contro una squadra che si appresta a riabbracciare anche Chris Paul, il cui isolamento per covid-19 potrebbe finire prima di gara 3 dando un'ulteriore iniezione di fiducia e consapevolezza che potrebbe rivelarsi decisiva per una squadra giunta alla nona vittoria di fila in post-season.

Non svegliate questi Suns, la squadra del destino.

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