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La figlia di Rodman ripudia il padre: “Un egoista. Ci lega solo il sangue, non l’ho sentito per anni”

Trinity Rodman figlia di Dennis, cinque volte campione NBA con i Chicago Bulls, ha parlato del pessimo rapporto che ha sempre avuto con il padre:
A cura di Alessio Morra
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Dennis Rodman è stato uno dei più forti giocatori di basket della sua generazione. Basta dire che ha vinto cinque volte l'NBA con i Chicago Bulls per capire la sua grandezza. Personaggio poliedrico, ha fatto anche l'attore e partecipato a gare di Wrestling, è noto anche per una serie di brutte storie extra campo. Ora a parlare è la figlia, Trinity, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi con la nazionale americana di calcio, che ha usato per il padre delle parole durissime.

Trinity Rodman ripudia il padre

Trinity Rodman è nata nel 2002, ha ventidue anni ed è una calciatrice fortissima: lo scorso agosto ha conquistato la medaglia d'oro a Parigi con la nazionale americana. Ha il futuro davanti e potrà nel mondo del pallone togliersi numerose soddisfazioni. Nel passato però c'è un difficile, anzi complicatissimo rapporto con il papà e di questo ha parlato nell'ultima puntata del podcast: "Call Her Daddy".

Le parole usate da Trinity Rodman sono severissime: "Lui non è un padre, lo è per questioni di sangue, ma nient'altro che questo". Il tono della trasmissione è forte.

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I tristi ricordi: il legame inesistente tra padre e figlia

Perché la calciatrice per la prima volta pubblicamente parla di questo rapporto inesistente con il padre, che è una delle personalità più controverse dello sport: fenomenale in campo, ma tutt'altro fuori: "Credo che sia un essere umano estremamente egoista. Ogni cosa che fa, la fa per sé stesso. Ha vissuto tanta m***a, ma adora stare sotto i riflettore, adora le telecamera, portava i suoi figli sul palco solo per farli vedere. Provo rancore verso di lui. Perché dovrei essere gentile verso chi è tanto egoista. Noi lo abbiamo protetto, mentre lui non ci ha mai protetti. La rabbia che ho non sono mai riusciti a lasciarla andare".

Poi alla calciatrice è stata posta una domanda, le è stato ricordato quanto disse il padre nel momento in cui entrò nella Hall of Fame del basket: "Ho un rimpianto, volevo essere un buon padre". Trinity gli crede, ma con riserva: "Si, gli credo quando dice che vuole combattere i suoi demoni. Alzo lo sguardo perché quando senti una cosa così tante volte alla fine niente cambia. La parte più frustrante è pensare a quanto fosse ricco e pensare a quanto fosse circondato da persone che gli rubavano i soldi. Mio fratello e io abbiamo cercato di essere le brave persone attorno a lui".

"Mi ha detto che sarebbe venuto, non l'ho visto per tre anni"

La giovane calciatrice, che fa l'attaccante e gioca con il Washington Spirit, ricorda un episodio datato 2021 che l'ha fatta soffrire tanto. Trinity Rodman doveva giocare una partita dei Playoff. A sorpresa si presentò il padre che non sentiva da mesi. Quella presenza la destabilizzò, giocò un primo tempo orrendo, l'allenatore le chiese se voleva uscire, lei disse no e continuò a giocare. A fine partita la reunion c'è, ma poi arriva un'altra mazzata, un'altra enorme delusione: "Alla fine della partita ero arrabbiata, mi aveva tolto quel momento felice. Mi aveva mandato in confusione di nuovo. Ma ero felice perché mio papà era venuto a vedermi. Dopo la partita siamo andati fuori e abbiamo parlato un po'. Mi ha detto che sarebbe venuto a Washington, ma dopo che ci siamo salutati non l'ho visto per tre anni".

Lui, l'ex cestista, su Instagram ha provato a rispondere alla figlia dicendole: "Non sono il papà che desideravi. Ci proverò, anche se sarà difficile e ci vorrà del tempo. Ho sempre avuto un desiderio vedere i miei figli a casa. Spero di poterlo esaudire di giorno".

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