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I Milwaukee Bucks battono gli Hawks e approdano alle NBA Finals, le prime di Giannis Antetokounmpo

Con una grande prestazione delle due star Khris Middleton e Jrue Holiday i Bucks non risentono dell’assenza di Antetokounmpo e regalano al greco le prime Finals della carriera. Atlanta esce a testa alta e si prepara a confermare l’exploit di quest’anno, con il nostro Danilo Gallinari nel roster.
A cura di Luca Mazzella
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Missione compiuta, i Milwaukee Bucks approdano alle Finals NBA, le prime per la franchigia dai tempi di Kareem Abdul-Jabbar.

La squadra allenata da Mike Budenholzer arriva all’appuntamento più importante della stagione dopo la vittoria per 118-107 in gara 6 contro gli Atlanta Hawks, chiudendo quindi la serie sul 4-2 pur giocando di fatto le ultime due partite e mezza senza il due volte MVP Giannis Antetokounmpo, ancora fuori per problemi al ginocchio ma, pare, in procinto di rientrare per la scalata verso il titolo. Pronta a iniziare nella notte tra martedì e mercoledì a Phoenix, in casa dei Suns, che avranno il fattore campo in virtù del miglior record in stagione regolare.

Per Giannis sono inoltre le prime Finals in carriera, in quello che può rappresentare un completamento doveroso di una legacy che tanti hanno messo in dubbio nonostante numeri roboanti e due statuette di MVP messe in bacheca.

L'uomo partita è Khris Middleton

La chiave del successo dei Bucks si chiama Khris Middleton, definitivamente salito in cattedra dopo l’infortunio del compagno. L’ala ha chiuso a 31 punti con 10/22 dal campo, 7 assist, 4 rimbalzi e 3 palle recuperate, dando la spallata decisiva al match in un terzo quarto da assoluta superstar. Con lui, l’altro giocatore salito di livello dopo una post-season offensivamente più complessa del previsto è stato Jrue Holiday, autore di 27 punti. La gara è partita nel migliore dei modi per i due, subito al lavoro nel 15-4 in apertura di primo quarto che ha dato una prima piccola spallata alla gara, messa poi in archivio nel terzo periodo con un vantaggio infine salito fino ai 24 punti nell’ultimo. In realtà, un piccolo momento di tensione è arrivato proprio in questo frangente, con gli Hawks prepotentemente risaliti fino al -6 nell’ultimo vero sussulto di un 2020/21 che la squadra della Georgia non dimenticherà facilmente. Un punto di partenza e non di arrivo, da cui Trae Young e soci devono trarre consapevolezza e entusiasmo per riproporsi sin dal prossimo anno. Assieme, ovviamente, al nostro Danilo Gallinari, stanotte autore di.

Per Atlanta è solo l'inizio, nel nome di Trae Young

Trae Young ha chiuso la sua gara 6 ad appena 14 punti con un disastroso 4/17 dal campo, e un infortunio al piede che ormai da gara 3 continua a tormentarlo. Il numero 11 voleva tuttavia provarci e ha stretto i denti pur di esserci, anche se senza grossi risultati. Il finale amaro non scalfisce però l’annata di Trae, giunto alla consacrazione ad appena 22 anni dopo una Playoffs Run di enorme impatto se considerato che si trattava della prima post-season in carriera. Con lui, un core giovane e di grande potenziale composto da John Collins e Kevin Huerter, assolute rivelazioni e prossimi a battere cassa per un discreto ammontare di milioni (anche se il primo ha già discusso un’estensione poi non accordata prima dell’inizio della stagione e ha molto mercato, Cameron Reddish finalmente in campo e finalmente positivo, e veterani come appunto il nostro Danilo Gallinarin e Lou Williams, arrivato come pedina per liberarsi del contratto di Rajon Rondo ma rivelatosi utilissimo.

A completare il roster, due giocatori nei rispettivi prime come Bogdanovic e Capela. Il giusto mix per un futuro assicurato. Nel frattempo, gli uomini di McMillan hanno battuto i Knicks al primo turno, i Sixers in semifinale e capitolato al cospetto della sola Milwaukee dopo 6 partite.

Finals: ci sarà Giannis?

La domanda che tutti si fanno ora, ovviamente, riguarda il numero 34. Rientrerà o no in finale, e a partire da che partita? Con una Phoenix riposata qualche giorno in più, senza defezioni e con il vantaggio del fattore campo servirà la miglior versione di Milwaukee. Tenuto conto però che si era paventato una suo rientro nell’eventuale gara 7, c’è ottimismo sulla sua presenza sin da gara 1. Questo metterebbe davanti alla squadra di Chris Paul il primo team al completo (o quasi, manca comunque Donte DiVincenzo) dopo il primo turno vinto coi Lakers senza Anthony Davis, la semifinale di Conference dominata contro i Nuggets orfani di Jamal Murray e il 4-2 contro i Los Angeles Clippers privi di Kawhi Leonard, Serge Ibaka e, nelle ultime partite, Ivica Zubac.

Un modo per misurare le reali ambizioni dei Suns e la capacità di Milwaukee di arrivare al titolo nella stagione che più di ogni altra sembra aver messo la squadra di Antetokounmpo in condizione di competere, vista la mattanza di superstar in un 2021 già a suo modo passato alla storia. Ancora pochi giorni e tante di queste domande troveranno risposta. Da martedì iniziano le NBA Finals.

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