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Nuova rissa nel basket tra tifosi e giocatori: spinte e sputi, a bordo campo va in scena il delirio

La finale del campionato israeliano di basket è stata macchiata dalle intemperanze dei tifosi del Maccabi, scatenando la scomposta reazione di un giocatore dell’Hapoel che ha reagito nel modo peggiore.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nel giro di poche settimane si ritorna a parlare purtroppo del basket nel modo peggiore, denunciando l'ennesimo episodio extra campo che questa volta ha visto coinvolto il massimo campionato israeliano durante la serie finale tra Maccabi e Hapoel. A fare il giro del mondo le immagini che immortalano Chinanu Onuaku, giocatore dell'Hapoel, prima colpito dai tifosi avversari all'uscita dagli spogliatoi, poi nella sua reazione scomposta e ingiustificata.

La finale della Ligat Ha' al, la Basketball Super League israeliana, che si è giocata tra il Maccabi di Tel Aviv e l'Hapoel è stata segnata da un'atmosfera surriscaldata dal clima da derby, che è puntualmente tracimata in alcuni momenti antisportivi che ne hanno indelebilmente macchiato l'evento. Se ancora una volta, lo spettacolo sul parquet è stato tra i migliori e di altissimo livello, ciò che ha fatto scandalo e aperto a nuove critiche sono state le misure di sicurezza e di organizzazione all'interno del palazzetto dove si sono confrontate le due squadre.

La serie finale che valeva il titolo 2023 è stata una sfida avvincente e molto serrata che ha visto il Maccabi vincere in casa (90-79) Gara 1 dello scorso 8 giugno, per poi cedere all'Hapoel (112-74) in Gara 2 e quindi strappare il successo definitivo (94-90) ancora dal Maccabi, in una Gara 3 giocata alla Menora Mivtachim Arena di Tel Aviv, gremita da un numero impressionante di tifosi, soprattutto dei padroni di casa. Ed è proprio questo l'elemento che ancora una volta ha fatto saltare il banco di una derby di finale che da sempre divide ferocemente la città.

Storicamente, infatti, tra Maccabi e Hapoel e relative tifoserie ci sono profonde e radicate differenze socio-politiche e religiose. L'Hapoel  è nato alla fine degli anni '30, dal sindacato sportivo Histadrut, di ideologia socialista e composto da ebrei ashkenaziti mentre il Maccabi rappresenta la grande  comunità ebraica, che si identifica nella Stella di David, non a caso assunta come simbolo del club, legata ai Maccabei, quei guerrieri ebrei che presero il controllo della Giudea. Se oltre a tali aspetti storici non secondari si aggiunge l'eterna rivalità sportiva e una finale giocata sul filo dell'equilibrio totale, il mix in Gara 3 non poteva che essere esplosivo. Anche perché si è rivelata decisiva per il titolo al Maccabi.

Malgrado tutto e ben conoscendo il clima di tensione in cui si sarebbe giocato, all'interno del palazzetto nulla è stato fatto per prevenire eventuali incidenti. Poco prima  che iniziasse la sfida tra le due squadre, i tifosi più accesi del Maccabi, conosciuti come  ‘Gate 11', sono riusciti ad arrivare fino alle transenne proprio sopra l'uscita del tunnel della squadra ospite. Così, non appena i giocatori dell'Hapoel hanno fatto capolino dalle scale per entrare sul parquet, gli ultrà di casa hanno iniziato a insultarli e a cercare di colpirli. Invano, fino all'arrivo di  Chinanu Onuaku, al quale è arrivata una manata in testa. Il giocatore dell'Hapoel, una delle stelle della squadra insieme a JP Tokoto e James Feldeine e già in passato numero 37 nel Draft NBA degli Houston Rockets nel 2016 ha perso così le staffe.

Sentendosi colpito, Onuaku si è subito fermato, mentre gli altri compagni proseguivano l'entrata in campo. Qualche istante di sorpresa per capire cosa fosse successo e non appena ha individuato il tifoso che lo aveva colpito, ha reagito nel modo peggiore per uno sportivo: sputando verso lo spettatore. Un comportamento inqualificabile che ha rischiato di far degenerare il tutto ancor più visto che la sicurezza – decisamente inadeguata all'evento – ha faticato a trattenere la rabbia dei tifosi che hanno moltiplicato insulti verso Onuaku poi accompagnato verso il campo.

Un episodio inqualificabile ma che richiama da vicino la sempre più crescente tensione nel mondo del basket e la difficoltà organizzativa per evitare episodi di tale genere. Solamente qualche settimana fa era scoppiata sotto gli occhi di tutti in Eurolega la feroce rissa tra giocatori nella serie tra Real Madrid e Partizan. Solo nell'ultimo weekend un'altra serie finale, quella del campionato italiano di basket tra Olimpia e Virtus, aveva visto altre scene simili come a Tel Aviv: al Forum un tifoso di Milano aveva spinto Teodosic, giocatore di Bologna scatenando un furioso parapiglia generale.

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