video suggerito
video suggerito

La piccola Capo d’Orlando di scena in Europa sognando la Champions League

Oggi di scena in Russia la squadra siciliana che gioca il primo match europeo della sua storia. Il piccolo centro da 13mila abitanti prova a scrivere una pagina nuova del basket italiano. Lunedì il ritorno a Capo d’Orlando.
A cura di Carlo Passarello
10 CONDIVISIONI

Una vera e propria fiaba, quella di un paese siciliano di 13mila abitanti che vive per il basket e che approda in queste ore in Europa. Questo pomeriggio Capo d’Orlando giocherà a Saratov, cittadina russa a 800 chilometri da Mosca, per l’andata del turno preliminare di Basketball Champions League. La gara di ritorno invece si giocherà lunedì in Sicilia. Negli ottanta minuti complessivi del preliminare la squadra paladina proverà a superare un avversario più ricco, solido ed esperto. Lo farà con la carta dell’entusiasmo.

Engin Atsur con la maglia del Galatasary @Getty Images
Engin Atsur con la maglia del Galatasary @Getty Images

La storia

Il progetto Capo d’Orlando nasce alla fine degli anni ’90: la promozione in B, poi quella in A2. Infine la massima serie, conquistata nel 2004 con in panchina l’allenatore siciliano Giovanni Perdichizzi. L’Orlandina del patron Enzo Sindoni resta in A per tre stagioni con protagonisti Meo Sacchetti in panchina e Gianmarco Pozzecco in campo, ma viene esclusa per discusse irregolarità amministrative nel settembre 2008. Potrebbe essere la fine del sogno, ma così non è. Capo d’Orlando riparte dai campionati minori, plasmata da Giuseppe Sindoni, figlio del patron e  giovanissimo general manager del club. Nel 2012 viene ripescata in Legadue, a distanza di due stagioni torna in massima serie. Adesso si prepara alla quarta stagione consecutiva in serie A.

Sindoni&Sindoni

La continuità del progetto viene sicuramente dal patron Enzo Sindoni, imprenditore agrumicolo e sindaco della sua città per una ventina d’anni dal 1994 a oggi. Simbolo della lotta antiracket all’inizio degli anni ’90, poi toccato da alcune inchieste giudiziarie da cui è uscito indenne. Vulcanico e appassionato, capace di trasmettere la stessa passione al figlio Giuseppe. Proprio Sindoni Jr da giovanissimo diventa scout dell’Orlandina, poi l’avventura a Brindisi sempre da osservatore, quindi prende in mano le chiavi di Capo d’Orlando. È il più giovane general manager della serie A, fa il suo lavoro con coraggio e lo scorso torneo sceglie di puntare su giovani talenti europei. Scommessa vinta, tanto che Sindoni Jr  viene premiato come miglior dirigente del campionato. Anno nuovo filosofia nuova: Capo d'Orlando cambia pelle per stupire ancora, in Italia e in Europa.

Giuseppe Sindoni e Gennaro Di Carlo @OrlandinaBasket
Giuseppe Sindoni e Gennaro Di Carlo @OrlandinaBasket

Multietnica

Nello spogliatoio di Capo d’Orlando ci sono quattordici passaporti differenti. In regia il playmaker turco-tedesco Engin Atsur, sono arrivati quest’anno invece l’italo-polacco Jakub Wojcichowski e l’italo-bosniaco Mirza Alibegovic, che è nato negli Usa da padre sloveno. Il capitano è il croato Mario Delas, fra i giocatori più interessanti poi il canadese Justin Edwards, il francese Damien Inglis, il lituano Arnoldas Kubolka e l’ucraino Denis Ikovlev. Ci sono anche dei giovani di prospettiva: il serbo Vojislav Stojanovic, lo slovacco Mario Ihring e il lettone Arturs Strautins. In panchina Gennaro Di Carlo, tecnico casertano che lo scorso anno è stato fra i principali protagonisti della brillante stagione di Capo d’Orlando.

Avversario russo

Capo d’Orlando giocherà comunque in Europa il prossimo anno a prescindere dal risultato della partita che si disputerà nella cittadina dove ha vissuto lo scrittore Michail Bulgakov, ma anche dove è nato il multimiliardario Roman Abramovich. In caso di successo con Saratov per l'Orlandina sarà Champions League, in caso di sconfitta invece i siciliani dovranno ripiegare sulla Fiba Europe Cup, terza competizione continentale per club. Lo spareggio con i russi si preannuncia difficile: gli avversari dell’Orlandina hanno un budget tre volte più grande dei siciliani, sono guidati in panchina dall’italiano Andrea Mazzon e hanno qualità tecniche e forza fisica. “Affrontiamo una squadra tosta – spiega l’allenatore Gennaro Di Carlo – ma faremo di tutto per metterli in difficoltà e cercare di superare questo turno preliminare per raggiungere un traguardo straordinario. Loro sono probabilmente più avanti di noi avendo giocato già quattro partite vere nei turni preliminari precedenti, questo lo sapevamo e non ci spaventa”. Comunque vada l’Orlandina vivrà lunedì un momento storico: l’esordio casalingo nel piccolo PalaFantozzi, che sarà certamente colmo di appassionati da tutta la Sicilia per tifare i ragazzi di Di Carlo. Insomma è solo l’inizio.

10 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views