Olimpia-Virtus è uno spot per il basket dopo tante polemiche: Milano batte Bologna 102-99
Doveva essere la partita delle polemiche, le solite, durissime, verso la pallacanestro italiana. Verso uno slittamento d'emergenza di una gara inizialmente prevista per Santo Stefano ma rinviata per i tanti giocatori positivi al covid, verso un giorno e un orario insolito, in pieno pomeriggio lavorativo, che hanno purtroppo impedito a molti di rispondere presente e godersi la sfida tra le due migliori squadre del campionato italiano. Verso un big-match a ranghi ridotti, con 13 giocatori tutt'ora in quarantena, in un Forum decisamente povero rispetto al solito elettrizzante pubblico meneghino per le disposizioni di capienza dei palazzetti. È di nuovo pandemia, d'altronde, nella sua forma più aggressiva, ed è impossibile pensare che lo sport ne sia esente.
Lo sanno bene Olimpia Milano e Segafredo Virtus Bologna, che oggi pomeriggio nonostante tutto hanno messo in piedi uno show lungo non i canonici 40, ma 45 minuti. Concedendosi persino un supplementare per lasciar sognare ulteriormente i tanti appassionati al pensiero di poter rivedere le due corazzate in finale scudetto o, perché no, tra un mese in finale di Coppa Italia. Doveva essere una partita di serie B, si è trasformata in un manifesto.
La Virtus non muore mai, Milano resiste
Il 102-99 finale, arrivato dopo una tripla di Kyle Weems che proprio a fil di sirena ha rischiato di regalare addirittura il secondo overtime, lascia già intuire quanto sia stata una gara dominata più dagli attacchi che dalle difese. Impossibile chiedere di più a due squadre presentatesi dopo le ultime settimane lontano dai campi e prive di tanti dei loro migliori giocatori tra covid e infortuni: fuori Pippo Ricci, Nico Mannion, Kevin Hervey, Amedeo Tessitori, Isaia Cordinier sponda Bologna. Milano non è da meno, con out Gigi Datome, Konstantinos Mitoglu, Shavon Shields, Troy Daniels, Tommaso Baldasso e il nuovo acquisto Kell. Eppure, quello che ne è uscito non può che definirsi elettrizzante per chi ha assistito dal vivo, per chi da casa è riuscito a collegarsi con un match eccezionalmente in diretta tv su RAI 2, con la massima esposizione possibile di pubblico, per chi in questi minuti sta popolando i social entusiasta per quanto visto.
Coach Messina, nella sfida a distanza con un'altra istituzione della nostra pallacanestro come Sergio Scariolo, campione con la Spagna e con i Toronto Raptors prima di accettare l'offerta della squadra vincitrice dell'ultimo campionato, fa di necessità virtù e parte con un quintetto pesante e di stazza schierando Melli, Hines e Bentil contemporaneamente. Dopo il dominio fisico dei primi minuti e i tanti punti nel pitturato, la sfida diventa di proprietà degli esterni: Sergio Rodriguez da una parte, Marco Belinelli e Milos Teodosic dall'altra. Che si scambiano triple, assist, penetrazioni rendendo la gara frizzante ma mai realmente in equilibrio, con Milano che arriva spesso al ferro indisturbata e non trova grossa protezione dell'area dei lunghi di Bologna. Dopo diversi tentativi di fudia in doppia cifra, a 50 secondi dalla fine l'Armani Exchange è sul +9 e la sfida è virtualmente chiusa. Poi…
Con 18 dei suoi 34 punti nell'ultimo quarto, l'orgoglio di Marco Belinelli alla sua miglior partita dal rientro in Italia e al massimo di punti in carriera in Legabasket, riporta la gara in parità a 5 secondi dalla fine con una tripla pazzesca. Hall sbaglia il tiro della vittoria e Milano deve attendere altri 5 minuti per portare a casa la partita, con tanto di brivido finale di Weems che per pochi centimetri manca il fondo della retina per il 102 pari. L'Olimpia chiude con 6 uomini in doppia cifra guidati dai 20 di Jerian Grant, alla miglior gara da quando è approdato a Milano. La Virtus oltre al Beli ha 18 punti da Jaiteh e 18 (con 10 assist) da Teodosic. Finisce tra gli applausi di chi ha visto la gara dal Forum e di tutti coloro che da casa si sono emozionati da entrambe le parti. Per una volta, è davvero il caso di dirlo, parlare di vittoria e sconfitta ha davvero poco senso. A vincere, nonostante le tante inutili chiacchiere di questi giorni, è stata la pallacanestro italiana. Che si affaccia al 2022 con un rinnovato ottimismo per poter riavvicinare, grazie a manifesti del genere, un pubblico sempre più ampio al basket tricolore.
Dribblando le tante sterili critiche per una partita che, rinviata in fretta e furia, non poteva che giocarsi per esigenze e disponibilità televisive all'unico orario messo a disposizione dalla RAI, nell'unico giorno in cui due team impegnati in Europa avrebbero potuto sfidarsi senza dover posticipare a chissà quando lo scontro. C'è da lavorare per migliorare esposizione, vendibilità e visibilità del basket italiano, questo è vero. Iniziare da una maggiore consapevolezza e razionalità nel puntargli il dito contro solo se e quando necessario può essere un buon punto di partenza. Assieme a questo 102-99 che ci tormenterà a lungo…in positivo ovviamente.