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Il miracolo di Andrea Trinchieri, nella storia del basket europeo con la sua “sporca dozzina”

Un altro miracolo. Dopo i successi col Bamberg, Andrea Trinchieri scrive ulteriormente il suo nome nella storia del basket tedesco. Con la vittoria di stasera contro lo Zalgiris, il suo Bayern Monaco è la prima squadra teutonica della storia a qualificarsi ai Playoffs di Eurolega. E pensare che tutti avevano pronosticato il 17esimo posto…
A cura di Luca Mazzella
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(foto Euroleague.net)
(foto Euroleague.net)

"Coach, come celebrerai questa impresa?".

"Bevendo una piscina di vino rosso. Una piscina olimpionica!".

Così Andrea Trinchieri, coach classe '68 con alle spalle oltre 20 anni di carriera iniziata a Milano da vice e proseguita in Italia tra Triboldi Soresina, Juve Caserta, Veroli Basket e soprattutto Pallacanestro Cantù, dove si è fatto notare come uno dei migliori allenatori italiani in circolazione prima di varcare i confini nazionali, ha festeggiato la vittoria di venerdì contro lo Zalgiris nella penultima giornata di regular season Eurolega, la massima competizione continentale di basket europeo. Una vittoria che porta il suo Bayern Monaco ai Playoffs di per la prima volta nella storia, come è la prima volta in generale di una squadra tedesca nella fase più importante del torneo (che ha preso il posto della vecchia Coppa dei Campioni).

Un'impresa, quella di Trinchieri, arrivata con un roster decisamente inferiore alle rivali (in cui "spiccano" Wade Baldwin IV e Jalen Reynolds e giocano anche due italiani, Diego Flaccadori e Sasha Grant) e contro ogni pronostico grazie alla stoppata all'ultimo secondo di Vladimir Lucic sull'ex NBA Lauvergne, che ha suggellato il 71-70 contro i lituani e fatto partire i festeggiamenti, rimandati appena qualche giorno prima dopo la sconfitta contro i turchi del Fenerbahce.

Andrea Trinchieri non è nuovo a imprese in terra teutonica avendo vinto per 3 volte consecutive il campionato nazionale con il Bamberg, squadra nella quale ha fatto definitivamente esplodere il talento di quel Nicolò Melli al tempo ritenuto non all'altezza dall'Olimpia Milano e oggi, grazie agli anni in Germania e alla successiva esperienza al Fener, compagno di squadra di Luka Doncic in quel di Dallas e perno della Nazionale. E non è l'unico successo oltre i confini di Trinchieri, che oltre a Supercoppa e Coppa di lega sempre col Bamberg si è imposto anche in Russia (Coppa Nazionale con l'Unics Kazan) e in Serbia (Coppa e Supercoppa) con il Partizan Belgrado, squadra dalla quale è stato poi esonerato prima della chiamata del Bayern.

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Al termine della partita, oltre la battuta, ci sono state tante belle parole per il suo roster e per le fatiche dell'ultimo mese a cui è stato costretto tra infortuni e covid.

"Questa era la nostra 16esima gara in 34 giorni. Non so come ci siamo riusciti. Non ci siamo mai allenati, avevamo giocatori fuori per infortunio, abbiamo girato tutta l'Europa senza pietà. Sento davvero che questo gruppo ha fatto qualcosa di incredibile: a inizio anno eravamo previsti al 16esimo o 17esimo posto nei sondaggi Eurolega (18esimo, ndr), sono davvero orgoglioso. Forse non brilliamo, dobbiamo sempre raschiare il fondo delle nostre energie, è nel destino di questa squadra. Ma non cambierei nessuno dei miei giocatori. Ecco chi siamo: non siamo in forma, non stiamo giocando bene ora, eppure troviamo sempre un modo per vincere. Credo che questa qualificazione sia un grande spot per il basket tedesco oltre a una grande notte per il Bayern. Se paragoni la squadra ai nomi delle altre… Abbiamo costruito una squadra in pieno periodo Covid. Ogni giocatori arrivato qui ha dato tutto. Wade Baldwin arrivava da 12 minuti di media all'Olympiacos, Jalen Reynolds dai 13 minutes del Maccabi, Vladimir Lucic sta giocando il miglior basket della sua carriera. Ognuno sta cercando di andare oltre i suoi limiti. Siamo "la sporca dozzina" e siamo felici di esserlo".

Ora però comincia il bello e in partita secca le differenze tendono ad assottigliarsi, dando spazio a intuizioni tattiche e motivazioni. Quelle che hanno spinto il Bayern fin qui, quelle con cui i tedeschi e il loro coach sperano di andare ancora più in fondo nella competizione.

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