I giocatori NBA potranno fumare marijuana senza essere testati
Il 22 dicembre inizierà ufficialmente la regolare stagione del basket americano. La lega NBA ha confermato la disputa anche delle 5 classiche partite da giocarsi il 25 dicembre, il giorno di Natale, specie per cercare di tenere inalterata la tradizione anche in questo momento di pandemia mondiale. Ma la lega ha voluto rendere nota anche una semplice ma non banale novità. A poche settimane dal via, l’NBA ha deciso che non effettuerà test sui giocatori riguardo l’utilizzo della marijuana per la durata della prossima stagione.
Una decisione singolare che però potrebbe essere rivista solo in caso di uso smodato o nei confronti di giocatori già risultati positivi in passato. Questo test però potrà essere richiesto solo dalla lega qualora ritenesse opportuno di doverlo sottoporre ad un determinato giocatore. Una decisione importante che avviene a pochi giorni dal riscontro di ben 48 positivi al Covid-19tra tutti gli atleti NBA che si sono sottoposti al tampone a fine novembre proprio in via dell'inizio della stagione.
L'NBA non testerà i giocatori per l'uso di marijuana
L'uso ricreativo della marijuana è completamente legale in 15 Stati più il Distretto di Columbia ed è probabile che questa tendenza continui in tutti gli Stati Uniti. Molti altri stati hanno diversi livelli di depenalizzazione o indennità per uso medico. L'NBA ha dunque allentato le sue politiche sulla marijuana e un giocatore deve risultare positivo tre volte per ottenere una sospensione.
Ovviamente è una situazione che sarà sempre tenuta sotto osservazione per evitare che l'uso eccessivo possa essere poi ritenuto come dipendenza. I test verranno effettuati solo su richiesta della stessa lega NBA qualora lo ritenesse necessario. Un ennesimo punto chiaro da parte dell'NBA a poche settimane dall'inizio della nuova stagione il prossimo 22 dicembre.
