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NBA, Gallinari è un nuovo giocatore degli Atlanta Hawks: per lui un triennale da record

Dopo aver lasciato Oklahoma, il trentaduenne cestista lombardo ha trovato l’accordo con la franchigia di Atlanta. Nei prossimi tre anni con gli Hawks, Gallinari guadagnerà la bellezza di 61.5 milioni di dollari: il più alto ingaggio offerto per un pluriennale ad un giocatore over 30 mai ‘convocato’ per l’All-Star Game.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo le esperienze a New York, Denver, Los Angeles e Oklahoma, Danilo Gallinari riparte da una nuova squadra e da un nuovo ricco contratto. Come ha riferito nelle ultime ore l'ESPN, l'ex giocatore dell'Olimpia Milano ha infatti firmato con gli Atlanta Hawks, accettando un ingaggio triennale di 61.5 milioni di dollari. Si tratta di una cifra da record, la più alta offerta per un pluriennale ad un giocatore over 30 mai ‘convocato' per l'All-Star Game.

Ormai di casa nel basket americano dal 2008 e prossimo a diventare padre, Gallinari nei giorni scorsi aveva acceso il mercato NBA con ‘rumors' e supposizioni sul suo futuro. Sul trentaduenne giocatore lombardo, presentatosi per le trattative come ‘free agent', si erano infatti mosse anche altre franchigie: tra queste anche i Dallas Mavericks, i Boston Celtics e i Detroit Pistons. Ad Atlanta il ‘Gallo' troverà un gruppo di giocatori giovani, ai quali potrà certamente offrire il suo talento e quella esperienza maturata in questi dodici anni di NBA.

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Gallinari pronto per una nuova avventura

Nei giorni scorsi, Gallinari ha intanto confermato la sua buona condizione fisica e smentito di essere incline agli infortuni: "Non capisco perché mi alcuni mi considerano così – ha dichiarato in un'intervista concessa a ‘HoopsHype ‘ – Era un problema quando sono arrivato in NBA, visto che mi sono operato subito alla schiena. Poi mi sono rotto il crociato nel 2013 quando ero a Denver. Ma per il resto della carriera, ho avuto solo piccoli infortuni che hanno avuto tutti, eppure mi sono sempre portato dietro questa etichetta. Ma non è vera, i fatti sono diversi. Mi sento bene e nelle ultime stagioni ho saltato delle partite solo per scelta tecnica. Sono un po' sottovalutato se mi fermo a pensarci. Magari è una percezione che hanno i tifosi, ma le persone che lavorano nella pallacanestro, dagli allenatori agli statistici, qual è il mio valore e quello che ho dato negli ultimi 12-13 anni".

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