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Janis Timma trovato senza vita in un hotel, vicino al corpo un telefono e un messaggio: “Chiama Anna”

Il giocatore di basket lettone, secondo la polizia, si è suicidato. Alla base del gesto l’incapacità di metabolizzare il divorzio dalla moglie.
A cura di Marco Beltrami
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Il mondo del basket vive ore di grande cordoglio per la notizia della morte di Janis Timma. Il giocatore lettone è stato trovato senza vita in una camera di un hotel di Mosca. Una tragedia che ha scosso la pallacanestro internazionale, con il classe 1992 che ha avuto una carriera di alto livello vestendo anche a lungo la casacca della sua nazionale. Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di suicidio.

Jannis Timma trovato morto in una stanza d'albergo

Tutto lascia pensare dunque che sia stato lo stesso Timma a togliersi la vita. Vicino al suo corpo infatti è stato trovato uno smartphone, con un messaggio ben visibile sullo schermo: "Chiama Anna", insieme al numero di telefono della donna. Secondo quanto riportato da REN TV, il riferimento è alla sua ex moglie Anna Sedokova. La polizia non ha dubbi su quanto accaduto e per questo non sembrano esserci elementi per far pensare ad un possibile reato.

Timma si sarebbe suicidato, l'ipotesi della polizia e il messaggio per la donna

Da temp0 il cestista lettone pubblicava messaggi non troppo felici sui social, a dimostrazione di uno stato d'animo tutt'altro che sereno. Si era anche tatuato una serie di teschi sulla schiena, a conferma del momento difficile. A quanto pare Janis Timma non aveva metabolizzato il divorzio da sua moglie, la popolare cantante ucraina e star della TV Anna Sedokova. Qust'ultima si è mostrata sui social distrutta per la morte del suo ex marito. In una storia sul suo profilo, ha voluto ricordare Timma in lacrime, letteralmente distrutta.

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Chi era Janis Timma e la sua carriera nel basket

Janis Timma ha avuto nella sua carriera anche la possibilità di approdare nell’NBA, dove era stato selezionato ai draft per i Memphis Grizzlies, senza poi lasciare il segno. Al suo attivo le esperienze in patria, poi con Riga, Ventspils, Zenit San Pietroburgo, Olympiakos, Chimki, Lakeland Magic, Grises de Humacao e infine Darussafaka e Obradoiro. Alle porte c'era ormai il ritiro dal parquet, e magari chissà un futuro nel basket. Purtroppo però la sua storia è finita male.

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