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Morte Kobe Bryant, il responso dell’autopsia sull’incidente: decesso immediato allo schianto

A cinque mesi dall’incidente in cui ha perso la vita Kobe Bryant, insieme alla figlia Gianna e ad altre sette persone, sono emersi i risultati dell’autopsia. Il decesso è avvenuto al momento dello schianto e non a causa delle fiamme, che hanno avvolto l’elicottero in un secondo momento. Nel sangue del pilota nessuna traccia di droghe o stupefacenti.
A cura di Redazione Sport
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Kobe Bryant, la figlia Gianna e tutte le vittime dell'incidente mortale in elicottero, avvenuto lo scorso 26 gennaio a Calabasas, sono morti sul colpo, al momento dello schianto. È il responso delle autopsie condotte sui passeggeri del Sikorsky S-76B, schiantatosi su una collina mentre il pilota Ara Zobayan cercava di prendere quota per evitare un banco di nebbia.

Come rivelato da TMZ, le autopsie condotte dal dipartimento di medicina legale della contea di Los Angeles hanno escluso la presenza di alcol o droghe nel sangue del pilota. Sono stati condotti test tossicologici per rilevare la presenza di benzodiazepine, cocaina, fentanil, eroina, marijuana, oppioidi, fencyclidina e anfetamine e tutti hanno dato esito negativo. Secondo le indagini, Zobayan era quasi riuscito ad evitare la collina su cui ha avuto luogo il tremendo impatto ad una velocità di circa 300 chilometri orari.

Incidente Kobe Bryant: le cause

La morte di Kobe e tutti gli altri passeggeri è avvenuta immediatamente, al momento dell'impatto con il terreno ed è stata classificata come trauma da forza contundente. Soltanto successivamente le fiamme hanno avvolto l'elicottero. Per quanto riguarda il velivolo, si attende la conferma definitiva da parte del National Transportation Safety Board, ma è da escludere che l'incidente possa essere stato causato da un malfunzionamento tecnico. Lo schianto, come emerso sin dai primi rilievi delle autorità, è da attribuire alla scarsa visibilità dovuta alla fitta nebbia che avvolgeva la zona quella mattina di gennaio.

Il riconoscimento del corpo  di Kobe Bryant è avvenuto tramite le impronte digitali ed ha trovato riscontro in alcuni dei tatuaggi che sono stati riconosciuti sui resti del corpo della leggenda del basket americano e dei Los Angels Lakers. Nei giorni scorsi la moglie Vanessa ha intentato un'azione legale contro gli agenti accorsi sul posto per i primi soccorsi, colpevoli di aver diffuso le foto del luogo dell'incidente senza autorizzazione.

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