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L’Italia del basket va alle Olimpiadi dopo 17 anni! Impresa epica in casa della Serbia

Gli azzurri dominano dal primo all’ultimo minuto una Serbia mai in grado di domare un attacco praticamente perfetto e di resistere una difesa aggressiva e che manda totalmente nel pallone l’attacco di Milos Tedosic e compagni. Polonara, Fontecchio, Mannion e Tonut i migliori, sorprende Alessandro Pajola.
A cura di Luca Mazzella
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È tutto vero, non ci sono errori. Dopo 17 lunghissimi anni e una serie infinita di delusioni, l'Italbasket torna alle Olimpiadi.

La Nazionale azzurra domina la Serbia nella finale del preolimpico giocata proprio in casa di questi ultimi grazie a una memorabile prestazione offensiva e a una difesa che non mette mai in condizione Teodosic e Micic di creare vantaggi dal palleggio e sbloccare un attacco che soffre tremendamente la nostra aggressività e la costante pressione. A guidare gli azzurri è il giovanissimo Nico Mannion (24 punti), pochi scampoli di partita prima di questo torneo e oggi assoluto leader del gruppo, che segna punti e pesantissimi canestri in un primo tempo spettacolare che porta l'Italia avanti in doppia cifra, e ribadisce il concetto ricacciando indietro il tentativo della Serbia di rientrare in partita, coadiuvato dalle straordinarie prestazioni di Simone Fontecchio (21 punti) e Achille Polonara (22 con 12 rimbalzi), ma è tutto il gruppo a regalare una prestazione leggendaria che entra di diritto nella storia della pallacanestro italiana.

Dopo Atene 2004, saremo di nuovo protagonisti della rassegna a cinque cerchi.

La cronaca della partita

L’Italia inizia bene con il canestro di capitan Melli che può sbloccare il giocatore quest'anno in NBA tra Pelicans e Mavs ma la Serbia risponde presente proprio con la fisicità del centro dei texani, il lunghissimo Boban Marjanovic. Fontecchio con un jumper dal gomito e Bjelica da tre sembrano preludere a una partita di botta e risposta, colpo su colpo, e non è un caso che al party si iscriva anche uno dei giocatori migliori del nostre preolimpico, quell'Achille Polonara che segna da tre e accende gli Azzurri, che dopo la prima grande giocata della partita di Nico Mannion, che segna in penetrazione il 12-7 italiano, scavano il primo solco.

La Serbia prova a reagire cambiando difesa e schierando una zona che al primo possesso viene punita ancora dal giovane rookie di Golden State, che costringe gli avversari a correre ai ripari sul 14-7 per l'Italbasket, con Micic e Teodosic in uscita dalla panchina nel tentativo di dare una scossa a un roster che appare in balìa degli avversari. Simone Fontecchio prosegue nel suo clamorosamente preciso preolimpico, segnando dall’angolo il 16-7, ma da quel momento la Serbia risponde con un parziale di 8-0 che riporta la sfida in equilibrio e fa pensare al definitivo ingresso in campo della corazzata, sulla scorta delle partite giocate finora nel torneo, sempre soft nei primi 20 minuti e dominate nel secondo tempo. La forza dei nostri ragazzi nel reagire però à commovente e grazie ai preziosi ingressi di Alessandro Pajola e Pippo Ricci, campioni d’Italia con la Virtus Bologna, riusciamo non solo a impattare il parziale serbo, ma ad andare stoicamente in fuga. Il primo tempo finisce sul 57-45 per un’Italbasket bella come non mai, con 9/18 dall’arco e ben 4 uomini in doppia cifra: Fontecchio, Melli, Polonara e Tonut.

Quando tutti si attendono però la reazione veemente dei serbi il terzo quarto inizia come meglio non si può per noi, con 2 triple di Melli e Polonara che allungano fino al +18 il vantaggio. I serbi sono in totale confusione e faticano a trovare conclusioni facili in attacco. Mannion continua a fare malissimo in penetrazione, Polonara segna col fallo e tramuta il gioco da 3 punti, per poi recuperare palla subito dopo in difesa a dimostrazione di un atteggiamento difensivo che crea tantissimi problemi a Teodosic e soci. I 2 liberi di Simone Fontecchio ci portano addirittura sul 70-49 quando mancano 5 minuti a fine terzo quarto. Nel disordine di un attacco farraginoso e davanti ai primi evidenti episodi di nervosismo, i serbi riescono comunque a crearci qualche grattacapo in attacco bloccando per qualche minuto la nostra sfuriata e costringendo al time-out Sacchetti e al nuovo ingresso di Nico Mannion. Che segna 2 liberi per il 77-53 che è anche il nostro massimo vantaggio prima dell’ennesima tripla di Andjusic, in totale serata di grazia. L’ala non ha finito, perchè dopo un errore di Fontecchio da sotto canestro replica ancora da oltre l’arco e ricuce nuovamente lo svantaggio fino a -18, rimettendo definitivamente in partita un calorosissimo pubblico che si era eclissato a furia di canestri azzurri. A ricacciare indietro i padroni di casa e rompere il parziale in corso di 8-0 ci pensa ancora una volta Nico Mannion con una tripla da distanza siderale.

Gli ultimi 10 minuti iniziano sul punteggio di 80-63 per l’Italia. Gap che si riduce ulteriormente a inizio ultimo quarto, con il canestro e il fallo di Ognjen Dobric che si conferma unico in grado di sostenere l’attacco dei suoi assieme a Andjusic. Non si può dire lo stesso della difesa, dove la Serbia si vede fischiare 5 falli di fila andando in bonus dopo 45 secondi, con tanto di tecnico. A mettere il punto esclamativo ci pensa, manco a dirlo, uno dei migliori se non il migliore del nostro preolimpico, ovvero Simone Fontecchio, che stoppa in difesa e segna in uscita dai blocchi in attacco per il nuovo +19 Italia, replicato poco dopo con un rimbalzo offensivo dopo un suo errore.

All’ennesima tripla segnata dei serbi, che si svegliano troppo tardi, risponde Alessandro Pajola in penetrazione per l’89-71. Nonostante alcuni fischi arbitrali al limite e una tensione che continua a salire minuto dopo minuto, i ragazzi di Sacchetti continuano a non tremare e a giocare con grande personalità, come testimonia la schiacciata in contropiede di Stefano Tonut. La Serbia resta sul -15 con sei minuti da giocare e l’ennesimo discusso fallo di Milos Teodosic sul compagno di squadra Pajola, seguito dal solito enorme numero di proteste messe a sopire dal 2/2 in lunetta dell’enfant prodige. La ricerca della provocazione e dei falli facili dei serbi prosegue ma nessuno dei nostri giocatori ci casca. Nonostante questo, la Serbia riesce a rosicchiare qualche punto in lunetta fino al 79-93. Per diversi minuti non si segna più dal campo, ma a sbloccare la partita e portarci al +17 con 4 minuti da giocare è Achille Polonara, con la tripla forse più importante della sua carriera. Da quella, i serbi non si riprendono davvero più. Le giocate più importanti sono rimbalzi di Pajola e la tripla della staffa di Fontecchio.

Finisce 102-95. Una prestazione leggendaria che non dimenticheremo mai.

Inizia il sogno, si fa festa. Siamo alle Olimpiadi.

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