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Guerra in Ucraina

La giocatrice americana arrestata in Russia è considerata un ostaggio: “Non otterrà processo equo”

Grande apprensione negli Stati Uniti per la popolare giocatrice Brittney Griner, che è stata fermata all’aeroporto vicino Mosca e poi arrestata prima dello scoppio della guerra in Ucraina.
A cura di Marco Beltrami
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Che fine ha fatto Brittney Griner? Cosa le sta succedendo in Russia? Grande apprensione negli Stati Uniti per la popolare giocatrice di basket americana, che è stata fermata all'aeroporto Sheremetyevo vicino Mosca e poi arrestata prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Il motivo? Il possesso di cartucce contenenti olio di hashish che l'è costato l'apertura di un procedimento penale, per trasporto su larga scala di droga. Un'accusa che sembra a dir poco eccessiva e che potrebbe costarle una condanna a 10 anni di carcere. Grande preoccupazione negli USA per le sorti di questa stella del basket, che si era spostata in Russia per approfittare della pausa del campionato negli States e guadagnare giocando con la casacca dell'Ekaterinburg.

Il destino della Griner dopo l'inizio della guerra tra Russia e Ucraina, alla luce dei rapporti tesi tra gli Stati Uniti e Mosca, preoccupa e non poco oltreoceano. L'unica novità degli ultimi giorni, è la foto segnaletica che ha iniziato a circolare anche sul web. In tanti hanno considerato la sua posizione, come quella di un potenziale ostaggio, considerando eccessiva la presa di posizione delle autorità russe nei suoi confronti. Ai microfoni della CNN Jonathan Franks, che sta seguendo gli sviluppi della vicenda dopo aver lavorato per anni per conto di numerosi cittadini americani che si sono ritrovati inaspettatamente in situazioni simili con governi ostili, ha esternato tutte le sue perplessità.

Il funzionario si è insospettito e considera quasi impossibile prendere per vere le accuse mosse a Brittney in Russia. "Questo ha molti segni distintivi di una detenzione molto illecita e arbitraria – ha spiegato – Ho trovato strano il video del servizio doganale russo. La stanno facendo sfilare davanti alle telecamere. La foto segnaletica era completamente inutile e stupida". Entrando nel merito di quanto definito finora dalle autorità della Russia, la situazione sembra surreale: "La stanno facendo sembrare un boss della droga. Penso che sia improbabile che la signora Griner ottenga un processo equo. Nessuno ottiene un processo equo in Russia, è tutto truccato".

Sulla vicenda è intervenuto anche Jason Rezaian, giornalista del Washington Post, arrestato nel 2014 a Teheran e rilasciato addirittura nel 2016. La sua opinione è emblematica e inevitabilmente non può che preoccupare la famiglia e la compagnia di Brittney Griner: "È la presa in ostaggio più audace che uno Stato possa immaginare. Penso che lei sia innocente da qualsiasi crimine. La guerra? Non si possono distinguere le due cose. Cercare di mantenere le sottigliezze diplomatiche su queste situazioni può essere nell'interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma non è certamente nell'interesse di Brittney Griner".

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