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Guerra in Ucraina

La campionessa americana vive un incubo: ai lavori forzati in un luogo sconosciuto della Russia

La campionessa di basket statunitense Brittney Griner, arrestata lo scorso febbraio a Mosca e condannata 9 anni di carcere, è stata trasferita in una colonia penale in un luogo sconosciuto della Russia. Si tratta di strutture che discendono dai campi di lavori forzati dell’era sovietica: il trattamento è disumano, gli abusi comuni e le malattie dilagano.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il recente volgere infausto per la Russia del conflitto voluto da Putin in Ucraina, col ritiro annunciato mercoledì delle forze russe da Kherson, non giova sicuramente alla causa di Brittney Griner, prigioniera acclaratamente politica che il regime di Putin si tiene come carta pesante da giocare lontano dal campo di battaglia. La situazione della 32enne campionessa statunitense arrestata nello scorso febbraio all'aeroporto di Mosca – poco prima che scoppiasse il conflitto – perché trovata in possesso di cartucce di cannabis da svapare, e poi condannata a 9 anni di carcere per traffico di droga, è in totale stallo da mesi, nonostante le pressioni dell'opinione pubblica siano incessanti.

Non si fermano le manifestazioni di supporto a Brittney Griner negli Stati Uniti: governo sotto pressione
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Gli sforzi del governo americano per riportare a casa la giocatrice di basket delle Phoenix Mercury, vincitrice del titolo WNBA nel 2014 e due volte campionessa olimpica e mondiale con gli Stati Uniti, hanno trovato finora il muro eretto dalla controparte russa. Si era ipotizzato uno scambio di prigionieri ad altissimo livello, con il coinvolgimento di Viktor Bout, trafficante di armi conosciuto come il "mercante della morte" e detenuto all'ergastolo in USA, ma qualsiasi tentativo è fallito fino a questo momento. E le notizie delle ultime ore aggiungono angoscia ad uno scenario già drammatico.

La Griner infatti è stata trasferita nelle ultime ore da una prigione russa a una colonia penale, ovvero una struttura dove i prigionieri vengono costretti ai lavori forzati. Ieri il team legale (russo) della 32enne texana ha detto che il trasferimento è iniziato la scorsa settimana e che la cestista si stava recando in una colonia penale, ma hanno aggiunto che non era stato detto loro dove si trova attualmente o dove viene trasferita. L'ambasciata degli Stati Uniti normalmente è informata di dove sono detenuti i prigionieri internazionali di nazionalità americana. Ma la squadra legale della Griner ritiene che in questo caso potrebbero non essere informati prima di due settimane.

La 32enne campionessa di basket ammanettata nel tribunale di Khimki, appena fuori Mosca
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Le colonie penali sono i ‘discendenti' dei gulag, ovvero i campi di lavori forzati dell'era sovietica. Al loro interno i detenuti sono alloggiati in baracche e svolgono lavori. Le colonie penali sono anche una fonte di reddito, con alcune fabbriche che producono oggetti come cibo o vestiti, mentre altri prigionieri sono impegnati in lavori di costruzione. In queste ore i media statunitensi stanno descrivendo l'ambiente tremendo in cui la campionessa vedrà precipitare la sua vita e ci sono dettagli allucinanti per essere all'inizio del terzo millennio.

La Griner probabilmente sarà rinchiusa in una delle circa 35 colonie penali di sole donne presenti in Russia. Ogni struttura varia in termini di reputazione e trattamento dei prigionieri in base alla sua posizione geografica e alla struttura di comando. Alcuni luoghi di detenzione, come la colonia carceraria n. 14 in Mordovia, sono notoriamente brutali. Si dice che i detenuti vivano tra i topi e perdano le dita mentre lavorano 17 ore al giorno alle macchine da cucire. Certo non tutte le strutture sono così dure, ma ci sono diversi punti in comune inquietanti in tutto il sistema penale russo. È noto che alcune infrastrutture fatiscenti limitano l'accesso all'acqua corrente e al riscaldamento, specialmente nelle località più remote del Paese, con conseguenze immaginabili sul piano dell'igiene personale.

Lo sguardo perso di Brittney Griner dietro le sbarre: c'è preoccupazione per la sua salute mentale
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Le colonie penali sono poi sovraffollate, con la maggior parte dei prigionieri che vivono in spazi ristretti con decine di altre persone. La legge russa impone che ogni detenuto abbia 1,85 metri quadrati di spazio personale, ma questo standard – che è inferiore ai requisiti della Convenzione europea sui diritti umani – spesso non è soddisfatto nelle strutture russe. Tra la vicinanza dei prigionieri l'uno all'altro e la mancanza di igiene obbligata, le colonie penali in Russia sono conosciute come incubatrici di epidemie: AIDS, tubercolosi, covid e altre malattie infettive dilagano. E alle donne in particolare vengono spesso negate del tutto le cure mediche.

Il governo russo ha reintrodotto i lavori forzati nel 2016 e la maggior parte delle donne cucina, pulisce o cuce. Ma se la Griner fosse "mandata in una colonia con un governatore clemente" – ha detto a People Ivan Melnikov, vicepresidente del dipartimento russo del Comitato internazionale per la difesa dei diritti umani – potrebbe essere autorizzata "a insegnare pallacanestro durante il giorno piuttosto che essere una sarta". Da qualsiasi parte la si veda ed anche nello scenario meno angosciante possibile, è un incubo ad occhi aperti. La moglie della campionessa, Cherelle, ha espresso pubblicamente preoccupazione per la salute mentale apparentemente deteriorata della cestista dopo aver avuto con lei una conversazione estremamente "inquietante" al telefono. Trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, durante lo scriversi di una pagina dei libri di storia: questa è stata la condanna per Brittney Griner.

Cherelle, la moglie della cestista che si sta disperatamente battendo per la sua liberazione
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