Playoff NBA: i Clippers vincono gara 3 e riaprono la serie con Utah, Leonard e George sono super
Una super prestazione di entrambe le sue superstar, ecco cosa serviva. Coach Tyronn Lue non può che essere soddisfatto per come i suoi Clippers sono riusciti nella notte a riaprire la serie contro gli Utah Jazz, ora avanti 2-1, e per l'esplosione dei due leader del roster, quelli sui quali la franchigia ha puntato per arrivare finalmente in fondo dopo anni di delusioni.
Kawhi Leonard ha chiuso a quota 34 punti, Paul George ne ha aggiunti 31 nel convincente 132-106 della notte. Proprio l’ex Pacers, che nelle prime due partite aveva tirato col 34% dal campo, ha aggiustato e di molto la mira, segnando 12 dei 24 tiri presi dal campo, con 6/10 da tre. Ma soprattutto, grazie ai suoi 13 punti nel secondo quarto i padroni di casa hanno messo in piedi un parziale di 13-2 (8 punti proprio di PG) che ha spaccato in due la partita, col vantaggio 57-41 a 3 minuti da fine parziale diventato 64-49 alla prima sirena lunga. Nel secondo tempo invece ci ha pensato Kawhi a spegnere ogni speranza di rimonta della squadra di Snyder, con 24 dei suoi 34 punti totali, uniti a 12 rimbalzi e 5 assist. A rendere ulteriormente complicata la vita ai Jazz ci hanno poi pensato i soliti Reggie Jackson e Nic Batum, ormai molto più che semplici gregari, con 34 punti in due equamente divisi e il primo sempre più importante non solo nel convertire sugli scarichi, ma anche nel togliere pressione offensiva sulle due star della squadra.
Per la franchigia di Salt Lake City è arrivato l’ennesimo trentello di Donovan Mitchell, il 14esimo su 30 partite di Playoffs in carriera e il quinto consecutivo. Il numero 45 ora però preoccupa i tifosi Jazz, dopo essere uscito a metà ultimo periodo per una distorsione alla caviglia che fa il paio con quella subita a fine gara 3: le prime indiscrezioni sembrano scongiurare guai seri e Mitchell dovrebbe essere regolarmente in campo per gara 4. Joe Ingles e Jordan Clarkson hanno aggiunto 19 e 14 punti, ma niente di tutto ciò è bastato contro una difesa Clippers parente lontana di quella vista nelle prime 2 partite, che ha concesso sì 19 triple (su 44 tentate) agli avversari, ma solo 17/40 all’interno dell’arco, con una difesa a zona che ha creato più di qualche grattacapo.
L’altra chiave del match è stata il ritorno a un assetto small per la squadra di Los Angeles, che ha rinunciato dall’inizio al centro Ivica Zubac per una struttura a 5 piccoli (con Morris/Batum da “lunghi”) costringendo Rudy Gobert, fattore nelle prime due partite, ad uscire sul perimetro per difendere, lasciando libera l’area per le penetrazioni.
La scelta ha pagato con un 44-32 nel pitturato per i Clippers frutto di un brillante 22/40 al tiro “in the paint” (con Kawhi letteralmente indemoniato nell’attaccare con insistenza il ferro) contro il 16/35 Jazz. Sempre Kawhi è stato l’X-factor in difesa per i suoi, finalmente accoppiato a Donovan Mitchell da inizio partita. La star di Utah, pur finendo a quota 30, è rimasta a bocca asciutta per l’intero primo quarto, trovando il primo canestro solo a metà del secondo con 16 punti nel giro di 7 minuti ha provato a rispondere al parziale L.A. che stava scavando il solco tra le due squadre. Gara 4, in programma nella notte tra lunedì e martedì, dovrebbe finalmente riavere come protagonista Mike Conley, fondamentale per concedere qualche giro di riposo al numero 45 dei Jazz e sgravarlo dai sistematici ed estenuanti raddoppi a cui è sottoposto ogni notte. Con il rientro del mancino, Snyder spera di chiudere virtualmente la serie tornando a casa sul 3-1 e guadagnarsi il pass per la finale di Conference. Ma se Leonard e George sono questi, la strada non può che essere in salita, con o senza Conley.