I sette minuti di follia di Draymond Green: calcio in petto a Sabonis e gestacci verso il pubblico
Draymond Green porta addosso l'etichetta scomoda di "giocatore sporco" perché in campo, in guerra e in amore tutto è lecito. L'agonismo che mette nella personale interpretazione dei match è tale da averlo messo spesso nei guai per le liti durante gli incontri con gli avversari e quei flagrant fouls commessi per eccesso di nervosismo e quella voglia matta di regolare i conti a modo suo. Lo ha fatto anche durante gara-2 dei playoff NBA, marchiando a fuoco la sconfitta (la seconda della serie) dei Golden State Warriors a Sacramento.
La serata folle di Green è in sette minuti in cui perde la testa, sia pure in due momenti differenti che raccontano cosa ha combinato e quanto la sua difficoltà di controllo gli possa costare casa. Inizia tutto quando il cronometro dal 7° in poi dà la stura agli episodi che infiammano la folla: prima rifila un calcio in pieno petto dato a Domantas Sabonis durante una ripartenza dopo la palla recuperata da Curry a rimbalzo; poi si rende protagonista di un faccia a faccia coi tifosi dei Kings che lo sbeffeggiano e lo contestano per quella brutta reazione.
Cosa è successo? La sequenza dei video mostra tutto: Sabonis cade in un contrasto sotto canestro e nel tentativo di bloccare Green gli afferra la gamba destra, stringendola tra le braccia. L'ala grande dei Golden State non si lascia irretire, non perde tempo e risolve la situazione con metodi molto spicci: si divincola ma non segue l'azione, proprio non ce la fa a resistere alla tentazione e camuffa con un finto saltello il colpo ben assestato che dà al lituano con la suola della scarpa destra. Gli cammina addosso provocandogli dolore, lasciandolo malconcio e a terra a lamentarsi (ma per fortuna senza conseguenze traumatiche, come evidenziato dagli esami diagnostici a cui s'è sottoposto dopo il match).
Gli arbitri hanno seguito tutta la scena, la rivedono anche al replay e decretano un "fallo flagrant" di tipo 1 per Sabonis, di tipo 2 per Green che viene subito espulso. "È la seconda volta in due partite che succede questa cosa – dice il giocatore dei Golden State -. Sabonis è aggrappato alla mia gamba e io cosa potevo fare? Dovevo pur appoggiare il piede da qualche parte… il mio corpo non è così elastico, non potevo certo allungare la gamba più lontano".
Nel rivedere le immagini gli ufficiali di gara hanno ritenuto quel gesto intenzionale oltre che cattivo. "Mi hanno detto che sono stato espulso perché il mio calpestio era troppo forte… invece aggrapparsi alle caviglie è permesso". Non è stata l'unica cosa per la quale ha guadagnato la copertina per la sua irruenza: prima di uscire dal campo, sotto gli occhi di un commissario NBA, Green s'è scontrato verbalmente con i tifosi di Sacramento e ha fatto anche un brutto gesto. Come s'è giustificato? "Mi stavo solo divertendo". That's all, folk!