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LeBron James è infinito: mai cosi forte in carriera?

36 anni, alla stagione numero 18, LeBron James continua a migliorarsi e soprattutto ad evolversi. Giocando meno, riposando di più, tirando meglio: il segno di una pallacanestro più completa e matura e in grado di renderlo ancora oggi un giocatore immarcabile, con un bagaglio offensivo sempre più totale.
A cura di Luca Mazzella
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Si può migliorare, ancora, a 36 anni? LeBron James ci dice di si. E il titolo non è nemmeno troppo provocatorio nel definire la sua attuale pallacanestro forse la migliore mai giocata in carriera, considerando età, logorio fisico e finestra ridotta al lumicino per ricaricarsi dopo la cavalcata della scorsa stagione. Quanto il Re stia ancora patendo quel genere di fatica fisica e psicologica, peraltro, lo si avverte nella risposta data stanotte dopo la partita contro i Nuggets a proposito dell'All-Star Game che l'NBA ha deciso in fretta e furia di giocare nonostante, per il calendario fitto e la pandemia che non consentirebbe la presenza del pubblico, fosse stato annullato sin da inizio anno: "Ho zero energie e zero interesse verso questo evento. Ci avevano detto che non ci sarebbe stato e che avremmo avuto una pausa, è uno schiaffo in faccia così. Ma non decido io, quindi se sarò selezionato ci sarò, ma non mentalmente".

Un LeBron stanco, quindi? Non proprio in realtà. Dopo 18 stagioni a livelli praticamente inarrivabili, la versione 2020-21 del nativo di Akron ci sta mostrando semplicemente un atleta più attento al dispendio di energie, più sapiente nel "riposare giocando", abbassando i ritmi a proprio piacimento, più consapevole di un atletismo e di un'esplosività che, sebbene ancora superiore a gran parte dei suoi colleghi e non solo dei suoi pari età dove in realtà nessuno regge il paragone, non può essere quella di un tempo. Sapientemente, a differenza di altri giocatori che con l'incidere degli anni non sono stati forse in grado di costruirsi un piano B all'altezza, James ha lavorato sul fondamentale che più di ogni altro sa renderlo pericoloso per le difese avversarie anche quando non lanciato come un treno verso il ferro: il tiro da tre.

Gli ultimi anni ci dicono tantissimo di questo trend e di questa ricerca sapiente di una maggiore pericolosità dal perimetro: 5.9 tentativi nel 2018-19, 6.3 tentativi nel 2019-20, 6.7 tentativi nel 2020-21. Il tutto con percentuali del 34%, del 35% e del surreale 41% con cui sta tirando quest'anno. Più tiri, con una percentuale via via migliore. In poche parole, un giocatore evolutosi negli anni fino a diventare esattamente quello che, nei primissimi passaggi della carriera ai Cavs e poi nella parentesi Heat, nessuno prevedeva potesse essere, cioè un tiratore puro. Il tutto giocando il minor numero di minuti in carriera: 33.6 a partita, anche qui seguendo il trend che lo vedeva giocare 34.6 lo scorso anno e 35.2 due stagioni fa. Gioca meno, tira di più da tre, lo fa con percentuali migliori.

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I record

Tutto quello che è stato James nei primissimi anni di carriera in quanto a record di precocità, si sta oggi completando con record di longevità e scalate continue nelle classifiche All-Time. LeBron negli ultimi giorni è salito al 13esimo posto nella graduatoria per tiri da 3 segnati nella storia NBA; stanotte ha messo a segno l'ottava tripla doppia dopo i 35 anni, raggiungendo al primo posto di sempre Jason Kidd, e ha superato Wilt Chamberlain al terzo posto per canestri totali segnati in carriera. In più, coi 27 punti contro Denver, James ha toccato quota 800 gare con almeno 25 punti in carriera, su 1287 totali giocati. E, per finire, i numeri registrati nella notte rappresentano la 23esima partita consecutiva da inizio stagione con almeno 15 punti, 5 rimbalzi e 5 assist, meglio di come lui stesso ha fatto nel 2011-12 con i Miami Heat. E già allora, si era preso il primo posto nella classifica All-Time. In più, come ultimo dato interessante considerati i minuti giocati, parametrare su 36 minuti le stats di quest'anno di James produrrebbe un numero di assist e rimbalzi a partita superiori a quelle avute negli anni in cui ha vinto l'MVP.

Il miglior LeBron della carriera?

Dwyane Wade, qualche giorno fa, ha twittato "Questo è il miglior LeBron mai visto". Stanotte, un collega e rivale nonché lingua notoriamente biforcuta come Draymond Green ha atteso fine gara contro Denver per esclamare: "Ma come fa a migliorare sempre di più?". Un quesito che in effetti non ha risposta. LeBron James si sta evolvendo in continuazione per restare sempre competitivo. E in un basket che sembra a sua volta migliorarsi anno dopo anno, continuare a dimostrare di essere il migliore è la risposta perfetta alla domanda che tutti si stanno facendo. Se sei il migliore nella pallacanestro con il più alto tasso di talento mai visto…

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