I Miami Heat sono campioni Nba, OKC al tappeto in gara 5 (VIDEO)
Il titolo Nba 2012 va ai Miami Heat. La squadra di Erick Spoelstra si aggiudica la serie finale battedo 4-1 gli Oklahoma City Thunder. Decisiva la vittoria in gara 5 (121-106), arrivata grazie a un mega break nel terzo periodo che ha indirizzato la partita nelle mani dei padroni di casa. Lebron James ha guidato i suoi con una sensazionale tripla doppia da 26 punti, 13 assist e 11 rimbalzi. Letteralmente fondamentale l'apporto di Mike Miller (23 punti), dall'altra parte il solito immenso Kevin Durant (32 punti), ma i giovani Thunder hanno dovuto cedere il passo.
James apre la strada, Miller completa l'opera – Miami è una squadra in missione, l'approccio alla gara degli Heat è perfetto e OKC fatica a restare in linea di galleggiamento. Durant fa canestro ogni volta che alza la mano, ma i Thunder sono in balia degli avversari. Lebron James si comporta da padrone, Wade (20) lo supporta e Bosh (23) punisce a dovere gli inesistenti aiuti difensivi di OKC. I padroni di casa all'intervallo lungo conducono di 10 lunghezze, poi arriva il massacro. James spacca in due la partita con le sue penetrazioni, e quando va al lavoro Mike Miller (7-8 da tre punti) il cielo si fa scuro per i Thunder. Westbrook dopo i 43 punti di gara 4 non incide (4-20 dal campo), Harden prova a dare una mano a Durant, ma gli Heat sono scatenati. Il terzo quarto si chiude sul 95-71. E' finita. L'ultimo periodo si trasforma in una lunga passerella. Miami conquista l'anello Nba per la seconda volta nella sua storia, bissando il titolo del 2006 e vendicando la sconfitta subita in finale per mano dei Mavericks nella passata stagione. Può partire la festa all'American Airlines Arena.
La gioia di Lebron e le lacrime di Durant – E' il titolo di Lebron James, è la consacrazione del "Prescelto". Un'ascesa al trono per "The King" durata nove anni, lunghi e faticosi gli ultimi tre. La pressione, le attese, le critiche dopo la decisione di lasciare Cleveland. Il più forte di tutti ma non è un vincente, non è Jordan e neanche Bryant, dicevano. E' vero. James è un giocatore diverso, totale, attacco e difesa, ma la capacità di essere decisivo è una qualità che si acquisisce col tempo. Come Jordan ha vinto il suo primo titolo Nba a 28 anni, come Jordan a suo tempo ha capito che giocare con la squadra, far crescere la squadra, è un crocevia fondamentale per vincere. Sì è tolto un macigno dalle spalle, ora può abbracciare e baciare quel trofeo ogni volta che vuole. Nessuno mai potrà più chiamarlo il "più forte perdente della storia del gioco". Lebron ha vinto, Lebron è campione Nba. La gioia di LBJ e le lacrime di KD, che arriva nel tunnel dello spogliatoio e si getta tra le braccia della mamma e del padre, non riuscendo a trattenere le lacrime in un'immagine meravigliosa. Un rito di passaggio per uno chi si avvia a essere tra i più grandi della storia. Il futuro è di Durant, Lebron permettendo.