La prima giornata di Playoff scudetto in LBA tra emozioni e polemiche: al buio in TV
Tra mille emozioni, soprattutto nella sfida ad altissima tensione e ennesimo capitolo di una rivalità lunga anni tra Dinamo Sassari e Reyer Venezia, e altrettante polemiche (clamoroso il "buco" nella trasmissione delle prime due sfide delle 17:30 e 18:00 tra Eurosport Player e Rai Sport, coi primi che si sono scusati con un tweet pubblicato intorno alle 21), si sono aperti i Playoffs scudetto LBA.
Quattro partite alle quali si replicherà tra meno di 24 ore, in un fitto calendario di back-to-back che favorirà senz'altro lo spettacolo e ci abituerà una volta di più agli incessanti ritmi dell'NBA che tanto ammiriamo e decantiamo.
Emozioni si, ma poche sorprese, anzi zero: le 4 teste di serie si sono imposte sulle meno quotate avversarie, con successi larghi e di giustezza in tre partite su quattro e un overtime necessario per decretare la vincitrice di Reyer Venezia contro Dinamo Sassari. Passiamo in rassegna le gare disputate:
Olimpia Milano (1) vs Dolomiti Basket Trento (8): 88-62
Partita in equilibrio per un quarto e poco più, giusto il tempo di prendere le misure per l'Olimpia di Messina, che considerato il calendario e la testa evidentemente alle Final Four di Colonia di fine mese punta a chiudere la serie nel più breve tempo possibile e l'ha fatto capire con un successo netto. Il rammarico, per i problemi di cui sopra (RaiSport ha trasmesso rispettivamente uno speciale dedicato alla Formula 1 del 2009 e una trasmissione sul Giro d'Italia, Eurosport ha mantenuto per più di mezz'ora la scritta "Il programma inizierà a breve") è aver perso l'unica parte del match realmente combattuta, con Trento che ha tentato di giocare a ritmi alti puntando sulla vena offensiva della coppia Gary Browne-Jacorey Williams, salvo poi capitolare contro le rotazioni lunghe e la zona di Ettore Messina, che preso il largo ha approfittato per concedere minuti a tutto il roster, con i 26 minuti di Shavon Shields massimo di serata. Segnali molto positivi da Riccardo Moraschini, protagonista del break che nel secondo quarto ha creato il gap tra le due squadre, e dei soliti Kyle Hines, Kevin Punter e Shavon Shields, puntuali rispettivamente nel pitturato e dall'arco. Nel finale minuti di sostanza per Biligha e Brooks, sui quali i meneghini punteranno tanto per risparmiare energia in ottica Eurolega. Doveva chiuderla in fretta, così è stato. 1-0 Milano, e come dice Gigi Datome, "9 to go". L'unica preoccupazione di Messina, in questo momento, è nel fastidio al ginocchio registrato da Shields poco prima di uscire: con il Barcellona all'orizzonte meglio essere cauti.
Reyer Venezia (4) – Dinamo Sassari (5): 92-91
La storia della rivalità infinita tra la squadra della laguna e l'armata sarda è cosa nota, con sfide valse trofei e tricolore negli anni passati. Per la prima volta, i due team si trovano di fronte in un primo turno Playoffs, e le posizioni di partenza (quarta contro quinta) promettevano uno spettacolo che pronti-via non è mancato, con la vittoria allo scadere della squadra di Walter De Raffaele grazie al 2/3 in lunetta di Austin Daye (dopo il primo libero sbagliato) con 1.2 secondi da giocare dopo fallo subito sul tiro della disperazione da Stefano Gentile. Appena 1 secondo prima, Marco Spissu aveva trasformato 3 liberi su 3 portando temporaneamente la Dinamo in vantaggio, tra le palpitazioni di coach Gianmarco Pozzecco che, squalificato per motivi disciplinari dalla società, non era regolarmente in panchina, sostituito dal suo vice Edoardo Casalone. La Reyer riesce a imporsi nonostante l'assenza di Bramos e la serata no del candidato MVP Stefano Tonut, che non ha fatto comunque mancare il suo apporto difensivo, trovando in Jeremy Chappell, Julyan Stone e in un Michael Watt che esce alla distanza, le bocche di fuoco in attacco, fondamentali nel recuperare il break sardo (28-14), e registrando minuti di qualità del giovanissimo Davide Casarin e del solito senatore Andrea De Nicolao. Per Sassari solida partita di Marco Spissu, dell'altro candidato MVP Miro Bilan sempre abile dal post a creare per i compagni, e di Eimantas Bendzius, mentre sulla buona prestazione di Gentile pesa l'ingenuità finale valsa i liberi di Daye. Per fortuna della Dinamo, tra 24 ore si replica, anche se l'occasione persa è di quelle che non faranno dormire stanotte Pozzecco.
Virtus Bologna (3) – Pallacanestro Treviso (6): 91-72
Nel segno di Alessandro Pajola, notizia splendida per la "V" e per la Nazionale Italiana. Bologna è in una delle sue serate di grazia al tiro e nonostante le tante palle perse (22) dopo un primo tempo di equilibrio supera con non poca fatica la resistenza della Pallacanestro Treviso incapace sulla distanza di trovare risposte all'ottima serata al tiro e al dominio nel pitturato degli uomini di Djordjevic (70% da due, 40% da tre). La partita inizia con Marco Belinelli, promosso titolare con Teodosic in uscita dalla panchina, subito a dichiarare le sue intenzioni bellicose con 10 punti dei primi 15 dei suoi. Al nativo di San Giovanni in Persiceto rispondono però Matteo Imbrò e David Logan tenendo a contatto gli ospiti, che nel terzo quarto prima crollano sotto il mini-parziale tutto ad opera di Pajola (i suoi 8 punti arrivano nel momento più importante del break Virtus), poi sperano nell'impresa grazie alla tripla dell'eterno Logan che vale il -8. Bologna però è troppo più profonda e fisicamente pimpante e grazie ancora ai tiri della sicurezza di Belinelli porta a casa il primo episodio.
HappyCasa Brindisi (2) – Pallacanestro Trieste (7): 85-64
L'HappyCasa Brindisi non trema e nel ruolo di assoluta favorita del match in forza del secondo posto di stagione regolare si impone agilmente sulla Cenerentola Pallacanestro Trieste, che resiste appena un quarto (iniziato con un parziale incoraggiante di 8-2) prima di capitolare sotto i colpi dei Fab 5 pugliesi, con D'Angelo Harrison ben coadiuvato da Joshua Bostic, Derek Willis, Darius Thompson e Nick Perkins. Bene anche Zanelli e Gaspardo, per una squadra che passata la tempesta covid-19 e recuperata la forma dei suoi leader fa atleticamente, fisicamente e offensivamente paura.