Morte Bryant, pilota dell’elicottero sotto inchiesta nel 2015 per aver volato con scarsa visibilità
Emergono nuovi particolari intorno alla vicenda della morte di Kobe Bryant, di sua figlia Gianna e di altre sette persone sulla collina di Calabasas lo scorso 26 gennaio. Secondo quanto riportato dal Los Angeles Times il pilota dell’elicottero, Ara Zobayan, era stato sanzionato nel 2015 dalla FFA (Federal Aviation Administration), l’ente federale di controllo del settore aereo, per una violazione delle regole nello spazio aereo nei pressi dell’aeroporto di Los Angeles l’11 maggio del 2015. L’elicotterista, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ap, aveva volato in condizioni di scarsa visibilità senza essere autorizzato e in quel caso ammise il suo errore, prendendosi tutta la responsabilità della sua azione. Secondo il rapporto pubblicato dal Los Angeles Times a Zobayan era stato consigliato di "operare nello spazio aereo di Classe B, con minimi meteorologici speciali VFR, pianificazione adeguata, revisione del tempo e anticipazione delle azioni necessarie".
Morte Kobe Bryant, l’elicottero non poteva volare con la nebbia
Sono in corso le indagini per capire cosa è successo quel terribile giorno a Calabasas ma, secondo le notizie raccolte dal New York Times, l'elicottero Sikorsky S-76B a bordo del quale erano Kobe Bryant, la figlia Gianna Maria e altre sette persone non poteva volare in condizioni di scarsa visibilità. L'aeromobile era dotato di tutta la strumentazione approvata dalla Federal Aviation Administration per il "volo strumentale" e lo stesso pilota aveva l'abilitazione per quel tipo di volo ma la compagnia proprietaria del velivolo (la Island Express Helicopters) era in possesso della certificazione a operare solo in base alle regole del "volo visivo" e non "strumentale".
Il 24 febbraio il memoriale pubblico per Kobe e Gianna
Intanto si avvicina il 24 febbraio, giorno in cui ci sarà il memoriale pubblico per ricordare Kobe Bryant e sua figlia Gianna Maria a Los Angeles. La location per ricordare la stella della NBA scomparsa insieme a sua figlia è lo Staples Center, ovvero la casa dei Los Angeles Lakers. La cerimonia privata, alla presenza dei familiari più vicini e senza la presenza di fotografi e media, è avvenuta secondo le volontà della moglie Vanessa lo scorso venerdì al Pacific View Memorial Park a Corona del Mar, in California.