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Playoff NBA: i Bucks asfaltano Miami, Lakers ok contro i Suns. Denver sul 2-1

Altro che reazione dei Miami Heat: Milwaukee domina e si porta sul 3-0 dopo una partita dominata esattamente come gara 2. I Lakers vincono e convincono trascinati dalla coppia James-Davis. Bene anche Denver con una vittoria di carattere sul campo di Portland: Jokic e compagni si riprendono il fattore campo.
A cura di Luca Mazzella
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Altre 3 partite nella notte di Playoffs NBA, accompagnate da due fondamentali vittorie esterne e un convincente successo casalingo, quello dei campioni in carica Los Angeles Lakers contro i Phoenix Suns. Ecco il dettaglio su tutti gli ultimi match e i relativi verdetti.

Milwaukee Bucks – Miami Heat 113-84

Nella gara che poteva ancora dare un senso a una serie che tutti ritenevano potenzialmente lunga e faticosa per Giannis Antetokounmpo e soci, davanti ai 17.000 fan dell'American Airlines Center, Milwaukee ha dato l'ennesima dimostrazione di forza marciando su una Miami che, dopo i 34 punti incassati nella partita precedente e la sconfitta a fil di sirena in gara 1, subisce una dura lezione chiudendo con un -29 che la dice lunga sul gap attualmente esistente tra le due squadre. La reazione tanto attesa dei finalisti NBA in carica, accompagnati dai loro fiduciosi tifosi sin dalla palla a due, si è trasformata in una delle peggiori partite dell'anno del team di Spoelstra, capace di segnare appena 8 punti nei primi 9 minuti di partita (mai così poco nei primi 9′ sul loro parquet dal novembre 2018).

I Bucks hanno chiuso il primo quarto sul 26-14, prendendo ulteriormente il largo nel secondo fino a sfiorare il + 20 sul 44-25 e chiudere il primo tempo sul 49-36, con una sontuosa prestazione difensiva che ormai da tre partite ha messo totalmente in crisi l'attacco di Miami. E se il secondo parziale si presentava come l'ultima reale chance di dare un senso a questa serie, l'atteggiamento con cui la squadra di Mike Budenholzer ha risposto colpo sul colpo al tentativo degli Heat di rimettersi in partita a inizio terzo quarto la dice lunga sulla tenuta mentale di una Milwaukee che sembra aver compiuto lo step importante e risolutivo a livello mentale.

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Oggi Giannis Antetokounmpo sa di essere meno solo che mai, con Jrue Holiday sempre più a suo agio nel ruolo di point-guard (19 punti e 12 assist) facilitatrice per i compagni e specialista difensivo nella sua metà campo, come sempre è stao in carriera, e il solito Khris Middleton (22 punti con 16 tiri dal campo) perfettamente calato nelle vesti di scorer. L'MVP in carica, da par suo, aggiunge una doppia-doppia da 17 punti e 17 rimbalzi mostrando ulteriormente il divario esistente sotto i tabelloni tra le due squadre. I Bucks hanno infatti dominato la sfida nella sfida al rimbalzo per 55-42 e vinto con merito la gara potenzialmente più delicata dell'intera serie. Dal tiro di Middleton nella partita d'esordio, su 96 minuti totali, Miami ha inseguito per 93 minuti e 59 secondi ed è stata in vantaggio per poco più di un minuto: un dato eloquente che descrive al meglio le due schiaccianti vittorie di una Milwaukee che attende di chiudere la disputa e regalarsi i tanto attesi Nets in semifinale.

Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 109-95

Lo scorso anno, nella bolla di Orlando, i Los Angeles Lakers esordirono in post-season con una sconfitta clamorosa contro i Portland Trail Blazers che sollevò diversi dubbi sull'effettivo valore della squadra guidata da LeBron James e Anthony Davis e fece pronosticare a molti una serie molto più sudata del previsto. La realtà dice che dopo quel passo falso, i giallo-viola hanno poi controllato abilmente le 4 sfide successive chiudendo il primo turno in 5 gare. La storia di Lakers-Suns rischia, pericolosamente, di ricalcare il medesimo copione: Phoenix vincente e convincente nel primo episodio, reazione L.A. nel secondo e stanotte, in una partita che poteva indirizzare la serie in un senso o nell'altro, segnale di forza non trascurabile contro la seconda potenza della Western Conference. Certo, l'infortunio di Chris Paul sta privando la rivalità tra le due squadre di uno dei protagonisti più attesi, ma l'impressione è che sia LeBron James sia Anthony Davis stiano ritrovando la forma fisica dopo due mesi di stagione regolare ai box, dividendosi i compiti nei parziali inflitti ai coraggiosi Suns di Williams.

