L’Italbasket sfiora l’impresa ma cede contro l’Australia 86-83: ora la gara decisiva con la Nigeria
Un'Italia bellissima, arcigna, unita come mai si era vista negli ultimi anni, e che non può che far ben sperare per il prosieguo dell'Olimpiade e in generale per un futuro che può regalare autentiche soddisfazioni. L'Italbasket lotta, sgomita, fa tremare la squadra numero 1 del ranking FIBA, la fortissima Australia, cedendo 86-83 nel finale dopo una partita giocata faccia a faccia con i temibili avversari. A fare clamorosamente la differenza la loro stazza offensiva, con il lungo Baynes ma anche con la fisicità dei loro esterni, su tutti il fresco inserito nel secondo quintetto difensivo NBA Matisse Thybulle, a fare la voce grossa a rimbalzo e regalare seconde chance continue che, di fatto, hanno scavato il solco tra le due squadre. Gli Azzurri ora, finiti i rimpianti per un gara giocata alla pari con una sicura medagliata della rassegna, mettono nel mirino la Nigeria, ancora a 0 punti dopo la sconfitta contro la Germania. Una sfida da vincere per conquistare il secondo posto.
Negli Azzurri brilla ancora una volta Simone Fontecchio (22 punti e 10/17 dal campo), supportato alla grande da un Nico Mannion ultimo a mollare (21 punti) e da Achille Polonara (12), che ci mette energia assieme al solito Alessandro Pajola che dalla panchina porta come sempre energia e intensità difensiva. Delude, e gioca poco (appena 18 minuti) Danilo Gallinari, apparso appannato fisicamente e poco coinvolto nella partita. Contro i muscoli dei "Boomers" sarebbero stati essenziali i suoi centimetri, ma più in generale sapevamo di poter subire sotto i tabelloni e così è stato. Impresa sfiorata e, si spera, solo rimandata alla fase successiva.
La cronaca della partita
Meo Sacchetti stupisce tutti lanciando Marco Spissu in quintetto per avere Mannion in uscita dalla panchina, mentre dal primissimi possesso Stefano Tonut viene accoppiato al pericolo numero uno Patty Mills. Melli inizia bene con una super stoppata, Fontecchio ci sblocca in attacco con un canestro da due e poi arriva una pioggia di canestri dalla distanza: tripla di Mills, risponde Tonut, ancora tripla di Aaron Baynes. L’Australia gira la palla tanto e bene e pressa in difesa ma l’Italia c’è e risponde colpo di colpo, ancora con Fontecchio prima e con Polonara, ben innescato da Tonut, subito dopo. L’Australia trova l’ennesima tripla con Thybulle in transizione e scappa sul 13-9 che diventa 15-11 con un altro canestro di Mills.
Dalla panchina si alzano Danilo Gallinari e Nico Mannion con il primo che va subito a punti, in una serata che sarà molto complicata per lui da quel momento. Il problema principale in difesa resta arginare Mills dal palleggio e la fisicità di Thybulle tra gli esterni, con il giocatore dei 76ers che brucia Fontecchio in penetrazione e inchioda a due mani. Esattamente come fa Landale per il 21-15 e primo time-out.
Dalla sospensione usciamo molto bene, con la tripla di Tonut, mentre nel frattempo entra anche Pippo Ricci per il suo esordio olimpico. Sacchetti continua a cercare energia da tutti e inserisce Riccardo Moraschini e Michele Vitali, col primo che subisce fallo e va in lunetta facendo 2/2 per il 20-23. Proprio l'altro neo-entrato e futuro giocatore di Milano, Pippo Ricci, segna la tripla del 23 pari, prima che a mettersi in partita sia Nico Mannion con la penetrazione che vale il 25-25 a fine primo quarto.
Il giocatore di Golden State inizia bene anche il secondo, con la tripla e il 2/2 in lunetta per il nostro primo allungo sul 30-25. L’Australia cala un po’ dalla distanza con la second-unit ma trova una tripla importante con Baynes al limite dei 24 e un rimbalzo offensivo, uno dei tanti, per il 30 pari che brucia il nostro primo strappo. Mannion continua a essere il nostro condottiero con l’ennesima penetrazione subito seguita da un bel semi-gancio mancino di Ricci. Melli pesca bene Fontecchio sul taglio per il 36-30 che diventa 38-32 dopo un viaggio perfetto in lunetta del prossimo giocatore del Baskonia. L’Australia perde qualche palla di troppo e sembra in difficoltà, Joe Ingles da leader intuisce i problemi e si prende la responsabilità di tirare e segnare una bella tripla accorciando le distanze. Appena ci distraiamo i nostri avversari corrono ed ecco un altro contropiede subito con schiacciata ancora di Landale. L'Italia però resta mentalmente in gara, trova 4 punti di fila da Polonara con tanto di super schiacciata su errore di Fontecchio e chiude i primi 20 minuti avanti 45-44.
Il secondo tempo si apre con una forzatura di Patty Mills, ancora contro Tonut. Polonara segna da 8 metri, Mannion trova il canestro prima da due con un crossover che mette Dellavedova a terra e poi con una clamorosa tripla in step back. Patty Mills capisce di dover entrare in partita e prima segna, poi però scheggia a malapena il ferro trovando un attento Baynes che corregge per il -2, che diventa 52-52 ancora con un canestro nel pitturato del lungo ex Suns. L'Australia si rialza alla grande dal nostro allungo e trova un 12-0 che rischia di spezzarci le gambe. Michele Vitali e Alessandro Pajola, richiamati dalla panchina, portano rispettivamente punti e difesa e quando Polonara bissa la tripla di pochi minuti prima con una bomba al limite dei 24 l'inerzia sembra di nuovo capovolta. Fontecchio segna il canestro del -1 sul 61-60, Baynes domina ancora nel pitturato per il 63-60, ma la pressione difensiva portata da Pajola cambia la nostra partita e risaliamo di nuovo fino al 65-62 che chiude il terzo quarto.
Nell'ultimo iniziamo come meglio non si può: Vitali segna da 3, Pippo Ricci da sotto canestro, teniamo la partita in piedi con le unghie. Sul 68-67 però lasciamo ai Boomers il dodicesimo rimbalzo offensivo che vale una seconda chance per Ingles che trasforma e ringrazia per il 71-67. È sempre un extra-possesso offensivo (saranno 16 i rimbalzi in attacco australiani) a regalare ancora un secondo tiro, ancora un tripla, per il 75-67 Australia. L'ultimo sussulto è di Fontecchio che segna da 3 con fallo e ci ridà speranze sul 75-71, ma Kay smuove subito il punteggio segnando spalle a canestro contro Polonara e Joe Ingles che tramuta in punti l’ennesimo secondo tiro dopo un cattivo piazzamento a rimbalzo per l’80-73. Mannion trova la penetrazione che a 40 secondi dalla fine ci porta sul -3 ancora, Mills sul possesso più delicato della gara segna nel traffico da campione e la girandola dei liberi vede precisi sia la point-guard oggi free agent ma ex Spurs che Thybulle, a cui non trema la mano in lunetta. Mannion corre per schiacciare il -3 per due volte proprio tra i liberi convertiti degli esterni boomers, ma ormai non c'è più tempo.
L'Italia esce a testa alta e perde per piccolezze non dettate da un cattivo piano tattico ma dai centimetri avversari. Resta forse il rimpianto di un Gallinari usato col contagocce e che avrebbe aiutato con la sua fisicità. Ora però è tempo di pensare alla Nigeria.