NBA Finals: Antetokounmpo leggendario, ma vincono i Phoenix Suns e si portano sul 2-0
Una squadra contro un giocatore, facile intuire come può finire. Giannis Antetokounmpo gioca una delle più dominanti partite mai viste alle Finals, chiude a 42 punti e 12 rimbalzi con un terzo quarto (da 20 punti, primo dal 1993 a segnarne così tanti) leggendario, ma nulla può contro una Phoenix che manda tutto il quintetto in doppia cifra, pesca la miglior serata della carriera di Mikal Bridges e può contare sui glaciali Paul (23 punti e 8 assist) e Booker (31 punti, 5 rimbalzi e 6 assist) per ricacciare indietro ogni tentativo di rimonta dei Milwaukee Bucks. La serie, che ora si sposta in Wisconsin, è sul 2-0 per la squadra di Monty Williams.
La partita: Suns vs Bucks
I Bucks iniziano bene in attacco con due schiacciate di Giannis e due canestri di Jrue Holiday, e non sono da meno in difesa dove riescono a essere molto aggressivi sul pick and roll con un Lopez particolarmente determinato a negare la comoda conclusione centrale a CP3. Phoenix è abile a intuire le difficoltà in penetrazione e sposta tutto il suo attacco oltre l'arco: triple di Crowder e Bridges, due, e tentativo di allungo Bucks tenuto sotto controllo (10-9). Jrue Holiday e Antetokounmpo però continuano a attaccare il ferro, segnano 4 punti in fila per il 14-9 che portano lo score in area sul 12-0 e costringono Phoenix al primo time out. In uscita dalla sospensione i Bucks continuano a puntare il ferro e a pressare Chris Paul in palleggio per rendere più complicati i suoi scarichi e il coinvolgimento dei compagni. Il piano sembra solo inizialmente funzionare, con 5 punti in un amen di PJ Tucker che prima raccoglie un rimbalzo dei suoi e poi segna una tripla dall'angolo e il primo canestro della serata – uno dei pochi – di Khris Middleton, che portano gli ospiti sul 23-17. Phoenix però continua a trovare con facilità il canestro dalla distanza, segna 8 triple su 12 tentativi e 24 dei suoi primi 26 punti arrivano così. La presenza fisica sotto canestro di Milwaukee è importante, e a rimbalzo gli uomini di Budenholzer con Bobby Portis chiudono in vantaggio il primo quarto nel segno del dominio nel pitturato Bucks (20-0) a rispondere alla mano infuocata dei Suns da fuori.
A inizio secondo quarto Milwaukee abbassa il quintetto con Gianni e Portis da 4-5, ma Phoenix risponde a tono e accoglie finalmente in partita CP3 con un bel canestro in penetrazione e un jumper dei suoi dal midrange subito dopo. Da segnalare dopo 4 minuti del secondo quarto il primo fallo della partita di Milwaukee, che gioca duro ma in modo intelligente. Segna in jumper anche Mikal Bridges, il migliore dei suoi fino a quel momento, mentre Lopez chiude un alley-oop di Middleton schiacciando a due mani per il 35-34 che resterà l'ultimo momento di controllo del match di Milwaukee. Il vantaggio infatti dura il tempo di un possesso, perché la tripla di Cameron Johnson e la schiacciata di DeAndre Ayton in contropiede valgono il 39-35 Suns e un time-out obbligatorio per i Bucks in cui Giannis carica i suoi con orgoglio e rabbia dando la prima impressione di essere l'unico a crederci e con la forza di lottare. L'impatto delle sue parole dura pochi secondi, il tempo di un bel rimbalzo di Brook Lopez, poi Devin Booker prima (44-41) e Jae Crowder poi (47-41) spediscono indietro ogni tentativo di rimettere la testa davanti.
I Suns ottengono punti su punti con i gregari ancora con Cam Johnson e Mikal Bridges, poi ci pensa CP3 a mettere la ciliegina con la torta per chiudere un 8-0 di parziale con Phoenix che diverte e si diverte anche con una bellissima azione in cui praticamente tutti i giocatori toccano la palla per il 2+1 di DeAndre Ayton che porta il vantaggio sul +11 (56-45). A fine primo tempo Phoenix sta tirando 11/24 dall’arco contro il 4/16 di una disastrosa Milwaukee che ha 5/24 dal campo da Holiday-Middleton (il primo però risulta essenziale in difesa, con lui in campo solo -2 di plus/minus a fine primo tempo) e soffre tremendamente nell'attaccare contro la difesa schierata (eloquente il 66.7 di offensive rating nei primi 24 minuti).
Terzo quarto nel segno di Giannis
Il secondo tempo non cambia motivetto: Phoenix inizia con una tripla di Devin Booker e una schiacciata super di Bridges per il +15, Giannis di puro orgoglio e resistenza ci mette il corpo restando emotivamente in partita e senza mollare (nonostante le solite difficoltà in lunetta) di un centimetro, con tanto di tripla segnata e svantaggio ridotto fino al -8. Chris Paul riconosce il momento della gara e segna prima da due e poi da tre, ma ancora Antetokounmpo segna due punti in area e finalmente ottiene un minimo sussulto dai compagni, con un rimbalzo offensivo di Lopez per il -7. Un lusso considerando i 4 punti di Khris Middleton fino a quel momento che diventano 7 con la tripla del -5 (in mezzo un libero di Ayton) a testimonianza di un’inerzia ribaltata un passo alla volta da Antetokounmpo, capace anche di mettere in partita anche i compagni. Booker e CP3 capiscono di doversi mettere a lavoro e con una tripla dall’angolo della point-guard e un jumper a tabellone della guardia a cui segue un tiro pesante dall’angolo, il vantaggio di Phoenix sale di nuovo in doppia cifra sul 79-69. Restare potenzialmente a contatto e entro i 10 punti di margine è il vero affare per i Bucks, che nonostante il vuoto attorno alla loro superstar restano inspiegabilmente in gara. Ma per una Milwaukee a cui mancano i titolari, Phoenix trova 3 punti anche dal gregario e specialista difensivo Torrey Craig per il +13 sull’86-73 è il manifesto migliore del match. Giannis non molla, cattura un rimbalzone e subisce l’ennesimo fallo per metterlo davanti al suo più grande incubo. Il greco però fa 2-2 e chiude a 20 punti un eroico terzo quarto fatto di penetrazioni di pura rabbia e una prepotenza fisica che ha dell'epico se pensiamo che il greco era addirittura in dubbio a poche ore dalla palla a due.
L'ultimo tentativo di risalire, nell'ultimo quarto, viene definitivamente silenziato da due triple consecutive di Devin Booker, che supportato da un Ayton che chiude in crescendo e cattura un fondamentale rimbalzo offensivo nel finale, chiude la pratica e porta i suoi sul 2-0. Nella notte tra domenica e lunedì si giocherà gara 3, una sfida da vincere a tutti i costi per i Bucks. Per farlo, serve essere all'altezza del monumentale Giannis visto stanotte.