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La drammatica chiamata al 911 che ha salvato la vita a Bronny James: “Dateci un’ambulanza, ora!”

I drammatici momenti immediatamente dopo l’arresto cardiaco che ha colpito lunedì 24 luglio il figlio maggiore di LeBron, Bronny James, sono stati documentati dalla telefonata fatta al numero di Pronto Intervento. Pochi secondi, ma determinanti a salvarlo: “è arrivato in ospedale pienamente cosciente, neurologicamente intatto e stabile”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Colpito da arresto cardiaco mentre si stava allenando con la sua squadra, Bronny James, il figlio maggiore di LeBron, è stato subito assistito e il Pronto Intervento del 911 gli ha salvato la vita, trasportandolo d'urgenza al Cedars-Sinai Medical Center in tempo per metterlo sotto osservazione e considerarlo poche ore dopo fuori pericolo. Attimi terrificanti, che sono stati documentati con la pubblicazione dell'audio della chiamata.

Circa un minuto, non di più. Tanto è durata la parte più importante e significativa che è stata fatta al numero d'emergenza 911 e che di fatto ha permesso a Bronny di non subire effetti devastanti dopo essere stato colpito da un arresto cardiaco improvviso. Il fatto che adesso Bronny James sia già a casa, circondato dall'affetto dei propri cari, per riprendersi da quanto accaduto solamente lo scorso lunedì 24 luglio, è legato a doppio filo con l'assoluta urgenza con cui i presenti hanno chiamato i soccorsi, senza perdere attimi che sarebbero potuti diventare determinanti. Una chiamata divulgata dalla CNN dopo una richiesta dei registri pubblici ai vigili del fuoco di Los Angeles che hanno redatto la parte significativa della chiamata da pubblicare in conformità con le leggi della California.

Dal Galen Center dell'USC, dove si stava allenando con la propria squadra, alle 9:26 di lunedì 24 è arrivata una telefonata di pronto intervento al 911, senza perdersi in particolari inutili: "Portate qui, un'ambulanza adesso! Ascoltami, ascoltami, ascoltami: ci serve subito un'ambulanza!" si sente nell'audio diffuso sui social network. Chi ha chiamato ha compreso immediatamente la gravità del momento e che ogni secondo sarebbe stato essenziale per salvare la vita a Bronny. "Non riattacchi, signore, non riattacchi. Stiamo già provvedendo per darvi una mano… C'è un medico nei dintorni?" si sente subito chiedere dall'operatore del 911. "C'è un medico o un'infermiera abilitata?". "No,  non vedo un medico qui" è l'immediata risposta. "Non ti preoccupare, i soccorsi sono già in arrivo. OK, avvicinati a lui con il telefono", ha risposto l'operatore. "Siamo già in viaggio. … Vigili del fuoco, i paramedici sono già in arrivo".

E così è stato, perché poco dopo Bronny è stato assistito e trasportato immediatamente in ospedale, nel reparto di terapia intensiva che, dopo i primi controlli,  poche ore più tardi aveva già lasciato, in condizioni stabili. Nella giornata di giovedì, il ragazzo è stato poi dimesso dall'ospedale con l'autorizzazione del Cedars-Sinai. La cui equipe medica ha confermato come la tempistica veloce abbia permesso al ragazzo di non subire danni irreversibili: "Grazie alla risposta rapida ed efficace dello staff medico dell'atletica USC, Bronny James è stato curato con successo per un arresto cardiaco improvviso", ha dichiarato la cardiologa del Cedars-Sinai Medical Group, la dottoressa Merije Chukumerije. "Bronny" ha concluso la dottoressa, "è arrivato al Cedars-Sinai Medical Center pienamente cosciente, neurologicamente intatto e stabile".

"Anche se il suo recupero è attualmente in corso" ha proseguito Chukumerije, "siamo fiduciosi per i suoi continui progressi e siamo incoraggiati dalla sua risposta, della sua resilienza nonché del sostegno della sua famiglia e della comunità". LeBron James ha twittato su suo figlio per la prima volta dall'incidente dell'allenamento, lo scorso giovedì, ringraziando proprio tutti i sostenitori per aver inviato alla sua famiglia "amore e preghiere": "Vi sentiamo vicini e vi sono così grato. Tutto sta andando alla grande", ha scritto la star dei Lakers. "Abbiamo la nostra famiglia unita, sana e salva, e sentiamo il vostro amore. Avremo altro da dire quando saremo pronti, ma volevo dire a tutti quanto il vostro supporto ha significato per tutti noi! #JamesGang".

Il fatto che Bronny James sia stato rilasciato dall'ospedale così presto è stata una notizia molto positiva, anche se molto probabilmente lo ha fatto dovendo indossare un monitor per monitorare i ritmi cardiaci mentre è a casa per vedere se ci sono anomalie. Ma tutto ciò è un'ulteriore conferma che non sia stato trovato nulla di grave e si siano sentiti pronti per le dimissioni. Adesso non si sa quale futuro sportivo attenda Bronny: bisognerà prima capire quali siano state le reali cause che hanno provocato l'arresto cardiaco. L'obiettivo dichiarato era riuscire a giocare in NBA nella stessa franchigia di LeBron che ha ripetutamente posticipato il ritiro proprio per realizzare il sogno di suo figlio. Che adesso ha una battaglia ancora più grande da vincere, ritornare alla normalità.

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