Paolo Banchero si prepara al debutto in Summer League: “Pronto ad accettare la sfida”
È il grande giorno di Paolo Banchero. L'ala di cittadinanza italiana, scelta numero 1 degli Orlando Magic all'ultimo draft NBA, è pronto al suo debutto con la franchigia della Florida sul palcoscenico della Summer League di Las Vegas. Ironia della sorte, a sfidare il nativo di Seattle nella sfida prevista per le 4.00 di stanotte italiane saranno gli Houston Rockets di Jabari Smith Jr, proprio il lungo che fino a pochi minuti prima dell'inizio del draft sembrava destinato ad essere chiamato prima di tutti dal Commissioner Adam Silver, salvo poi retrocedere al gradino più basso del podio dopo l'ex Gonzaga Chet Holmgren.
La Summer League va evidentemente presa con le pinze ma tutta la prontezza fisica e atletica di Banchero, uno dei motivi per cui Orlando ha preferito il ragazzo di origini liguri ad altri prospetti, daranno già qualche segnale di come l'Azzurro sarà in grado di adattarsi alla stazza degli avversari e al metro arbitrale NBA. D'altronde, rispetto allo sviluppo potenziale che giocatori come Smith Jr e Holmgren potranno avere negli anni, è proprio l'essere più NBA-ready di tutti ad aver portato al repentino cambio di direzione dei Magic a pochi minuti dalla cerimonia del Barclays Center.
Le dichiarazioni di Banchero e del suo coach
A poche ore dall'esordio ufficiale in quel di Las Vegas, Banchero ha già le idee molto chiare e sembra non stare nella pelle all'idea di inaugurare finalmente il suo percorso in NBA. Vista la pressione che l'italiano ha avuto su di sé sin dal primo giorno a Duke, non sarà certo la platea della Summer League a far tremare le gambe del 2.08: "Non vedo l'ora di mostrare tutta la mia versatilità e la mia capacità di poter incidere nelle vittorie della mia squadra. Scenderemo in campo giocando come fosse una partita ufficiale e io voglio esserne protagonista. Essere la prima scelta è fantastico: l'attenzione della gente che ho attorno, il pubblico, ma è quando le telecamere si spengono che riesco a esprimermi al meglio, sono caricatissimo".
"Ho sempre qualcosa da dimostrare, sin da quando andavo al liceo. A Duke è andata allo stesso modo. Ero visto da molti come la prima scelta futura e quindi ogni mio avversario mi costringeva a tirare fuori il meglio di me. In NBA – ancora le parole di Paolo Banchero – sarà la stessa cosa, dovrò solo farmi trovare pronto e accettare la sfida. So chi sono e quanto valgo, so cosa porto, e so che in partite belle o meno belle la mia asticella sarà sempre molto alta. Gioco solo contro di me, non sono preoccupato dal contorno".
Di Banchero – 17.2 punti, 7.8 rimbalzi, 3.2 assist, 1.1 palle recuperate e 0.9 stoppate durante il suo anno a Duke, ha parlato anche con molto entusiasmo il coach degli Orlando Magic Jamahl Mosley, che dopo i primi allenamenti del suo nuovo giocatore si è limitato ad un perentorio: "È fortissimo individualmente, credo che nemmeno si renda conto di quanto sia bravo" che poco svelano rispetto all'utilizzo che i Magic (che in Summer League saranno allenati dall'assistente di Mosley, Jesse Mermuys) faranno del giocatore, potenzialmente letale quando accoppiato ai big-men avversari e in grado di costruirsi il tiro dal palleggio creandosi un vantaggio contro giocatore più grandi e lenti di lui.
Non è quello di stanotte il roster con cui Orlando affronterà la prossima stagione, ma in attesa di test veri con l'organico al completo resta molto interessante capire fin dove la versatilità di Banchero sarà sfruttata nel miglior modo possibile nei match-up contro lunghi evidentemente meno reattivi di lui. Con il classe 2002 ci saranno anche RJ Hampton e Caleb Houstan, scelte rispettivamente del 2020 e del 2022 (32esima), sui quali si sarà particolare attenzione e per i quali si prevedono tanti minuti in stagione.
Gli avversari: Jabari Smith Jr
La grande attesa per Paolo Banchero è resa ancora più elettrizzante dal fatto che a dare il benvenuto nel mondo NBA all'ala sarà Jabari Smith Jr, altro giovanissimo all'esordio, a cui Banchero ha "scippato" la prima scelta totalmente a sorpresa, visto le previsione che fino a poche ore dal draft vedevano il lungo di Auburn sicuro primo chiamato. Un motivo in più per seguire la sfida nella sfida tra i due, con una Houston che rispetto ad Orlando sembra aver già accumulato maggior talento nel corso della passata stagione e aspetta sia l'esplosione del futuro uomo franchigia Jalen Green che la crescita dei vari Alperen Sengun, Usman Garuba e di tutti i giovani sui la dirigenza ha scommesso negli ultimi 2 anni per avviare la fase 2 del suo progetto e iniziare ad accumulare vittorie. Insomma, un entusiasmante confronto tra due sicuri protagonisti della stagione 2022/23, a suon di canestri e voli ad alta quota.