Paolo Banchero inizia con uno show: esordio da sogno in NBA, 27 punti e numeri alla LeBron James
Un esordio da sogno. Anzi, da Prescelto. Non è un caso che si usi questo aggettivo dato che alla prima partita NBA in carriera Paolo Banchero, prima scelta del draft 2022 degli Orlando Magic e futuro giocatore della nazionale italiana di basket con la quale si spera possa disputare i prossimi mondiali in programma ad agosto, è riuscito a scomodare niente di meno che sua maestà LeBron James, The Chosen One appunto.
Banchero ha infatti chiuso a 27 punti, 9 rimbalzi, 5 assist e 2 stoppate la partita poi persa in volata per 113-109 contro i Detroit Pistons, entrando nella storia NBA come primo rookie dai tempi del fenomeno nativo di Akron a bagnare il suo esordio con una partita da almeno 27 punti, 5 rimbalzi e 5 assist, e terzo di sempre con un'altra assoluta leggenda del Gioco come Kareem Abdul Jabbar.
Banchero ha costruito il suo debutto memorabile partendo subito con le marce alte e mostrando tutta la sua aggressività nell'attaccare il ferro: primo canestro dopo 20 secondi, con un bel semigancio usando il corpo dell’avversario a suo piacimento, prima schiacciata dopo 2 minuti con una bimane a centro area, primo jumper dopo un coast-to-coast palla in mano e mostrando un ball-handling ancora più evoluto rispetto a quello già brillante esibito negli ultimi mesi di Duke e nelle apparizioni in Summer League e pre-season, prima stoppata dopo 4 minuti su Bogdanovic.
Tutto questo nei primi 8 minuti in campo da giocatore NBA, chiusi con 3/3 al tiro, 1/2 ai liberi, 1 rimbalzo, 1 stoppata e +14 di plus/minus prima di sedersi per due falli prematuri sanzionati. Una volta rientrato però, il copione non è cambiato e di prepotenza assoluta Paolo si è issato fino ai 27 punti finali, incontrando come unico ostacolo qualche fallo di troppo – ma per un rookie è il minimo – e suggellando la sua gara memorabile con una schiacciata sul malcapitato Cory Joseph, abbattuto di pura potenza per l'inchiodata a una mano.
Le parole di Banchero a fine partita
Record-man, ma non sazio. A fine gara Paolo, evidentemente rammaricato per non aver centrato la vittoria, ha fatto autocritica nel parlare dei punti "lasciati per strada" e degli "appoggi da sotto facili che ho sbagliato, che so di poter segnare e sui quali dovrò lavorare sodo", ma è innegabile che tutto l'hype che accompagnava il nativo di Seattle nel suo avvicinamento all'NBA ha trovato stanotte la miglior conferma possibile. Paolo è il rookie forse più pronto dell'intero draft e non è sembrato patire né il livello fisico di avversari non più universitari ma professionisti, con maggior esperienza e stazza, né ritmi e intensità dell'NBA ovviamente diversi da quanto visto a Duke lo scorso anno.
Usato spesso e volentieri come terminale offensivo della squadra, Banchero ha mostrato tutta la sua versatilità nel giocare da palleggiatore, da lungo bloccante e "rollante", spalle e faccia a canestro, insomma tutto il repertorio che rende questo ragazzo un'autentica gemma su cui i Magic intendono costruire il futuro della franchigia, e che tutti gli italiani, da coach Pozzecco in primis, sperano di poter abbracciare quanto prima facendone il volto e la bandiera di un intero Movimento. Il tricolore sugli account social è sempre lì a ricordarci che Banchero ha l'Italia nel cuore e intende rispettare la parola data. Sarà questione di mesi, poi potremo goderci tutto questo da una prospettiva privilegiata.