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Il figlio di LeBron James è un disastro: le telecamere beccano il labiale impietoso di Jaylen Brown

In tre partite di Summer League, i tornei prestagionali della NBA, il figlio di LeBron James ha messo assieme numeri terribili, addirittura 0 su 12 complessivo da tre punti. La sua scelta da parte dei Lakers appare sempre più figlia di nepotismo, un labiale di Jaylen Brown è impietoso con Bronny.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il pubblicizzatissimo figlio di LeBron James, il 19enne Bronny, sembra davvero scarso – per non usare un giro di parole – o comunque non all'altezza di avere un posto nel roster di una squadra NBA. Non che le aspettative fossero quelle di trovarsi di fronte a un potenziale campione che potesse seguire le orme del padre, visto che Bronny è stato comunque scelto al secondo giro del draft, al numero 55. Una chiamata molto alta, che forse non sarebbe neanche arrivata se non ci avessero pensato i Los Angeles Lakers di papà James. I numeri di Bronny nelle sue prime uscite in Summer League (ovvero il torneo precampionato che serve per testare i nuovi) sono da film dell'orrore: durante l'ennesima prestazione scadente di stanotte, le telecamere hanno beccato un labiale impietoso di Jaylen Brown: "Non credo che Bronny sia un pro". Ovvero un giocatore professionista della NBA.

LeBron James col 19enne Bronny: sono la prima coppia padre-figlio in NBA
LeBron James col 19enne Bronny: sono la prima coppia padre-figlio in NBA

Bronny James ai Los Angeles Lakers grazie a papà LeBron

È il segreto di Pulcinella che sia stato LeBron l'artefice della scelta del Lakers, legando alla possibilità di giocare nella NBA col proprio figlio primogenito – primo caso nella storia – il suo rinnovo contrattuale con la franchigia gialloviola, poi regolarmente arrivato a inizio luglio per la cifra di 104 milioni di dollari in due anni, il massimo salariale. Il club losangelino insiste che Bronny farà parte del roster della squadra a disposizione del nuovo allenatore J.J. Redick e non sarà un "two way player", ovvero un giocatore che va e viene tra i Lakers e la loro compagine di G League (la lega di sviluppo della NBA), i South Bay Lakers.

Le terribili prestazioni di Bronny in Summer League

Eppure, alla luce delle prime prove del ragazzo, sembra davvero difficile ipotizzare per Bronny un futuro in una rotazione NBA, almeno nel breve termine. Già presentatosi con numeri mediocri nella sua ultima e unica stagione trascorsa a University of Southern California (4,8 punti, 2,8 rimbalzi e 2,1 assist a partita), il 19enne – nato ad Akron come suo padre – ha iniziato a tastare il pane durissimo della concorrenza per trovare un posto nella NBA. Le Summer League, ovvero i tornei estivi in cui i ragazzi arrivati dalle università o i giocatori non di primo piano vanno a caccia di un contratto con una delle 30 squadre professionistiche nordamericane, non sono una passerella ma vedono in campo gente davvero affamata, che non può contare sul cognome di Bronny e relativa corsia preferenziale, nella vita e nello sport.

Bronny James con la sua maglia numero 9 dei Los Angeles Lakers
Bronny James con la sua maglia numero 9 dei Los Angeles Lakers

Per il figlio di LeBron numeri non da NBA: "Sono un po' depresso"

In uno sport come il basket in cui le statistiche sono la Bibbia e i numeri mostrano senza infingimenti possibili chi tu sia davvero, Bronny James non può nascondersi da nessuna parte, tantomeno dietro la sagoma leggendaria del padre: in tre partite di Summer League, ha tirato 6 su 26 dal campo (con una percentuale del 23,1%) e addirittura 0 su 12 dalla linea dei tre punti. Un disastro che allunga ombre sul futuro di Bronny nella NBA. Lo stesso figlio di LeBron, mostratosi in passato sempre positivo, non ha avuto altra scelta che ammettere che sta attraversando un momento difficile: "Mi sento come se fossi un po' depresso in questo momento", ha spiegato il ragazzo, visibilmente frustrato. E ha lasciato la porta aperta a quello che sembra inevitabile, ovvero che finisca in G League: "Sono ansioso di giocare a basket, non importa a che livello sono".

All'ultima pessima prova di Bronny – stanotte contro i Boston Celtics, ugualmente composti di tutti giocatori in cerca di contratto – ha assistito anche Jaylen Brown. Il fresco campione NBA, nominato MVP delle Finali, era seduto in prima fila. Davanti a lui il figlio di LeBron ha fatto 1 su 5 dal campo (con 0 su 3 da tre punti, scagliando anche una air ball imbarazzante).

Il suo unico canestro è arrivato a quattro minuti dalla fine della partita e l'intera arena è esplosa. James ha concluso con tre rimbalzi, due punti, un assist e una stoppata in 25 minuti di impiego.

Il labiale di Jaylen Brown lo stronca: "Non credo che sia un pro"

Brown era presente al Thomas & Mack Center di Las Vegas assieme alla sua ragazza Kysre Gondrezick e alla stella nascente della WNBA Angel Reese. Ripreso dalle telecamere di bordo campo della NBA TV, Brown ha detto loro, come si vede chiaramente dal labiale: "Non credo che Bronny sia un pro". "Penso che sarà sicuramente nella squadra della G League", ha risposto la Gondrezick, giocatrice delle Indiana Fever. "Non credo, credo che sarà nei Lakers a causa del suo nome", ha concluso la discussione Brown.

Insomma, se c'è una cosa su cui sono d'accordo tutti è il nepotismo di cui gode Bronny James: un altro con lo stesso talento e un cognome diverso non solo non sarebbe stato scelto da una squadra NBA, ma men che meno avrebbe avuto un contratto di ben quattro anni da complessivi 7,9 milioni di dollari. Qualcosa che si vede molto raramente per un giocatore scelto con un numero così alto nel draft. Ma quel cognome pesa tantissimo, soprattutto con papà LeBron ancora in pista.

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