Ja Morant vuole mettere le mani sull’NBA: 37 punti e spettacolo all’esordio
La statline è già di per sé impressionante: 37 punti, 6 rimbalzi, 6 assist, 2 stoppate, 17/29 dal campo. Eppure, l'esperienza trascendentale di veder giocare Ja Morant prescinde abbondantemente dai numeri. Il prodotto di Murray State è un autentico generatore di highlights, con giocate ad altezze proibitive e un'energia sui due lati del campo estremamente contagiose: non è un caso se i suoi Grizzlies abbiano vinto stanotte, battendo sì la resistenza di una squadra modesta come i Cavaliers, ma mostrando di essere un roster interessante che, mosso dalla giusta scossa, può divertire e divertirsi. Una scossa che il ragazzo classe '99 porta in difesa e in attacco, dove in poche parole basta alzare una palla nei pressi del ferro per godersi giocate del genere:
Unito ai voli ad altezze proibitive c'è poi il resto del pacchetto: 29 tiri presi stanotte, il massimo da quando in NBA, a testimonianza anche dell'aggressività con cui Morant ha voluto da subito lanciare un messaggio a compagni, avversari e lega intera. Progredendo anno dopo anno dal suo esordio nella lega, questa potrebbe essere la stagione della definitiva esplosione del fenomeno con le treccine, che anche in una franchigia che sembra avere idee non necessariamente bellicose puntando su una crescita progressiva di un gruppo giovane e di talento ma ancora lacunoso in tanti spot (su tutti quello di tiratore, fatta eccezione per Desmond Bane) può spiccare e togliersi parecchie soddisfazioni. Ciò nonostante, la capacità di elevare e soprattutto di caricare il contorno che Morant porta in dote possono già da ora far ben sperare i tifosi di Memphis e in generale i tanti fan di un ragazzo che ad appena 22 anni non ha paura di essere il volto del Tennessee e uno dei giovani in rampa di lancio verso l'èlite della NBA.
Non solo schiacciate
Nella gara in questione contro Cleveland, proprio quando i Cavs si erano rifatti sotto sul 119-118 a due minuti dalla fine, oltre al già evidenziato spettacolo aereo Morant ha dimostrato di avere anche il ghiaccio nelle vene, con un floater dei suoi a ridare un margine di sicurezza a Memphis, seguito poi dal canestro di un positivissimo Melton, a cui ha messo infine il punto esclamativo ancora una tripla di Morant, che nel solo quarto decisivo ha segnato 11 punti. Leadership oltre atletismo, ripagate dai cori dei tifosi che sul finale, quando il giocatore si è avvicinato alla lunetta per tirare due tiri liberi, hanno intonato il più classico dei cori "MVP, MVP". Cori che hanno emozionato Ja al punto da fargli quasi sbagliare entrambe le conclusioni, come affermato da lui stesso nel post-partita. È nella sua genuina reazione, nell'empatia coi fan, nella capacità di trascinare i compagni e nel gioco ricco di accelerazioni, cambi di mano e di velocità, assist chirurgici e un tempismo clamoroso nella verticalità sui due lati del campo, che i Grizzlies sanno di avere tra le mani una rarissima pietra preziosa. Che con la crescita di Jaren Jackson Jr (recentemente rinnovato) e più in generale lo sviluppo di tutti i giovani a disposizione di coach Taylor Jenkins può essere non oggi, ma in tempi ormai prossimi, un serio candidato a MVP della lega.