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Il discorso da manuale di Trinchieri dopo aver cacciato un suo giocatore del campo

Nell’ultimo di quarto di Bayern-Bamberg, partita del campionato di basket tedesco, il tecnico italiano Andrea Trinchieri ha spedito con le maniere dure fuori dal campo il croato Rudan, poi in un’intervista ha spiegato perché: “Pensa di essere Shaquille O’Neal, ma non è così. Deve uscire dalla comfort zone. La prossima volta lo mando in autostrada”.
A cura di Alessio Morra
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Quello di Andrea Trinchieri è un nome molto noto agli appassionati di basket, che conoscono e apprezzano questo allenatore che in Italia ha vinto con Sassari e Cantù prima di emigrare. Trinchieri è stato il c.t. della Grecia, ha allenato il Partizan Belgrado e dopo aver guidato il Bamberg (con cui ha vinto tre titoli) è diventato il tecnico del Bayern Monaco. Il coach domenica scorsa è stato autore di un gesto molto forte nei confronti del giocatore croato Matej Rudan.

Trinchieri furioso manda Rudan negli spogliatoi

Nell'ultimo quarto con il risultato in controllo il coach lombardo si arrabbia vedendo l'atteggiamento in campo di Rudan, forte ala croata classe 2001. Lo richiama in panchina e lo sostituisce. Fin qui tutto normale. Ma la rabbia è tanta e il croato viene spedito direttamente negli spogliatoi, quasi di forza, con una spintarella.

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Le parole di Trinchieri su Rudan dopo Bayern-Bamberg

Al termine dell'incontro coach Tricnhieri è stato intervistato e naturalmente ha ricevuto una domanda su Rudan e in tv ha spiegato con un discorso lungo e corretto perché lo ha spedito negli spogliatoi. L'allenatore ha detto che questo ragazzo è fortissimo ma pensa di essere già un campione e questo non va bene perché deve ancora crescere. E se il croato si comporterà ancora in questo modo la ‘punizione' sarà ancora più severa:

La prossima volta lo mando in autostrada, i giovani hanno bisogno di una guida e così voglio fare con Rudan. Non ho mai visto un giovane avere successo rimanendo nella sua comfort zone. Matej è talentuoso, ma ho dubbi che sappia come si diventa professionisti. Va in campo come se fosse Shaquille O’Neal, come se avesse vinto cinque anelli. Non capisce che deve lottare, la prossima volta va direttamente alla stazione degli autobus.

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