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“Non essere una fighetta”, “produci m***a”: Varese caccia l’allenatore dei miracoli

Clamoroso esonero di Johan Roijakkers, che aveva risollevato la squadra prendendola ultima in classifica: “Stiamo parlando di rapporti umani, è incredibile quello che è successo”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Esonero a sorpresa a dire poco quello comunicato nelle scorse ore dalla Pallacanestro Varese: il club lombardo ha cacciato su due piedi il coach Johan Roijakkers, che dal suo arrivo il 12 gennaio scorso aveva risollevato in maniera prodigiosa le sorti della squadra. Sotto la guida del 41enne olandese, Varese – presa ultima in Serie A con tre vittorie e 10 sconfitte – era risalita di prepotenza al decimo posto, con un ruolino di marcia di ben 8 successi e 5 sconfitte. Insomma in poco più di tre mesi la stagione si è rimessa in carreggiata: pur avendo perso le ultime due partite – entrambe in casa – contro Treviso e Trieste, la squadra è appena due punti dietro la zona playoff e tranquillamente al di sopra di quella salvezza.

E allora perché Varese ha cacciato Roijakkers? Non c'entrano le ultime due sconfitte, c'è dell'altro, come lo stesso club fa capire nel comunicato ufficiale di esonero: "Pallacanestro Varese comunica di aver sollevato Johan Roijakkers dall’incarico di allenatore della Prima Squadra a causa di una condotta non in linea con i princìpi del club. La società comunica, inoltre, di aver affidato la guida tecnica della squadra ad Alberto Seravalli". Quest'ultimo era uno dei due assistenti allenatori dell'olandese: toccherà a lui terminare la stagione in maniera indolore.

La "condotta non in linea con i princìpi del club" è quanto accaduto in occasione dell'ultima sconfitta con Trieste, quando Roijakkers ha usato il pugno durissimo con alcuni dei suoi giocatori: soprattutto con Justin Reyes – entrato in quintetto e subito sostituito, vicenda ripetutasi anche quando è rientrato in campo – ma anche con Nicolò Virginio, anche lui ‘vittima' di un cambio punitivo per aver concesso schiacciata e fallo alla prima azione. Scelte che sono sicuramente prerogative di un allenatore, ma i modi e le parole sono importanti, tanto più in un club come Varese che due anni fa mise alla porta l'allora tecnico Attilio Caja ugualmente per aver superato la misura.

Durante i time-out dell'ultimo match con Trieste, testimoni vicini alla panchina hanno sentito Roijakkers insultare pesantemente i suoi giocatori: ‘Don’t be a fucking pussy‘ (‘Non essere una fighetta‘) o ‘You produce shit‘ (‘Produci merda‘) sono alcuni degli epiteti riportati da Repubblica. Quanto accaduto in spogliatoio sarebbe stato poi anche peggio, con un confronto durissimo tra il tecnico e Reyes nell'intervallo. Insomma, limiti abbondantemente superati e rapporto coi giocatori stracciato: da qui la decisione della Pallacanestro Varese di cacciare Roijakkers immediatamente, una mossa spiegata oggi da Michael Arcieri, il general manager del club: "Purtroppo ha superato una linea che non può mai essere oltrepassata. Il licenziamento ne è stata la conseguenza inevitabile, una delusione tremenda per me. Una scelta grave, ma quello che è successo durante e dopo la partita con Trieste è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso".

"Sul piano dei risultati non avevamo nulla da rimproverargli, neppure nella gestione delle ultime partite, con le tre sconfitte interne consecutive – ha detto oggi il dirigente in conferenza stampa – C'era un dibattito tra di noi, ma tutte situazioni che fanno parte di una stagione. Il vero problema con Johann è stata la sua mancanza di lealtà: stiamo parlando di rapporti umani, è incredibile quello che è successo".

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