NBA, LeBron James schianta i Nuggets e porta i Lakers in finale dopo dieci anni
I Lakers vendicano i ‘cugini' dei Clippers, fanno fuori Denver e volano in finale. È questo il verdetto arrivato nella notte dalla ‘bolla' di Orlando, dove LeBron James e soci hanno vinto gara 5 confermando quanto di buono si era già visto contro i Blazers, nel primo turno di playoff della Western Conference, e contro i Rockets nella semifinale giocata pochi giorni fa. Niente da fare, dunque, per i Nuggets che non sono riusciti nell'intento di eliminare anche i gialloviola (dopo aver fatto piangere i tifosi dei Clippers), nonostante la doppia cifra di Nikola Jovic e i 19 centri di Jamal Murray.
Sul risultato finale (117-107), neanche a dirlo, pesa come un macigno l'ennesima serata extra lusso di LeBron James. Il fenomeno dei Lakers, ha infatti spaccato la partita in due con 38 punti, 16 rimbalzi e 5 assist: la 27esima tripla doppia della sua carriera, che lo avvicina al record di triple doppie ai playoff di Magic Johnson (30). Determinante, ai fini del risultato finale, l'ultimo quarto giocato da ‘King James‘: 15 minuti di pura estasi cestistica con 16 punti (con 7/10 al tiro) e 5 rimbalzi stampati sul referto.
Il fallo a mezz'aria e la dedica a Kobe Bryant
"I miei compagni mi hanno chiesto di guidarli verso la vittoria ed è stata una mia responsabilità fare tutte le giocate giuste che ci potessero permettere di vincere", ha spiegato nel post gara LeBron James: atteso dalla sua personale decima finale di NBA (contro la vincente tra Miami e Boston), dopo le cinque giocate giocate in carriera con i Cleveland Cavaliers e le 4 con i Miami Heat. Spettacolare nelle sue giocate, anche quando ha chiamato un fallo mentre era in volo per appoggiare il pallone al tabellone, il numero 23 ha infine dedicato la vittoria ad una leggenda dei Lakers: "Ogni volta che indosso una maglia gialloviola penso a quello che Kobe Bryant ha fatto per questa franchigia per 20 anni, al suo lascito, a ciò che ha rappresentato in campo e fuori e a quello che ha chiesto, prima di tutto a se stesso e poi ai suoi compagni. Anche se il nostro stile di gioco è diverso, in questo siamo simili. Vogliamo essere i migliori e facciamo di tutto per non perdere".