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Nba Finals 2012, Lebron James e Kevin Durant nel duello per il titolo (VIDEO)

Le finali Nba partono questa notte con gara 1 ad Oklahoma. Tutti gli occhi sono puntati sul “Prescelto” che non può più sbagliare. Durant, Westbrook e Harden alla caccia di un sogno.
A cura di Vincenzo Di Guida
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Oklahoma City Thunder v Miami Heat

Oklahoma City Thunder-Miami Heat è la finale Nba 2012. Il titolo è a sole quattro vittorie di distanza, in una serie che sta catalizzando l’attenzione di tutto il mondo del basket. James-Wade-Bosh contro Durant-Westbrook-Harden, e non solo. Tante storie nelle storie come quella del “Venerabile Maestro” Derek Fisher, scaricato dai Los Angeles Lakers, e che adesso rischia di infilarsi al dito il sesto anello di campione Nba, uno in più dell’amico Kobe Bryant.

Lebron James, ora o mai più – “All eyez on me” cantava Tupac Shakur. Tutti gli occhi addosso, deve vincere, deve convincere, deve segnare il canestro della vittoria allo scadere. Come Jordan e Bryant prima di lui, quelli che il “Prescelto” guardava e ammirava con il poster in camera e il “23” nella testa. Da quando ha deciso di portare i suoi talenti a South Beach ha una spada di Damocle sulla testa. La batosta subita l’anno scorso nella finale Nba persa con i Dallas Mavericks pesa come un macigno. Testa bassa e corsa nello spogliatoio mentre gli avversari festeggiano il titolo. Chiuso in casa per due settimane senza accendere tv, internet e radio. E’ questo che Lebron non vuole più rivivere. Che sia il giocatore attacco e difesa più forte della Lega non ci sono dubbi. Ma il basket è più di un gioco e la componente mentale conta tanto quanto la tecnica e l’atletismo. Fantasmi in quella testa ce ne sono e tanti. E’ ora di cacciarli via, lontano e di mettersi quell’anello al dito per il tre volte Mvp, mai diventato campione Nba. Lo sa James per primo. La pressione è enorme, così come la voglia di liberarsi da questo peso, non con il “one man show” dei tempi di Cleveland, ma con il supporto di uno che sa come si vince un titolo, al secolo Dwyane Wade, e di un terzo violino del calibro di Chris Bosh, che ha dimostrato d’aver fatto il “passo” in gara -7 con i Boston Celtics. E’ il momento della verità.

Durant, Westbrook e la barba di Harden – Il fenomeno OKC, abbreviazione di Oklahoma City Thunder, è qualcosa che può materializzarsi solo negli Stai Uniti, in un sistema sportivo dove i dolsi contano sino a un certo punto, perché la tua fortuna la costruisci con le scelte (il draft), dove nessuno invade lo stadio se perdi troppe partite, dove se vai male ma sai fare il tuo lavoro puoi costruire una squadra da titolo lì dove non avevi niente. Kevin Durant, Russell Westbrook, James Harden, tutti scelti al Draft Nba da quel genio di general manager che è Sam Presti. KD è un giocatore pazzesco, leggero come la brezza d’estate, letale come un pugno di Mohammed Alì. Con Lebron sarà un duello stellare, ma la differenza vera e propria la potranno fare gli altri due. Westbrook ha capito durante la serie con gli Spurs che non c’è bisogno di fare 30 punti ogni partita, e che quando batte l’uomo dal palleggio l’opzione passaggio può pagare numerosi dividendi. Chalmers non ha una sola chance di stare al suo livello, e Wade sarà dirottato sulle sue piste. Poi c’è il “Barba”. Nel film di Spike Lee “He Got Game”, Denzel Washington chiamò suo figlio (interpretato da Ray Allen) Jesus, non perché fosse un fervido credente, ma in onore di colui soprannominato “Black Jesus”, ovvero Earl Monroe. Harden è l’erede di Monroe, materializzatosi a quasi quarant’anni di distanza da colui che impazzò a New York negli anni ’70. “The Pearl” giocava a un ritmo tutto suo, diverso, felpato, cadenzato, meraviglioso, come Harden. Il “Barba” può essere l’Mvp in incognito di queste finali Nba.

Nba Finals, le chiavi tattiche della serie – Oklahoma-Miami non è un tre contro tre, con James-Wade-Bosh da una parte e Durant-Westbrook-Harden dall’altra. Contano le squadre, conta il cosiddetto supporting cast. Per i Thunder fondamentale sarà l’apporto sui due lati del campo di Kendrick Perkins e Serge Ibaka, che sotto canestro hanno un grande vantaggio in termini di chili e centimetri rispetto a Haslem e Bosh, mentre Thabo Sefolosha, semplicemente il miglior difesa Nba sugli esterni, avrà il compito di alternarsi nella staffetta su James e Wade. Per gli Heat, invece, Chalmers, Battier e Miller sono attesi dalla prova del nove. Stanotte si parte, la corsa al titolo Nba sta per vivere l’atto finale.

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