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Kareem Abdul-Jabbar contro Will Smith: “Con lo schiaffo ha colpito tutta la comunità nera”

La leggenda NBA dice la sua sul tanto discusso episodio della notte degli Oscar tra l’ex “Principe di Bel-Air” e il conduttore Chris Rock.
A cura di Luca Mazzella
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Che Kareem Abdul-Jabbar, 218 centimetri di assoluta Grandezza dentro e fuori dal campo, non sia un personaggio banale, lo si sapeva già. Le sue battaglie sociali da giocatore NBA con le canotte di Bucks e Lakers hanno reso Lew Alcindor, questo il suo nome prima di convertirsi all'Islam nel 1969, una delle più autorevoli voci della cultura afro-americana, da sempre in prima linea contro il razzismo e le disuguaglianze sociali.

Tra i tanti contributi alla causa di Kareem, che alla veneranda età di 75 anni riesce ancora con estrema lucidità a servirsi di tutti i più moderni mezzi di comunicazione per entrare a gamba tesa nei dibattiti a lui più cari, c'è la lettera che in queste ore il campione NBA ha indirizzato a Will Smith dopo l'ormai celebre schiaffo indirizzato a Chris Rock durante la cerimonia degli Oscar, a seguito di una battuta infelice sull'alopecia della moglie. Un'analisi, quella di Abdul-Jabbar, che abbraccia in senso lato i concetti di educazione, maschilismo, misoginia, razzismo e cultura, come sempre senza usare troppi giri di parole.

"Ha dato ai razzisti una scusa per rafforzare i loro stereotipi sui neri"

Sul suo blog, puntualmente aggiornato e curato, Abdul-Jabbar ha esordito subito in maniera dura e severa: "Quando Will Smith si è precipitato sul palco la notte degli Oscar per dare uno schiaffo a Chris Rock dopo la battuta sui capelli della moglie ha fatto molti più danni che alla sola faccia di Rock. Con un semplice gesto ha usato violenza, ha sminuito le donne e perpetuato gli stereotipi su tutta la comunità nera".

Importanti anche le parole che KAJ indirizza direttamente a Smith, con il quale peraltro a inizio anni '90 ha anche registrato una puntata del "Principe di Bel-Air": "Gli Smith avrebbero potuto reagire ridendo con educazione o indirizzando uno sguardo rabbioso a Rock. Smith invece ha avvertito il bisogno di alzarsi davanti a tutti i suoi colleghi settore e in diretta davanti a milioni di persone collegate da tutto il mondo, per colpire un altro uomo e poi tornare a sedersi urlando ‘Tieni il nome di mia moglie fuori dalla tua cazzo di bocca’ per ben due volte. C'è chi ha visto nel suo gesto quello di un marito amorevole e pronto a difendere sua moglie, ma in realtà è successo esattamente il contrario. Smith ha dato uno schiaffo alle donne in questo modo".

Smith e Jabbar sul set del "Principe di Bel Air"
Smith e Jabbar sul set del "Principe di Bel Air"

E ancora: "Se Rock avesse attaccato fisicamente sua moglie sarebbe stato normale reagire. Allo stesso modo, se fosse rimasto seduto urlando le sue parole minacciose sarebbe stato inutile, ma quantomeno comprensibile. Nel momento in cui Smith si è alzato per colpirlo ha ammesso che sua moglie non fosse capace di difendersi da sola, quando negli anni ho apprezzato Pinkett Smith come donna capace, intelligente e in grado di affrontare anche una battuta infelice"

"Un'offesa a tutte le donne"

Il fiume in piena Jabbar prosegue: L'atteggiamento paternalistico di Smith sminuisce tutte le donne riducendole a donzelle indifese che hanno bisogno del grande uomo forte a difendere i loro valori. Se il gesto fosse stato davvero per difendere la moglie e non per esibirsi, Smith avrebbe dovuto prevederne le conseguenze negative. Dire che "le donne hanno bisogno di uomini che le difendano" è usare le stesse frasi di quei conservatori che approvano leggi per limitare l'aborto e tutta la comunità LGBTQ+. E peggio ancora dello schiaffo è stato il discorso di premiazione fatto da Smith, vantandosi di tutte le donne del film King Richard Film che ha protetto. Chi protegge sul serio non se ne vanta certo davanti a milioni di persone. Lo fa in silenzio, non ci promuove un film lo fa per promuovere un film .Non dimentichiamo che questa filosofia da macho alla John Wayne arriva da due film in cui Wayne sculacciava delle donne per dar loro una lezione, e i giovani di oggi, soprattutto gli afroamericani, nel vedere un loro riferimento del cinema prima colpire un altro uomo per una battuta, poi giustificarsi come se fosse un supereroe, saranno molto più orientati a emularlo"

"Colpita tutta la comunità nera"

Il discorso di Kareem si conclude con un riferimento alle ripercussioni del gesto di Smith verso tutta la comunità afro-americana: "Anche la comunità nera è colpita direttamente dal gesto di Will Smith. Uno dei principali argomenti di chi sostiene il razzismo in America è affermare di continuo che i neri siano più inclini alla violenza e non in grado di gestire le loro emozioni. Smith ha appena dato un aiuto al nemico dandogli proprio quello che sognava di poter dire. In tanti usciranno ancora più motivati nella loro campagna per emarginare gli afroamericani. Il suo comportamento inoltre diventa una minaccia implicita per tutti coloro che da oggi dovranno pensarci bene prima di una battuta di un certo tipo, a cui si potrebbe reagire con violenza".

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