I risultati del 23 dicembre di NBA: i Clippers stendono i Lakers, Brooklyn asfalta i Warriors
La prima volta da head-coach di Steve Nash, che ha bagnato il suo debutto con una vittoria e riceve il pallone del match nello spogliatoio. Glielo consegna Kyrie Irving dinanzi a tutta la squadra ed è un gesto bellissimo, segno di grande rispetto per l'ex campione oggi capo-allenatore. Chapeau anche dinanzi al quarto anello mostrato con orgoglio da Lebron James e dai Lakers, campioni in carica dopo una parte di stagione in bolla nel ricordo di Kobe Bryant. Si è aperta così la serata della NBA che ha regalato subito spettacolo e grandi emozioni. Successo per i Brooklyn Nets sui Golden State Warriors (125-99) con l'espressione delusa, stranita, contrariata di Steph Carry che testimonia la delusione della franchigia di San Francisco. I Clippers fanno capire a Los Angeles che aria tira e si aggiudicano il primo derby del torneo (109-116) al termine di un match indirizzato tra il terzo e il quarto periodo da Paul George e Kawhi Leonard.
Paul George croce e delizia dei Clippers
PG13 è così, lo odi oppure lo ami. Alterna momenti di luce assoluta ad altri di buio improvviso. Gli succede anche nella gara d'esordio disputando un primo tempo sotto tono e una ripresa che ti porta a pensare: quello visto in campo all'inizio doveva essere una controfigura. Però i Clippers lo sanno e non si stupiscono… Piazza 26 punti di cui 8 consecutivi a fine terzo quarto dando la sterzata alla sfida con i Lakers, tocca quota 33 con 6 rimbalzi, 3 assist e percentuali al tiro lodevoli (13/18 dal campo e 5/8 dalla lunga distanza). Kawhi Leonard c'è e si vede (26 punti), anche se non al top. Ma fa male ai Lakers.
Durant e Irving travolgono i Golden State
Ci pensa Kevin a regalare un sorriso a Nash. Si volta e gli dice: tranquillo, che il tuo debutto sarà da incorniciare. Promessa mantenuta: in 4 minuti è già in doppia cifra (chiuderà con 22 punti in 25 minuti) e spazza via subito ogni ambizione dei Warriors lasciando a Kyrie Irving il compito di radere al suolo San Francisco. Quanto sia stato devastante lo raccontano i numeri: 17 punti nel primo quarto e 26 alla fine in meno di 26 minuti e una tripla da 10 metri per chiudere il primo tempo prendono a spallate i Golden State. Curry è lì che guarda quasi inerme: doppia doppia con 20 punti e 10 assist, ma tira male per i suoi standard (7/21 dal campo e 2/10 da tre).