La morte di Kobe Bryant, LeBron James: “Fratello, adesso a noi dei Lakers ci penso io”
LeBron James era in aereo assieme ai Lakers. Tornava da Philadelphia dove aveva scritto un pezzo di storia della NBA salendo al terzo posto nella speciale classifica dei migliori realizzatori del campionato americano. Ventinove punti, infilati l'uno appresso all'altro, fino a toccare quota 33.655 complessivi in carriera di poco più avanti rispetto all'amico Kobe Bryant (33.643). Lo aveva scalzato ma senza rancore né rivalità esasperata. Sentimenti che non appartengono agli dei della palla a spicchi. "Grande rispetto per mio fratello King James", sono state le ultime parole dell'ex star del basket internazionale. LeBron le aveva lette sui social e sul proprio telefonino. Aveva sorriso e ringraziato il "fratello" per la passione e per la vita vissuta in bilico sul ferro, sul fil di sirena, sulla punta delle dita.
D'un tratto, quella smorfia di soddisfazione s'è trasformata in qualcos'altro. "Black Mamba" è morto nell'incidente in elicottero mentre volava su Calabasas, nella contea di Los Angeles. Il velivolo è precipitato al suolo inghiottendo nella nuvola di fiamme e fumo Bryant, la figlia Gianna e altre sette persone che si trovavano a bordo assieme a lui. LeBron si sente sopraffatto. Paralizzato. Fatica a credere alle notizie che le agenzie rilanciano, alle immagini che i media americani trasmettono a ritmo tambureggiante.
I Lakers piangono e restano in silenzio. "King James" sfila la corona e la butta da qualche parte. Non gliene frega niente, la news della sciagura lo ha lasciato senza parole. Le ritroverà a distanza di un paio di giorni e affiderà a un lungo post su Instagram le sue emozioni.
Il post di LeBron James dedicato a Kobe Bryant
Non sono pronto, ma ecco qua – è l'incipit del messaggio a corredo della foto che lo ritrae accanto a Kobe Bryant -. Sono seduto davanti al pc cercando di scrivere qualcosa su questo post ma ogni volta che ci provo inizio a piangere al solo pensiero di te, di Gigi e dell’amicizia, del legame e della fratellanza che ci univa. Ci eravamo sentiti domenica mattina prima di lasciare Philadelphia per tornare a Los Angeles. Non avrei mai e poi mai pensato che quella sarebbe stata la nostra ultima conversazione. Ho il cuore a pezzi, sono distrutto fratello mio!!!
"Fratello maggiore". LeBron lo ripete a se stesso, come a voler trattenere il ricordo di Kobe Bryant per sempre. È come se lo avesse accanto, se gli sorridesse ancora. È come battere il cinque dopo l'ennesima prodezza mandata a canestro. È come se ci fosse. E, dannazione, non c'è più.
I miei pensieri ora vanno a Vanessa e alle bambine. Ti prometto che raccoglierò io il tuo testimone! Sei stato molto importante per tutti noi dei Lakers e per questo sento come una mia responsabilità quella di caricarmi sulle spalle la tua eredità e continuare quello che hai fatto!! Chiedo al cielo di darmi la forza e di assistermi in questa missione: a NOI ora ci penso io. Ci sono tante altre cose che vorrei dire ma ora proprio non ci riesco, non riesco ad andare avanti! Fino alla prossima volta in cui ci rivedremo, fratello.