La gara di stanotte si è decisa nel terzo quarto, quello in cui il 3 e il 23 con rispettivamente 18 e 10 punti (su 33 totali di squadra) hanno deciso di mettere il piede sull'acceleratore dopo un primo tempo all'insegna dell'equilibrio (43-40 per gli uomini di Vogel in 24 minuti di errori al tiro e palle perse, con nessuna delle due squadre apparsa in forma). AD e LeBron, con una serie di canestri in un pitturato assoluta terra di conquista Lakers per l'occasione, hanno quindi indirizzato dalla loro parte la disputa superando i 15 punti di vantaggio e gestendo poi con facilità un ultimo quarto nel quale il tentativo di Phoenix di rientrare con un mini-parziale di 9-0 ha trovato subito la risposta con un contro-break di 10-0 dal quale i Suns non si sono più ripresi. Per i Lakers 34 punti e 11 rimbalzi del "Monociglio", 21-6-9 di King James e doppia cifra anche per Schroder (20), sempre in campo nei parziali positivi della squadra. I Suns hanno pochissimo da CP3, Bridges e Jae Crowder, con il solo DeAndre Ayton (22 e 11) che risponde presente e Devin Booker ben marcato, autore di 19 punti con 6/19 dal campo e molto nervoso nel finale, quando un fallo di frustrazione ne ha causato l'espulsione con 30 secondi da giocare. Gara 4 a questo punto è da vincere senza possibilità di appello per Phoenix.

Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 115-120

Nikola Jokic e compagni escono vittoriosi da una gara 3 per niente facile, e dalla quale emergono a suon di triple, 20, nuovo record stagionale per la squadra di Malone, e di giocate fondamentali sia del serbo, MVP ormai quasi ufficiale del 2020/21, che della firma last-minute Austin Rivers, aggiunto di fretta e furia per rimpiazzare Jamal Murray dopo l'infortunio al ginocchio ed entrato subito nei meccanismi difensivi e offensivi della squadra. Il figlio di coach Doc, con 3 triple nell'ultimo quarto, ha contribuito ad abbattere la resistenza di una Portland spesso confusionaria e imprecisa nei suoi tentativi di rimonta, ma sospinta comunque dai tifosi presenti che hanno caricato Lillard e compagni tenendoli anche emotivamente in gara contro i vari strappi di Denver, arrivata a +11 nel terzo quarto prima dell'aggancio sul 91-91.

Jokic chiude a 36 punti, 11 rimbalzi e 5 assist, con tanto di canestro decisivo a rimbalzo sul 118-115 con appena 3 secondi da giocare: sul secondo errore ai liberi di Monte Morris, che avrebbe dato ai Trail Blazers un'insperata possibilità di pareggio con una tripla della disperazione, il lungo ha catturato senza avere alcuna resistenza dai giocatori di Stotts 3 comodissimi tap-in offensivi, trasformando l'ultimo nel nel più comodo degli appoggi e vanificando i canestri di Lillard (37 punti ma 5/16 da tre) e di un Carmelo Anthony versione vintage, autore di 17 punti dalla panchina.

I Nuggets mandano l'intero quintetto in doppia cifra, con il già citato Rivers che chiude a 21, Aaron Gordon a quota 13, Facundo Campazzo a 11 (con 8 assist e 8 rimbalzi) e Michael Porter Jr che ne aggiunge 15. Per i Blazers buon contributo di CJ McCollum, Powell e Nurkic, ma dalla panchina oltre a Melo non arriva praticamente niente e il rischio concreto è quello di crollare sulla distanza per carenza di energie. Denver si riprende il fattore campo e si prepara a una gara 4 che si preannuncia combattutissima.

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