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Meyers Leonard sospeso dalla NBA per un insulto antisemita in diretta social

30 anni, infortunato fino a fine stagione, con un contratto in scadenza e ora sospeso sia della lega che dalla sua squadra. Su Meyers Leonard si sta scatenando un putiferio nelle ultime ore, dopo un insulto antisemita rivolto in diretta su Twitch ad un suo avversario. Il futuro a Miami sembra già segnato.
A cura di Luca Mazzella
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"L'NBA condanna inequivocabilmente ogni forma di incitamento all'odio. Abbiamo appreso del video e in questo momento stiamo ancora raccogliendo informazioni sulla cosa". Così il portavoce dell'NBA, Mike Bass, ha commentato l'episodio che ha portato alla sospensione a tempo indeterminato del lungo dei Miami Heat, Meyers Leonard, colpevole di aver utilizzato durante una diretta su Twitch mentre giocava a Call of Duty (Leonard è, o almeno era, tra i giocatori NBA più attivi sulla piattaforma dove sfida spesso i suoi fan) un termine antisemita per offendere un avversario. Nel giro di pochissimi minuti la macchina social ha divulgato il video in questione e prima la lega, poi la franchigia, hanno immediatamente sospeso il giocatore avviando ulteriori indagini la cui chiusura è prevista a stretto giro considerata l'evidenza della situazione.

Il termine in questione ("kike"), di cui Leonard ha sostenuto non conoscere il significato nello scusarsi dopo i comunicati di NBA e Miami, è spesso usato nella destra antisemita americana per offendere gli ebrei e come prevedibile il polverone scatenatosi nel tam-tam mediatico post-diretta ha avuto gravi conseguenze per il lungo. Sotto contratto con diverse aziende di gaming online di cui è volto da anni, Leonard si è visto ricevere il benservito da tutte le compagnie e in questo momento anche il rinnovo coi Miami Heat (che a luglio potranno decidere se esercitare o meno una team option da oltre 10 milioni di dollari) appare molto a rischio, a maggior ragione considerato il fatto che la famiglia proprietaria storica della franchigia (gli Arison, soci di maggioranza della Carnival Cruises) sono di origine ebrea.

Franchigia che non ha esitato a farsi sentire "I Miami Heat condannano con forza l’uso di ogni forma di incitamento all’odio. Le parole usate da Meyers Leonard sono sbagliate e non tollereremo un linguaggio odioso da parte di chiunque sia associato alla nostra franchigia. Sentirlo da un giocatore dei Miami Heat è particolarmente deludente e doloroso per tutti quelli che lavorano qui, così come per la comunità più grande del sud della Florida, dei Miami Heat e della NBA".

Le scuse social di Leonard

Tramite Instagram, Leonard ha pubblicato un messaggio di scuse subito dopo la notizia della sospensione: "Sono estremamente dispiaciuto per aver usato un epiteto anti-semita durante la live ieri. Pur non sapendo il significato di quella parola la mia ignoranza sulla sua storia e su quanto sia offensiva per la comunità ebrea non è per niente una scusa: ho sbagliato. Ora sono più consapevole del significato e mi sono già mosso per cercare l’aiuto delle persone che possono educarmi su questo tipo di odio e come combatterlo. Ammetto il mio errore e non cerco di fuggire da qualcosa che è così doloroso per le altre persone. Questa non è ciò che sono e voglio scusarmi con gli Arison, i miei compagni di squadra, i nostri tifosi e tutte le persone che ho ferito nella comunità ebrea. Prometto di migliorare e so che le azioni che compirò in futuro saranno molto più potenti dell'utilizzo che ho fatto di questa parola"

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Il futuro del giocatore

A 30 anni, out da mesi per l'operazione subita alla spalla e con un contratto in scadenza, è molto difficile che Miami decida di esercitare l'opzione e trattenere Leonard anche il prossimo anno. La squadra di Pat Riley, che si è ripresa dopo un pessimo inizio di stagione, è a caccia di quello che potrebbe essere il rinforzo decisivo per competere contro la corazzata Brooklyn, fresca di addizione di Blake Griffin e lascerà molto presumibilmente liberi di accordarsi con altre squadre sia Leonard che Iguodala (la cui opzione è anche più alta, 15 milioni) per poi aggredire il mercato dei free-agents. In alternativa, è molto probabile che il GM stia già sondando i nomi dei giocatori disponibili e messi sul mercato (Victor Oladipo, Nikola Vucevic, PJ Tucker, Kevin Love, Terrence Ross sono solo alcuni tra i potenziali obiettivi della squadra) per provare a essere competitivi da subito e tornare a battagliare per arrivare alle Finals NBA. Quello che sembra pressochè certo è che nei prossimi anni la scalata all'anello di Miami avrà un protagonista in meno.

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