Play-in NBA: è Jayson Tatum show. 50 punti e Boston qualificata. Hornets deludenti
Dopo le tante critiche mosse al mini-torneo di qualificazione da diverse super star NBA (riassunte al meglio dalla risposta di ieri di Tobias Harris, giocatore dei 76ers, che ha semplicemente detto “Siccome non devo giocarlo, mi piace!”), nella notte sono finalmente iniziati i play-in. 2 partite, entrambe nella Eastern Conference, entrambe sulla carta combattute e avvincenti, entrambe finite con larghi e convincenti scarti delle due squadra di casa, gli Indiana Pacers e i Boston Celtics.
Per questi ultimi, in forza del settimo posto di RS, la vittoria è sufficiente per accedere direttamente al tabellone principale, dove sfideranno i Brooklyn Nets del trio Irving-Harden-Durant. Per Indiana invece la rincorsa non è finita e, dopo la mattanza ai danni di Charlotte, per giocarsi i Playoffs sarà necessario battere la Washington troppo brutta per essere vera vista stanotte.
Indiana Pacers – Charlotte Hornets 144-117
Si, avete letto bene. Nella partita spareggio che poteva dare concretezza alle ambizioni Playoffs dei giovanissimi Hornets di James Borrego, la squadra a lungo indicata come una delle più divertenti e ambiziose della Eastern Conference ha giocato una gara di rara pochezza e superficialità difensiva, consentendo di fatto ai Pacers – che nelle ore precedenti al match erano stati costretti a rinunciare a Caris LeVert per il protocollo di salute e sicurezza covid-19 – una passerella lunga 48 minuti di cui quasi la metà di autentico garbage time. Pronti-via i padroni di casa sono partiti indovinando una serie di conclusioni dalla distanza, con Doug McDermott nel ruolo del cecchino, sfruttando una difesa sempre in ritardo degli esterni di Charlotte.
Ai tiratori di Indiana vengono lasciati metri di libertà e non c’è singolo possesso in cui la squadra di Nate Bjorkgren non trovi un uomo libero sul perimetro. Il 45.7% dall’arco di fine partita la dice lunga, come il 55% dal campo, il +18 alla voce rimbalzi e gli 8 uomini in doppia cifra, a testimoniare anche la maggior profondità del roster Pacers orfano anche di Myles Turner e T.J. Warren. Il migliore, nel complesso, è come sempre Domantas Sabonis, che nelle difficoltà iniziali ad arrivare al ferro si rende comunque protagonista di diversi assist dal palleggio o dal post-basso per i tagli dei compagni, mettendosi in proprio con l’avanzare della partita e finendo con una prestazione totale con 14 punti, 21 rimbalzi e 9 assist.
Per descrivere gli Hornets non ci sono parole adeguate. Lamelo Ball, Terry Rozier e P.J. Washington chiudono rispettivamente con -35, -32 e -26 di plus/minus, tirando 14/44 dal campo. Il roster giovane e alla prima esperienza simil-Playoffs dopo anni di mediocrità lascia comunque ben sperare nello sviluppo del progetto tecnico, ma con tanto spazio di manovra l’off-season dovrà consegnare a Borrego una panchina più lunga e un big-man degno di questo nome. Sperando che la sfortuna smetta di accanirsi contro Gordon Hayward, grande assente della notte, senza il quale la squadra ha un record in stagione di 8 vittorie e 17 sconfitte.
Boston Celtics – Washington Wizards 118-100
Jayson Tatum show. Così si può riassumere la vittoria di Boston stanotte, che vale l’accesso diretto al tabellone principale e lo scontro proibitivo contro i Nets favoriti all’anello (prima palla a 2 sabato). Chi si aspettava una gara combattuta visti i momenti di forma delle due squadre, con Washington forte del finale di stagione in netta risalita e i Celtics depressi dall’infortunio di Jaylen Brown (appuntamento al 2021-22) è rimasto deluso. Il numero 0 dei bianco-verdi ha offerto un clinic offensivo senza precedenti proprio mentre i compagni, eseguendo nel migliore dei modi il piano-partita di Stevens, hanno negato il pitturato a Russell Westbrook e scommesso sulla pessima serata di Bradley Beal, visibilmente non al 100%, e Davis Bertans, entrambi molto imprecisi al tiro.
Tolto il creator principale dal gioco, Washington non ha trovato ulteriori soluzioni crollando poi nella sua metà campo sotto i colpi di Tatum, abile nel puntare il ferro e sfruttare i pessimi posizionamenti difensivi di Westbrook e Beal sul pick and roll e a punire la coppia Len-Gafford sotto i tabelloni, sempre in ritardo e di scarsa presenza a difesa del ferro. Per il prodotto di Duke serata da ricordare, l’ennesima, con 50 punti di cui 32 nel secondo tempo, e 17/17 in lunetta. Aggiungiamoci finalmente il supporto offensivo di Kemba Walker (29 punti e 6 triple a segno) e il risultato è scontato: Washington quasi mai in partita, Boston che avanza e si prepara alla montagna da scalare. Per i Wizards invece, una seconda chance contro i Pacers. Per non vanificare la furiosa risalita in classifica e un aprile da assoluto protagonista di Russell Westbrook, vera delusione della notte.