Josh Giddey è il nuovo ragazzo prodigio in NBA: a 19 anni brucia record su record
Non la vostra solita star NBA. Scordatevi tatuaggi, abbigliamenti stravaganti, muscolatura imponente, utilizzo costante dei social. Una sorta di anti-personaggio, più vicino a un cantante di una boyband o a un personaggio di una serie americana per ragazzini. Eppure, Josh Giddey, 19enne nato a Melbourne il 10 ottobre del 2002, rookie degli Oklahoma City Thunder che per lui hanno speso la sesta chiamata assoluta dell'ultimo draft nello scetticismo generale di chi non vedeva nell'esile australiano un giocatore in grado di sopravvivere prima di tutto fisicamente nella lega dei giganti (nel suo scouting report, alla voce punti deboli, si scriveva ball handling, creazione di tiri, tiro da fuori, atletismo, difesa sulla palla), è diventato nel giro di pochi mesi una delle più elettrizzanti attrazioni dell'NBA, grazie alla sua incredibile visione di gioco e ai suoi istinti offensivi unici, sia a livello realizzativo che come creazione a tutto tondo e manipolazione delle difese avversarie. Toccando probabilmente stanotte il punto più alto della sua finora brevissima carriera tra i pro.
Il record nel tempio del basket
La nottata NBA appena trascorsa ha aggiunto un ulteriore incredibile tassello alla stagione giocata finora dal talentuoso australiano proveniente dalla NBL (il primo campionato nazionale del Paese), non solo per i numeri – 28 punti, 12 assist e 11 rimbalzi – ma anche per il palcoscenico in cui Josh ha deciso di esibirsi al suo meglio, La Mecca del basket americano e non solo. Al suo esordio in carriera al Madison Square Garden, Giddey ha preso per mano la sua OKC salendo in cattedra con canestri pesanti e i soliti mirabolanti assist per i compagni, figli di letture che a dispetto dei 19 anni denotano una comprensione di tempi e spazi del gioco decisamente più avanti di quanto non dica la carta di identità.
La statline collezionata, inoltre, fa di lui il più giovane giocatore della storia a realizzare una tripla doppia da 20 punti, il più giovane di sempre a realizzarne due consecutive (contro i Miami Heat 3 giorni fa aveva chiuso a 11-12-10) e soprattutto gli consente di prendersi l'intero podio delle triple-doppie più precoci mai viste, occupando primo, secondo e terzo posto. Proseguendo nell'elenco degli appuntamenti con la storia, l'ottava partita da almeno 10 assist consente a Giddey di agganciare Luka Doncic al terzo posto della classifica dei teenager in doppia cifra di assist, dietro ai soli Stephon Marbury (9) e LeBron James (11), ma con ancora oltre 20 partite per ritoccare ulteriormente queste cifre.
Il futuro dei Thunder promette bene
Con questo Giddey, supportato alla grande da una prestazione maiuscola dell'altro rookie di OKC Tre Mann (30 punti e 9/16 dal campo), e con gli altri giovani di altissimo livello come Lu Dort, Shai-Gilgeous Alexander, ma anche Darius Bazley (23 punti nella notte) e una marea di scelte in arrivo dai prossimi draft (alcune delle quali saranno necessariamente inserite in trade tra la prossima off-season e la deadline febbraio 2023), ben 38 di cui 19 al primo giro e 19 al secondo, il futuro degli Oklahoma City Thunder si preannuncia a dir poco entusiasmante. Gli ultimi anni, costati più di qualche vittoria in nome della poco onorevole ricerca del tanking, hanno visto la franchigia mirare in maniera decisa e funzionale allo sviluppo del talento a disposizione, grazie a uno staff di player development che sta plasmando i pilastri del futuro di una squadra molto vicina a poter finalmente decidere di invertire la rotta e puntare senza mezzi termini a un'esplosione in stile Grizzlies di quest'anno, altro team giovane che si è mosso benissimo negli ultimi draft costruendo con lungimiranza quella che oggi è una delle squadre più intriganti della lega.
A dar manforte, proprio dalla prossima pesca dei migliori giovani al mondo potrebbe arrivare il pezzo del puzzle definitivo per avviare questa nuova fase, che risponde al nome di Chet Holmgren o anche del nostro Paolo Bancherodel nostro Paolo Banchero. Con questa profondità a livello perimetrale e di portatori di palla, il focus del front-office si sposterà necessariamente sul rinforzare il comparto lunghi, aggiungendo centimetri e punti dove il roster oggi è maggiormente deficitario. Con il giusto nome, i Thunder possono già pensare di capitalizzare il talento accumulato negli ultimi 2 anni e farsi trascinare dal fenomeno meno appariscente della lega, Josh Giddey.