La NBA si ferma, Rudy Gobert positivo al Coronavirus
La NBA si ferma. Il più grande spettacolo della pallacanestro made in Usa impone lo stop e si mette in quarantena volontaria. Il motivo? Rudy Gobert degli Utah Jazz è stato trovato positivo al Coronavirus (qui tutti gli aggiornamenti in tempo reale sull'evoluzione della pandemia in Europa e nel mondo). Immediata l'adozione del provvedimento d'isolamento anche da parte di tutte le squadre che negli ultimi dieci giorni hanno incontrato la franchigia di Salt Lake City. Cleveland, New York, Boston, Detroit e Toronto (dal roster fino allo staff dirigenziale) sono tenuti sotto controllo per verificare stato si salute, condizioni fisiche ed eventuali sintomi del Covid-19.
Per gli Utah Jazz in particolare è scattato il protocollo d'emergenza: tutti i giocatori sono stati sottoposti a tampone ma servirà attendere qualche ora per avere riscontri e capire se quello di Gobert è un caso unico oppure il contagio ha colpito tutta la squadra americana. Nel frattempo, a scopo precauzionale, tutti gli atleti sono trattenuti all’interno dell’arena dei Thunder (nella notte avrebbero dovuto giocare a Oklahoma City) nell'attesa di organizzare un servizio di viaggio e di trasporto perché possano fare ritorno a casa.
Tra le prime reazioni alla notizia della positività di Gobert c'è stata quella di Jaylen Brown, 23 anni, dei Boston Celtics. Era stato proprio lui uno dei primi giocatori della NBA ad avvertire quanto fosse preoccupante la situazione e a raccomandare tutti (non solo gli atleti) a seguire con attenzione tutte le regole necessarie per contrastare la diffusione della grave infezione virale.
Ci troviamo in una pandemia. Vedo soprattutto i ragazzi più giovani fare meme online, scherzarci sopra ma questo non è uno scherzo. Questa non è una cospirazione di massa. Nel giro di due settimane, forse un mese, potremmo vederne le dimensioni reali e potrebbe essere durissimo. Fate il vostro dovere: lavatevi sempre le mani, limitate i contatti, state a casa il più possibile.