Kobe Bryant aveva dato una missione a Giannis: 757 giorni dopo l’ha completata
Da sconosciuto a campione NBA. La storia di Giannis Antetokounmpo. Spesso si utilizzano artifici retorici per raccontare le storie, in altri casi si enfatizzano particolari, ma non è questo il caso. Il fortissimo cestita greco ha fatto un percorso straordinario ed è riuscito a sedersi sul trono della lega di basket più importante del mondo. Non c'è niente di più poetico. Giannis ha sempre cercato di alzare l'asticella della sua competitività e ha provato a misurarsi fin da subito con i più grandi: a ricordarlo negli ultimi minuti di gara-6 sulla ABC è stato Mark Jackson, che è andato a ripescare un tweet di Kobe Bryant datato 25 giugno 2019, il giorno in cui il greco conquistò il primo titolo da MVP della sua carriera mantenendo così la promessa fatta a Black Mamba poco tempo prima.
Mettiamo in fila gli eventi. Kobe Bryant dopo il suo ritiro nell'aprile 2016, lanciava delle challenge ai giovani talenti della NBA e nell’agosto 2017 Antetokounmpo, non coinvolto come altri suoi colleghi sui social dall'ex Lakers, twittò chiedendo a Kobe "Sto ancora aspettando la mia sfida". La risposta del compianto fuoriclasse di Filadelfia è stata di sole tre lettere: MVP.
Dopo il primo riconoscimento nei confronti di Giannis fu lo stesso Kobe Bryant a riprendere quel tweet e a fissare il nuovo traguardo: “Il mio ragazzo… MVP. Immenso. Il prossimo obiettivo: il titolo NBA”. Due anni dopo, con il trionfo di questa notte dei Bucks sui Suns, con una prestazione da 50 punti alle Finals, il n°34 ha mantenuto la promessa nei confronti della leggenda dei Lakers scomparsa nel gennaio 2020. A ricordare questo percorso ci ha pensato anche Pau Gasol, compagno fraterno di Kobe, che ha scritto poco fa su Twitter: "Ce l'ha fatta fratello". Scrivere la storia e attraversarla nel modo giusto.